Qualche tempo fa, mi ero permesso di chiedere agli Amministratori liparoti di informare l’opinione pubblica sulle contromisure che stanno approntando per ridurre gli effetti negativi che la crisi economica avrà sulle presenze turistiche per la prossima estate. Normalmente i politici sono molto loquaci nell’esporre progetti, ma i politici eoliani, andando controcorrente, sono rimasti muti. Un silenzio che un burlone di Sondrio – visto che stiamo parlando di Sicilia – potrebbe definire omertoso.
Ritorno sull’argomento turismo, prendendo spunto dalla presentazione dell’annuale rapporto sociale sull’Italia, presentato a Roma. In una delle tabelle, si evidenzia che, il prossimo anno, una fetta consistente di italiani rinuncerà alla villeggiatura oppure ridurrà i consumi dedicati alle vacanze .
Mi permetto di fare osservare agli Amministratori che gli studi del Censis vengono considerati strumenti molto affidabili per leggere i fenomeni socioeconomici dell’Italia.
Spero che, i politici locali, prendano sul serio l’allarme e non si accorgano del problema troppo tardi. Le loro disattenzione, o i loro ritardi, rischiano di diventare fatali per molti lavoratori ed imprenditori, quindi è necessario individuare strumenti innovativi ( non basterà allestire uno stand con capperi e malvasia in qualche fiera del turismo) e risorse per alleviare gli effetti della crisi.
Considerando che le Eolie per loro natura non possono ospitare oceani di persone, è ragionevole pensare che con una seria programmazione si potrà combattere efficacemente la prevista diminuzione delle presenze.
Una precisazione: c’era un’altra tabella che mostrava una possibile crescita del turismo di crociera. Non l’ho inserita per timore che qualcuno pensasse di incrementare quel tipo di turismo, un prodotto pensato per generare il massimo dei guadagni all’armatore, “sfruttando” le bellezze di luoghi visitati e lasciare, sul posto, qualche spicciolo generato dalla vendita di qualche cartolina e qualche bibita.