Rassegna Stampa. “Corriere.it” e le isole minori premiate. Le Eolie alla finestra…

di Maria Rosa Pavia

I raggi del sole, il sospiro del vento e paesaggi marini color lapislazzulo. Tre elementi di fascino delle isole minori che punteggiano le acque italiane ma anche punti di forza per l’autoproduzione di energia elettrica. Da questa riflessione prende le mosse la terza edizione di Sole vento e mare: energie rinnovabili e paesaggio, promossa da Marevivo, Gse (Gestore servizi energetici), Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), Università La Sapienza con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente e per i Beni culturali.

 Rinnovabili e isole minori    Rinnovabili e isole minori    Rinnovabili e isole minori    Rinnovabili e isole minori    Rinnovabili e isole minori

L’IMPEGNO NELLE ISOLE MINORI – Maria Rapini, segretario generale di Marevivo, sottolinea che «le isole minori sono territori di particolare pregio e delicatezza, dunque, l’uso delle energie rinnovabili in questi siti deve piegarsi a esigenze estetiche di tutela del paesaggio. Il nostro intento è la creazione di un laboratorio a cielo aperto. I progetti premiati quest’anno, in particolare, hanno trasformato esigenze in opportunità».

ISOLA DEL GIGLIO – Per la tipologia Componente è stato premiato il progetto Wind trees collocato nell’isola del Giglio. Si tratta di torri di segnalazione di ingresso ai porti fornite di strutture in grado di captare il vento a scopi energetici. «La forma ad albero è un simbolo del rinnovamento nei cicli vitali», ha detto Marcello Audino, amministratore delegato della Costen. «Questo design vuole essere un elemento identificativo, poiché il porto è il biglietto da visita di un’isola». La struttura è realizzata con una lega in grado di resistere ad agenti atmosferici e salsedine. L’elica è priva di perni e levita inscritta in una circonferenza. Il funzionamento elettromagnetico, mutuato dai treni giapponesi, riduce l’attrito e consente di allargare il campo di utilizzo della pala. Infatti, c’è bisogno di poco vento per entrare in produzione (sono sufficienti tre metri al secondo), una velocità quasi quotidiana all’imbocco dei porti. Al contempo, il meccanismo eolico può lavorare anche sotto raffica.

PANTELLERIA – Tra i sistemi impiantistici il primo posto è spettato al progetto Ecodehor pensato dallo studio Ricci Spaini per Pantelleria. Per l’architetto Ricci «è una struttura in grado di orientare la lettura del porto. Volevamo attenuare l’aspetto di periferia urbana che può avere un’isola di recente costruzione come Pantelleria». Si tratta di tre costruzioni modulari a forma di parallelepipedo con struttura in acciaio e pareti scorrevoli in vetro rivestite da una seconda pelle di canne intrecciate. Questi moduli polifunzionali sono autosufficienti dal punto di vista energetico. Le strutture solari captanti del soffitto sono posizionate in orizzontale per ridurre l’impatto paesaggistico e riescono a produrre il 40 per cento di energia in più rispetto ai tradizionali pannelli. L’ecodehor posizionato all’imboccatura del porto, inoltre, ha un dispositivo che cattura le energie del moto ondoso.

PALMARIA – La medaglia d’argento per i sistemi impiantistici è stata attribuita al progetto E-Piers (pontili elettrici) progettato da un gruppo di docenti dell’Università di Parma (Andrea Carpinteri, Sabrina Vantadori e Nicola Del Monte) con il sostegno della Bonatti energia. Idealmente collocati nell’isola di Palmaria nel Comune di Porto Venere, i pontili sono in grado di produrre energia elettrica, grazie a speciali dispositivi denominati Wec (wave energy converter) posti al di sotto della banchina. Le onde che si infrangono nel dispositivo, generano un flusso d’aria che alimenta una turbina eolica producendo energia. Secondo i calcoli, i dispositivi produrrebbero circa 18 megawattora all’anno, e sarebbero in grado dunque di soddisfare le esigenze elettriche annuali di circa cinque appartamenti, o di una struttura turistica come un campeggio o un ristorante. Inoltre, i pontili, più lunghi di quelli attuali, proteggerebbero meglio la costa dall’erosione. Anche la Regione Emilia Romagna ha riconosciuto la validità del progetto assegnando due borse di studio a due giovani laureati che si uniranno al team.

ISOLE DELLO STAGNONE DI MARSALA – Il premio riservato alle tesi di laurea è stato vinto dalla ventiquattrenne Chiara Agosti, che ha progettato impianti di microeolico dalle caratteristiche polifunzionali. «La forma di vela è stata scelta», dice la dottoressa Agosti, «perché ricorda le pale dei mulini a vento presenti nell’area anche in epoca fenicia e perché nella zona ci sono gare di surf e kite-surf a livello internazionale». Questi totem, inseriti nel contesto di una riserva naturale, consentono la ricarica di dispositivi portatili ma fungono anche da pensiline ombreggianti con sedute e possono essere utilizzati per posteggiare le bici.

Rassegna Stampa. “Corriere.it” e le isole minori premiate. Le Eolie alla finestra…ultima modifica: 2012-05-29T17:35:00+02:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo