Sicilia&turismo

dtranchida.jpgL’assessore regionale siciliano al Turismo, Sport e Spettacolo, Daniele Tranchida, ha revocato il decreto assessoriale n.38/2010 sul Piano settoriale per l’individuazione delle localita‘ a vocazione turistica.
”Abbiamo ritenuto di dover provvedere all’adozione di nuovi criteri di selezione concreti e definiti – spiega l’assessore in una nota – viste anche le richieste di inserimento da parte di diversi comuni siciliani, per stabilire un riconosciuto livello di turisticita’ dei territori, sulla base di parametri certi e quantificabili”.
Il Piano costituisce lo strumento di programmazione per l’individuazione delle localita’ a vocazione turistica, riferibile alle linee di intervento del Piano Operativo ”Fondo Europeo Sviluppo Regionale 2007-2013”, di competenza dell’Assessorato al Turismo della Regione siciliana.
”Con un successivo avviso – precisa Tranchida – comunicheremo i nuovi elementi di valutazione, che individueremo anche sentiti l’Anci, in rappresentanza dei comuni, e le associazioni di categoria del settore turistico”.

Sicilia&turismoultima modifica: 2010-11-12T18:37:13+01:00da leonedilipari
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Sicilia&Turismo

cdelbonopiccola1.jpgdi Christian Del Bono*

Ho letto le dichiarazioni di Salvo Zappalà (Presidente del Consorzio Albergatori Acesi), recentemente apparse su Travelnostop, in risposta a quanto dichiarato dall’Ass. Regionale al Turismo, Nino Strano, e dal Presidente dell’URAS Federalberghi Sicilia, Nico Torrisi. La denuncia di Zappalà è sacrosanta ma sfonda una porta aperta. Nessun operatore turistico, dalla Sicilia alla Norvegia o dagli Stati Uniti alla Cina penso possa ritenersi soddisfatto, in termini di flussi e spesa turistica, negli ultimi due anni e mezzo. Anche chi ha fatto registrare degli incrementi, in assenza di una crisi globale che ancora stenta a mollarci, avrebbe sicuramente registrato degli incrementi più significativi.

I dati della crisi si sommano ad un’atavica incapacità, che investe con rare eccezioni l’intero territorio nazionale, nel riuscire e valorizzare al meglio il nostro patrimonio culturale e naturalistico. Allo stesso tempo, le recenti dichiarazioni di Strano e Torrisi come quelle o di Bernabò Bocca di qualche giorno addietro, sono perfettamente in linea con le stime dell’Organizzazione Mondiale per il Turismo: in termini assoluti, il 2010 presenta dei segnali di crescita sia pure non uniformi. È, comunque, evidente che se si vanno ad analizzare le singole realtà, si ottengono fotografie diverse, influenzate da tanti altri fattori contingenti. Quella turistica è un’industria trasversale che – soprattutto in regioni come la Sicilia dove assume caratteri spesso prevalenti rispetto ad altri comparti – interessa in modo pregnante tutti i settori dell’economia. Occorre dare centralità al turismo. I vari assessorati regionali dovrebbero avere l’”obbligo” di interfacciarsi con quello al Turismo per una politica di sviluppo coerente e sostenibile portata avanti in stretta collaborazione con le associazioni di categoria. Una politica che abbia davvero la capacità di destagionalizzare i flussi turistici e di incidere significativamente sulla qualità della nostra offerta turistica.

La promozione è importante ma se l’offerta (ricettività e pochi altri servizi esclusi) non è poi in grado di soddisfare la domanda, orientarne il tiro per quanto importante diventa secondario. I distretti turistici rappresentano, in linea teorica, lo strumento di pianificazione attraverso il quale progettare e concertare le politiche di sviluppo turistico. Se avremo il coraggio e saremo in grado – pubblico e privato assieme – di utilizzare questo strumento strategico come tale, probabilmente riusciremo a dare una svolta al nostro modo di fare turismo e la Sicilia potrà diventare un’eccellenza in un paese in cui la pianificazione turistica, di fatto, non è mai esistita. Diversamente, se continueremo a piangerci addosso, giocando a scarica barile e pensando di poter risolvere i problemi di un sistema complesso come quello turistico con mere liste della spesa o con azioni individuali ed isolate, finiremo per o (a seconda dei casi o delle letture) continueremo a perdere competitività e posizioni rispetto alle altre destinazioni turistiche del mediterraneo.

*Presidente federalbeghi isole di Sicilia 

Sicilia&Turismoultima modifica: 2010-08-28T22:07:00+02:00da leonedilipari
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