Lipari – Nelle isole minori sempre piu’ a rischio i collegamenti marittimi. Non solo per il mare che fa quasi sempre le bizze, ma anche per i “tagli” della Regione. Nell’esercizio povvisorio sono stati eliminati 35 milioni di euro per le società Ngi, Ustica Lines e Traghetti delle Isole che assicurano i collegamenti tra gli Arcipelaghi di Sicilia. Grande preoccupazione tra gli armatori, anche perchè entro giugno e fine anno scadranno i bandi di gara e per l’immediato futuro non si hanno certezze su quelle che sono le intenzioni del governo Crocetta. A rischio – insomma – potrebbero essere le corse di linea da e per le isolette, in vista della prossima stagione turistica. Potrebbero registrarsi non solo tagli di corse, ma anche di posti di lavoro. In allarme oltre che gli armatori sono anche i sindacati. Non sono da escludere eventuali agitazioni. Mobilitati anche i sindaci. Alla Regione alle 9,30 riunione per discutere del trasporto di farmaci e derrate alimentari ed è evidente che si parlrà anche dei tagli ad aliscafi e traghetti privati. Mare permettendo, spera di esserci anche il sindaco Marco Giorgianni. 

Lipari – Vento da nord e le Eolie son isolate. Il mare forza 4 ha bloccato nei porti gli aliscafi della Compagnia delle Isole e della Ustica Lines. Un aliscafo ex Siremar stamane ha collegato solo Lipari con Salina e ritorno. Da Lipari alle 6,30 è partito il traghetto della Compagnia delle Isole per Vulcano e Milazzo. Dalla città mamertina alle 7 è partito il traghetto della stessa società per Vulcano, Lipari, Salina e ritorno.

“Ehi! Chi siete? Cosa portate? Quanti siete? Dove andate? Un fiorino”. Di fronte alla nuova tassa di sbarco istituita dalla commissione finanze della Camera, che prevede un balzello fino a 1 euro e 50 sul bglietto per i traghetti destinati alle isole minori, non si sa bene se ridere o piangere. Saranno contenti i sindaci di quei piccoli comuni, spesso costretti a far fronte ai costi più elevati per la gestione di servizi ‘speciali’. Ma, come sostiene il Codacons, così si scoraggia il turismo mordi-e-fuggi. Sì, perché -com’è ovvio che sia- residenti e pendolari sono esclusi dalla nuova gabella. Quindi si va a colpire chi, anche solo per un giorno, decide di prendersi una pausa e raggiungere, chessò, l’isola del Giglio o l’isola d’Elba. (Fra l’altro il costo del traghetto, negli ultimi anni, è lievitato enormemente). Il problema non sta tanto in quell’euro in più, bensì nella tendenza presa da questo governo pieno zeppo di tecnici. Che, con l’alibi del risanamento, stringe il collo alla base sociale formata sia da chi non può permettersi una vacanza, sia da chi la vacanza -anche solo di un giorno- se la conquista con sudore e sacrifici. Alla fine penso a Non ci resta che piangere e alla scena del doganiere. E preferisco ridere. Anzi, sorridere. Con un po’ di amaro in bocca.

Ma quante sono le “isole minori”? Per qualcuno la cifra supera le 130, perché si mettono dentro anche quelle lacustri. Mentre l’Ancim, l’associazione nazionale comuni isole minori, rappresenta 36 comuni nei quali sono residenti oltre 200mila persone. Ecco qua l’elenco suddiviso per regione: Campania (Anacapri, Barano d’Ischia, Capri, Casamicciola Terme, Ischia, Lacco Ameno, Procida, Serrara Fontana), Lazio (Ponza, Ventotene), Liguria (Portovenere), Puglia (Isole Tremiti), Sardegna (Calasetta, Carloforte, La Maddalena, Porto Torres – Asinara, Sant’Antioco), Sicilia (Favignana, Lampedusa, Leni, Lipari, Malfa, Pantelleria, S. Marina Salina, Ustica), Toscana (Campo nell’Elba, Capoliveri, Capraia, Giglio, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio Marina, Rio nell’Elba.