Da Roma in linea Stefano Imbruglia

simbruglia.jpgdi Stefano Imbruglia

Museo del cinema, cui prodest?

Uno dei dibattiti che ha caratterizzato l’estate eoliana è stato quello legato all’ubicazione da dare al museo del cinema. Personalmente più che sulla  collocazione mi sono interrogato sul senso che potrebbe avere un museo del cinema a Lipari.

Nelle Eolie sono stati girati pochissimi film e solo tre, girati solo in parte nelle isole,  di qualità    ( Caro diario,  Il postino e L’avventura ) che hanno vinto dei premi. Gli altri, a partire da  Stromboli di Rossellini  e Vulcano con la Magnani,  sono universalmente considerati di scarso valore artistico e quando hanno  fatto notizia è stato solo per il gossip.  Citando alla rinfusa mi vengono in mente  altri tre “capolavori” del cinema mondiale, come: “ Un amore così fragile e violento”, “Senza buccia” con Ilona Staller e Lilly Carati che dopo quel film si sono date  al porno e un film del quale mi sfugge il nome del filone di Pierino  che non prevedeva nemmeno Alvaro Vitale ( il Pierino originale). 

Bastano questi pochissimi film per giustificare la nascita di un museo del cinema?  e per esporre cosa?   Quali oggetti degni di essere ammirati e quali scenografie si esporranno  per attrarre i visitatori e “convincerli” a pagare il biglietto?

Anche se avessi dimenticato qualche film  e aggiungendoci,pure,  i documentari, rimango dell’idea  che non ci sia materiale sufficiente che giustifichi l’apertura di un museo del cinema.

Bisogna considerare, inoltre,  che l’apertura di un museo comporta costi di installazione e di gestione,  bisogna,quindi, fare un’analisi di costi e benefici. 

I più illuminati potranno obiettare che nel campo della “cultura” non si possono fare considerazioni  da ragioniere e che le ricadute di queste iniziative sono più ampie e non quantificabili. Giusto. Ma la domanda è: questa è cultura?  A mio avviso, no.

Questa è l’ennesima metamorfosi di quella sottocultura che ha dominato per decenni  la società meridionale e che aveva nel motto “ l’importante è che arrivino i soldi” la loro stella cometa.  Un subcultura che ha sperperato soldi pubblici e non ha restituito ai cittadini nessun servizio decente.  Un culturame  che ha ingrassato pochi a danno dei molti, tramandando  al  Paese un debito pubblico di dimensioni enormi.  Lo stesso debito pubblico che oggi stiamo cercando di ripagare tagliando e diminuendo   servizi essenziali . Servizi  ,che giusto per restare alle Eolie, sono:  punto nascita, il tribunale e i collegamenti marittimi. 

Naturalmente si debbono proporre e sostenere  idee che supportino realmente il turismo ed aiutino la società eoliana nella crescita sociale e culturale,  ma servono idee che abbiano un respiro più ampio di quelle attuali e superino le   logiche passate.

Da Roma in linea Stefano Imbrugliaultima modifica: 2012-09-05T14:33:41+02:00da leonedilipari
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