Eolie&Pannelli fotovoltaici

anatoligiacca.jpgdi Aldo Natoli*

Ho letto quanto segnalato dal Geom. Bartolo Profilio in merito al parere negativo che la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Messina esprime per le richieste di collocazione di pannelli fotovoltaici e condivido in pieno le sue osservazioni e lamentele.

Debbo far presente al Collega che l’Istituto messinese esprime il proprio parere in forza di quanto disposto dalla lettera “u” dell’art. 38 dei Regimi Normativi del Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie. Orbene, a seguito di un esposto presentato dal sottoscritto, l’Assessorato Regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana ha disposto che ogni valutazione sull’art.38 del P.T.P. con l’entrata in vigore del Piano Regolatore, trattandosi di norme transitorie, non è più applicabile dalla Soprintendenza BB.CC.AA.

Quindi la competenza per la specifica valutazione è demandata al Comune di Lipari. Debbo anche farti presente che il D.leg.vo n° 28/2011 rende obbligatorio l’installazione di impianti che riguardano fonti rinnovabili nei nuovi edifici ed in quelli sottopsti a ristrutturazione. Quindi la previsione di collocazione diventa propedeutica per ottenere il permesso per costruire. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

*Presidente Associazione Geometri Eoliani

Eolie&Pannelli fotovoltaiciultima modifica: 2013-04-10T21:42:40+02:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo

Eolie&Pannelli Fotovoltaici

scarbone.jpgdi Silvia Carbone

Sono appena uscita dall’incontro tra Comitato Studentesco e istituzioni (Comune Provincia Scuola). Incontro in cui i nostri studenti hanno dato ancora una volta prova di educazione e maturità. Adesso si attendono le decisioni che seguiranno a quanto emerso nel corso dei vari interventi. Quello che però mi ha turbato, alla fine della mattinata. è stata lo sgradevole attacco verbale da me subito da parte della Dottoressa Angela Mazziotta, presente al palazzo comunale come consulente del Comune di Lipari per i rapporti istituzionali con la Provincia.

Ho sempre pensato che  chi rappresenta il nostro territorio, in qualunque sede, debba essere persona attenta e veramente informata appunto su quanto in tale territorio accade. Ebbene , dopo la mia “conversazione” con la Dottoressa Mazziotta, devo concludere con preoccupazione e un po’ di sgomento che così non è. Infatti, discutendo dell’ affermazione che “a Lipari i pannelli fotovoltaici sono proibiti dal Piano territoriale paesistico” le ho chiesto perché quindi Monte Sant’Angelo ne fosse piena (si parla di centinaia)

Con mio grande stupore la stessa mi rispondeva di non esserne a conoscenza, aggiungendo di non essere tenuta a sapere “se qualcuno sul territorio commette abusi”…. Visto che tale “abuso” lo ha commesso il Commissario Pelaggi per la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica a servizio del dissalatore (mi si corregga se sbaglio) la domanda torna prepotente in me: ma non dovrebbe la Dottoressa Mazziotta, e come lei tutti i nostri “rappresentanti”, essere un po’ più informata??? O magari solo con un atteggiamento un po’ meno tranchant…………..

Eolie&Pannelli Fotovoltaiciultima modifica: 2012-12-13T08:06:54+01:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo

Da Torino in linea Romana Villari

rvillari2.JPGdi Romana Villari*

L’energia pulita c’è anche per le Eolie, ed anche una possibile fonte di reddito. Sì perché ognuno può diventare utente e produttore di energia elettrica grazie al fotovoltaico, che è una forma di produzione di energia da fonte rinnovabile. Deriva da accumulatori collegati a pannelli irraggiati dal sole. Caratteristiche positive nelle nostre isole, poiché, l’ irraggiamento è tra i valori più alti del bel paese e la brezza marina impedisce un eccessivo riscaldamento dei pannelli. Oltre al beneficio ambientale, sono due le forme di ritorno economico legate alla produzione di energia elettrica: l’incentivo in “conto energia” e lo“scambio sul posto”. Il primo, economicamente interessante, consiste in un incentivo per 20 anni ( buona parte della vita dell’ impianto fotovoltaico) della totale produzione di energia elettrica dell’ impianto stesso, misurato in € per ogni kwh prodotto. L’ incentivo è gestito e pagato dal GSE – Gestore Servizi Elettrici, un ente istituito ad hoc  proprio per fornire ai produttori, spesso privati cittadini,  incentivi sull’energia da fonti rinnovabili. importo incentivante varia in base alla seguente tabella (Fonte: www.gse.it , attività-fotovoltaico-servizi-nuovo conto energia) : impianti entrati in esercizio dal 01/01/2009 al 31/12/2009

 

Taglia di potenza dell’impianto

Non integrato (€/kWh)

Parzialmente integrato (€/kWh)

Integrato (€/kWh)

1 kW <= P <=  3 kW

0,392

0,431

0,480

3 kW < P <= 20 kW

0,372

0,412

0,451

P > 20 kW

0,353

0,392

0,431

 

Il Decreto Ministeriale 19-2-2007 inoltre aumenta gli incentivi del 5% in alcuni casi, tra cui: -se il soggetto titolare dell’ impianto fotovoltaico è apannelli.jpguna scuola pubblica o paritaria od una struttura sanitaria pubblica ; -se i pannelli fotovoltaici vengono montati direttamente nella struttura esterna di un edificio che ha subito la sostituzione di coperture contenenti amianto, acquistando, così, la “totale integrazione” che percepisce l’incentivo maggiore. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo intervistato l’Architetto Massimo Berardi:

 

  1. Abbiamo visto cos’è il “conto energia”, ma cos’è lo “scambio sul posto”?

E’ una convenzione , del tutto estranea al conto energia, stipulata e gestita  sempre con il GSE (Gestore Servizi Elettrici) per impianti di potenza fino a 200 kwp (kw di picco), nuovo limite di potenza stabilito dal recente DM 18-12-08. Essa  consiste in un “bilancio economico” tra l’energia elettrica prodotta dall’ impianto fotovoltaico (FV, in gergo) ceduta al GSE, che provvede alla vendita, e quella acquistata dal gestore locale fornitore di energia elettrica per le proprie esigenze. E’ bene chiarire che la bolletta dell’ energia elettrica al gestore locale  si continua a pagare normalmente, indipendentemente dall’impianto, anche perché alla rete si è allacciati comunque e, quindi, si usufruisce di un servizio. A questo punto il GSE, periodicamente ed oltre una soglia minima, versa all’ utente un importo, chiamato “contributo in conto scambio”, pari al minore tra il valore economico         dell’ energia ceduta al GSE e quello dell’ energia acquistata per le proprie esigenze, al netto dell’ IVA già pagata. Se il valore dell’energia ceduta è maggiore di quella acquistata, il surplus positivo per l’utente  viene tenuto a credito per i periodi successivi.

(Fonte: http://qualenergia.it/view.php?id=822&contenuto=Articolo).

 

2.  Restando allo “scambio sul posto”,  è vero che se si supera una certa potenza

dell’impianto  si diventa ufficialmente produttori  anche per la tassazione dello stato, e

ci sono problemi di extra reddito?

Produttore e venditore di energia elettrica, per il meccanismo tecnico dello scambio sul

posto, l’utente lo è comunque. Ciò che cambia è la tassazione, variabile in base alla

soglia di potenza di 20 kwp dell’impianto, all’uso ipotizzato

dell’energia elettrica prodotta dallo stesso ed al tipo di utente utilizzatore, tutto ai sensi

della Risoluzione n.13/E del 20-1-09 dell’Agenzia delle Entrate.

Riferendosi ad utenti domestici, al di sotto di 20 kwp dell’impianto, soglia già elevata

per questo utente, si ritiene che l’impianto sia finalizzato al consumo per la propria

abitazione e quindi si è soggetti a nessuna tassazione. Oltre 20 kwp, l’impianto si ritiene

finalizzato anche ad attività commerciale di vendita di energia elettrica, producendo la

tassazione della cessione di energia al GSE e la conseguente fatturazione allo stesso

per l’incasso del contributo in conto scambio. Tutto ciò consiglia, quindi, di stare

sempre al di sotto dei 20 kwp di potenza per evitare troppi “fastidi” fiscali.

 

  1. Quali sono i costi per l’installazione di un impianto per una casa monofamiliare, per esempio di 6/8 stanze? Costi ai quali andrebbero in contro gli Eoliani che volessero installarlo.

Premettendo che ogni edificio, avendo caratteristiche e peculiarità proprie, rappresenta sempre un caso a sé meritando, quindi, i dovuti approfondimenti, ciò che conta non è tanto la composizione architettonica, ma il consumo di energia elettrica,  misurato in kwh, da parte dei suoi abitanti con le loro esigenze e stili di vita.

Il costo di un impianto, comprese l’ installazione e la gestione burocratica, si aggira intorno ai 6-7000 € al kwp utilizzando, per i moduli fotovoltaici, tecnologie collaudate come il poli o monocristallino.Per chi vuole, al fine di agevolare economicamente l’acquisto di un impianto FV, ormai molte banche hanno creato dei finanziamenti “ad hoc” con diverse soluzioni organizzative.

 

 

  1. In caso di malfunzionamento e/o manutenzione dell’impianto, quali sono, in linea di massima i costi e la facilità di reperimento di personale qualificato. Importantissimo per un posto come le Isole.

Certo, calandosi nel caso isolano, si deve pensare prima alla logistica di qualsivoglia intervento che non allo stesso in sé.Per quanto riguarda il malfunzionamento,            sull’ impianto c’è la garanzia di legge biennale data dall’ installatore, che può essere un qualsiasi impiantista elettrico qualificato all’ installazione di impianti FV, per cui l’intervento dovrebbe essere gratuito, a meno che l’addetto, venendo da fuori, non pretenda un indennizzo quale “scomodità” dell’intervento. Al di là del possibile indennizzo, comunque, anche per un numero non elevato di impianti FV montati potrebbe essere conveniente la formazione di impiantisti locali unendo, così, risparmio sull’ “indennizzo scomodità” e maggior velocità di intervento.Oltre alla biennale viene data una garanzia “di produzione”, variabile in base alla marca dei moduli FV, che copre l’eventuale diminuzione produttiva al di sotto di una certa percentuale lungo gli anni di vita dell’ impianto.

La manutenzione può essere distinta in 2 parti:una consistente in revisione periodica, di solito  annuale, dei  componenti e delle parti elettriche, effettuata                                dall’ installatore tornando, quindi, al discorso di prima, incidente per circa 1,5 % del costo dell’ impianto e l’altra consistente, ove possibile fisicamente, in una pulizia “fai da te” dei moduli cercando di non farli sporcare troppo, non utilizzando prodotti chimici, bensì panni morbidi appena umidi per pulire solo la superficie soleggiata dei moduli e non assolutamente parti elettriche.

 

  1. A chi bisogna rivolgersi?

Per chi volesse ulteriori info e/o chiarimenti, sono contattabile via mail al seguente indirizzo: Berardi Arch. Massimo, e-mail: berassimo@tin.it Grazie per la cortese collaborazione. Ricordiamo che l’installazione dei pannelli fotovoltaici è soggetta al vincolo della sovrintendenza dei beni culturali, perché con l’uso indiscriminato possono deturpare l’ambiente!!!

Da Torino in linea Romana Villariultima modifica: 2009-04-30T17:14:00+02:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo