Da Pirrera in linea Antonio Marra

amarrapiccola.jpgdi Antonio Marra

Leggendo con attenzione il bando esposto e riferito al coleottero Punteruolo Rosso e al relativo problema delle palme che sono a grave rischio di estinzione a causa degli attacchi di questo insetto, apprezzando lo sforzo del Comune di Lipari e l’ attuale Amministrazione per il tentativo di limitare i danni proponendo una strategia di lotta che riduca il pericolo del propagarsi della infestazione causa dei danni per adesso alle specie botaniche (Palme) phoenix canariensis e phoenix dactilifera. Mi viene difficile pensare e tanto piu’ mettere in atto una lotta integrata all’ insetto ed al suo propagarsi come singolo privato. Il fitofarmaco adatto a trattare le piante e’ un prodotto di 1° classe e quindi necessita un patentino specifico per l’ acquisto del prodotto necessario e l’ eliminazione delle piante infette ed ormai irreperibilmente danneggiate non e’ possibile per la problematica  dovuta ad una assurda legge che vieta di bruciare i residui legnosi della potatura in questi luoghi dove e’ difficile entrare con mezzi meccanici adeguati e che non sono attrezzati con attivita’ atta  alla biotriturazione.

Quindi si chiede come fare a poter collaborare con il decreto comunale ed evitare che oltre al peso della gia vissuta IMU si aggiunga la sanzione Punteruolo Rosso. Spesso stiamo vivendo al varo di leggi definibili “precoci “ perche’ la legge e’ in vigore ma il servizio collaterale atto a metterla in funzione non c’e’. Quindi solo disagio al cittadino e minaccia che invoglia al comportamento negativo ed al lamento che ci porta alla pessima valutazione e fiducia nella Pubblica Amministrazione e nello Stato . Uno dei metodi di lotta piu’ conosciuti e’ prevenire piuttosto che curare ma questo non e’ stato fatto in passato e non viene fatto adesso. Continuano ad arrivare piante sull’ isola e se il coleottero ora fa parlare di se altri problemi altrettanto gravi che possono mettere in ginocchio gli agrumi e le specie fruttifere sono gia in agguato nel terreno e sulla  chioma delle piante coltivate evidenziando forme di virosi e di batteriosi fino ad adesso mai riscontrate su un territorio limitato come una isola di per se abbastanza lontana dalla costa da evitare che pericolosi contagi possano arrivarci. Quindi se ci sono e’ perche’ qualcuno c’e’ li ha portati.

Esiste un passaporto delle specie botaniche a cui ogni vivaio o persona che si occupa della commercializzazione delle specie botaniche  deve adempire. Ma questo fino ad adesso non e’ stato preso in considerazione e cosi chiunque vuole guadagnare , arriva , vende e va , ma il problema resta. Non dico che il piacere di poter comperare liberamente le piante al mercato o dove si vuole non debba piu’ essere ma le specie che possono essere liberamente commercializzate sono elencate e quelle che possono essere commercializzate solo da vivai specializzati o autorizzati dovrebbero essere evitate da coloro che non avendo la preparazione adatta alla conoscenza dei problemi correlativi che potrebbero arrecare e che stanno arrecando.

Da Pirrera in linea Antonio Marraultima modifica: 2013-01-17T16:55:36+01:00da leonedilipari
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