Cattive amministrazioni e trasparenza.
In questi giorni si fa un gran parlare dello scandalo che ha travolto la regione Lazio e sta coinvolgendo ora altre regioni .
Tutti sanno cosa è successo, tutti hanno potuto sentire la grottesca difesa della Polverini, ma pochissimi sanno chi e quali mezzi sono stati utilizzati per accendere un riflettore su questo malcostume. Un breve riassunto. Nel mese di luglio il gruppo Radicale ( che non fa parte dell’ufficio di presidenza che ha deciso gli aumenti dei contributi ai gruppi regionali) mette on line le somme ricevute e le relative spese ( da li a qualche settimana anche il gruppo del PD farà lo stesso), nello stesso periodo i consiglieri regionali Radicali si mettono in contatto con il giornalista Rizzo del Corriere della Sera e gli “mostrano le carte”. Rizzo approfondisce l’argomento e il 20 agosto in un articolo denuncia il tutto.
Quello che sta succedendo è ora sotto gli occhi di tutti.
Ho raccontato questo per dimostrare che quando da queste colonne insisto con la trasparenza non è una fisima, ma una base indispensabile nel rapporto di fiducia tra amministratori e cittadini. Un’amministrazione trasparente e onesta può dimostrare come gestisce i soldi dei cittadini e dare conto dei propri atti, scansando così insinuazioni e malelingue; i cittadini possono vigilare, denunciare e, si spera, scegliere con maggiore criterio i propri rappresentanti.
La precedente giunta ha sempre fatto orecchio da mercante alle richieste, questa mi pare indirizzata sulla stessa cattiva strada.