Cs Lipari, quanti ricordi

BFERLAZZO.JPGdi Bartolino Ferlazzo

Correva l’ anno di grazia 1958, quando un manipolo di veri uomini, di veri eoliani, formavano formalmente ed ufficialmente il Centro Sportivo Lipari, associazione sportiva con prevalente riferimento al gioco del calcio, anche perché all’ epoca era l’ unico sport praticabile ed in voga nelle nostre isole.-
 Prendeva vita, dunque, quella che nel tempo si sarebbe dimostrata l’ aggregazione di uomini e giovani che ha avuto al più lunga vita nel nostro arcipelago, fino a quando qualcosa e qualcuno, hanno deciso di non darle più quella linfa vitale che occorreva per andare avanti.-
 Era esattamente il sei gennaio 1958 e da allora in avanti la formazione rosso/blu, all’ inizio la maglia era di un blu mare con una grande V gialla sul petto, iniziava la sua storia; storia fatta di traguardi prestigiosi e di cadute significative che avrebbero abbattuto chiunque, ma non il C. S. Lipari, che ha sempre dimostrato carattere, orgoglio, dignità specialmente nei momenti più duri e nelle disavventure.-
 E dobbiamo partire proprio da questi tre termini per cercare di capire, se ci riusciremo, come qualcuno, un insignificante qualcuno, abbia deciso di chiudere, mettere fine ad una pagina di storia eoliana, ma andiamo con ordine.-
 Carattere, quante volte il C. S. Lipari, ha dovuto subire l’ onta della retrocessione o incappato nelle ire della giustizia sportiva, fortunatamente poche, ma da quelle poche volte è sempre rinato dalle proprie ceneri, è sempre tornato in auge, si è sempre riproposto, mostrando il carattere forte, convinto e tenace della gente eoliana, di quella gente che sa fare sacrifici, che ha sputato sudore, ha dato tempo sottraendolo alla propria famiglia, volontà ferrea ed anche cinica, per riottenere in quel determinato momento, quanto gli era stato tolto e perduto, carattere della gente che lotta che vive con la speranza di un domani migliore che possa anche venire dallo sport, carattere di giovani che vedevano in quella maglia, la bandiera delle loro isole, della loro gente, dei loro genitori, la loro seconda pelle.-
 Orgoglio, l’ orgoglio di una comunità che si stringeva attorno ai propri figli, ai propri idoli, a quegli undici e passa ragazzi anche forestieri, ma che rappresentavano le Eolie, Lipari l’ orgoglio di gente che mai abbassava il capo, ne davanti ad impervie difficoltà, ne davanti ad accanite vessazioni da parte di organi federali, che vedevano la società eoliana come un macigno, un problema per le altre compagini della terraferma, l’ orgoglio di chi sa che in quel momento rappresentava un’ intera comunità, quella comunità che proteggeva, acclamava e coccolava i propri ragazzi, impegnati a misurarsi e confrontarsi con realtà sicuramente più esperte e protette, ma l’ orgoglio di essere eoliani, faceva superare tutto, difficoltà, incomprensioni e malumori che si tramutavano sul campo, in rabbia calcistica, rabbia agonistica, nei confronti degli avversari di turno.-
Dignità, si dignità quanta ne hanno avuto nel tempo giocatori, dirigenti e tifosi, quanta invece ne è mancata a chi ha deciso e voluto cantare le marci funebri ad una società, che si allontanava dagli e  per gli interessi che qualcuno si era prefisso, dignità di andare a confrontarsi con modi di pensare diversi, con realtà calcisticamente più avanzate, dignità di rappresentare sempre a testa alta, il proprio paese, dignità di chi non è abituato mai a mollare dinanzi a nessun pericolo e problema, dignità di chi sa che in quel momento un’ intera comunità spinge affinché si possano realizzare i traguardi prefissati, dignità di giovani liberi, senza condizionamenti di sorta, perché le varie dirigenze che si sono succedute nel tempo, hanno sempre tenuto fuori dalle porte della sede sociale e degli spogliatoi, la politica, il clientelismo, giovani che con dignità dedicavano anima e corpo, affinché il nome di Lipari calcistica, potesse sempre essere additato come punto di riferimento, come modello, da società più blasonate nel firmamento calcistico siciliano.-
 Il C. S. Lipari, per noi che l’ abbiamo vissuto in prima persona, non è mai stato una tradizione, è sempre stato un’ ISTITUZIONE, di quelle che hanno, nel tempo, dato vita ad aggregazioni eterogenee di qualunque credo sociale, economico, politico, nessuna distinzione e nessuna discriminazione, un’ istituzione nella storia e della storia del nostro Arcipelago; quando i ragazzi eoliani andavano in campo rappresentavano tutti, amici e nemici, uomini e donne e tutti quegli eoliani sparsi per il mondo che, ascoltavano per radio notizie delle loro gesta o le leggevano dai quotidiani; istituzione che doveva essere difesa strenuamente, perché rappresentava il nostro orgoglio sportivo, la nostra rivincita sportiva e sociale, verso e nei confronti di realtà più vecchie e più blasonate di noi, istituzione che doveva essere difesa, anche in una prospettiva di sfogo e di futuro per i nostri giovani.-
 Il C. S. Lipari, è stato parte integrante della storia eoliana e di Lipari in particolare, battaglie molte vinte e poche perse, ma sempre con dignità, battaglie agli albori, con compagini già affermate come la Spadaforese, il S. Caterina di Reggio Calabria, per la disputa e conseguente vittoria della Coppa Pibigas, con la Pattese e con tantissime altre compagini, all’ epoca meglio attrezzate, ma ci siamo sempre distinti, fatti conoscere ed apprezzare per lealtà, correttezza; storia di confronti infiniti, anche con società dell’ Italia meridionale, come dimenticare una semifinale di Coppa Italia contro l’ Angri persa malamente, storia di confronti con il S. Lucido di Cosenza, dell’ ex Ivan Calomino, mai dimenticato giocatore, pilastro e bandiera della nostra formazione, per un quarto di finale di Coppa Italia, storia di epici incontri/scontri con i cugini del Milazzo, per la supremazia in campionati, dove le due compagini dettavano legge, questa è STORIA non tradizione, questa è realtà non parole.-
 Il C. S. Lipari negli anni è stata una fucina di talenti, come dimenticare il sublime Sarino Centorrino piedi fatati il primo a prendere il volo verso il lido di Siracusa, Massimo e Christian Riganò per rimanere in tempi recentissimi, Christian con debutto in serie A con la Fiorentina, come dimenticare bomber di natura come Tonino Tripi e Giovanni Lo Schiavo lo Juary delle Eolie, un talento pensante come Marco Lo Schiavo e forestieri adesso diventati eoliani come il talento Peppe Maniscalco e l’ arcigno ma tecnico Maurizio Moretto o quello che è stato un centrale di immensa classe ed eleganza come Portovenero; e per tornare indietro nel tempo, lo scomparso, grandissimo Franchino Monteleone, i micidiali attaccanti Alfonsino Riganò e Bartolo Merrina che è stato anche allenatore eoliano, e per andare ancora dietro nel tempo come non ricordare un grandissimo portiere come Pino Pagliaro o i piedi vellutati di Felice Maggiore ed anche, permettetemelo, mio padre Giovannino Ferlazzo, che non ho avuto la fortuna e l’ orgoglio di vedere giocare,  che a detta di tantissimi, uno dei più forti centravnati di sempre del C. S. Lipari e, per tornare ai nostri giorni come non ricordare un portiere elegante, essenziale, stupendo come Fulvio Caruso; ma anche a tutti i vari dirigenti, ma qui non facciamo nomi, potremmo scontentare qualcuno, ma tutta gente che ha dato certamente tutto anche e principalmente a livello economico, senza mai andare oltre le righe ma dando e dimostrando, sempre quel senso di dignità e di orgoglio che ha contraddistinto la formazione rosso/blu eoliana, è grazie anche a loro se si sono potuti raccogliere frutti di risultati prestigiosi che hanno riempito la bacheca di una grande del calcio dilettantistico siciliano, portando tanta pubblicità verso un arcipelago da tutti stimato ma da una parte di eoliani stessi distrutto.-
 Tutto questo adesso non esiste più, il C. S. Lipari non era una macchina di voti, non rappresentava questo o quel politicante di turno, pertanto era una palla al piede; è tutto è successo perché ragazzi come di quelli di una volta e dirigenti come quelli di un tempo, non ce ne sono più, altrimenti la stella del C.S. Lipari sarebbe ancora splendente.-
 Probabilmente, per tutti coloro, come me, che per il futuro, cercheranno di far rivivere questa splendida favola ci sarà tempo con scritti e notizie originali dell’ epoca, ma prima di concludere ci corre l’ obbligo di alcune riflessioni finali; il colore delle maglie del C. S. Lipari non è stato dettato dal caso e dopo, la prima divisa, è stato scelto il binomio rosso/blu; il blu del nostro cielo e del nostro incontaminato mare, il rosso dei nostri vulcani e del nostro smisurato orgoglio di eoliani fattori che da sempre hanno contraddistinto la compagine di Via Garibaldi; ma un’ altra considerazione va fatta, su chi e perché nel 55° anniversario della sua nascita, questo sodalizio adesso non esiste più, le risposte sono tante e tutte portano alla stessa conclusione, si pensano gli interessi personali e di amici degli amici, delle lobby ristrette adesso più che mai, ma ai giovani no, ci si riempie la bocca con paroloni ad effetto e promesse mai mantenute in campagna elettorale e, dopo anche lo sport più seguito al mondo viene abbandonato, credeteci  per essere cosi contorti e cinici ci si deve impegnare veramente e seriamente non poco   cosa diranno gli ancora, grazie a Dio, in vita e da lassù tutti coloro che ci hanno lasciati e che quel gennaio del 1958 fondarono il C. S. Lipari, che concetto si saranno fatti ed avranno di questa gente, che pensa ai propri interessi ai propri tornaconti, senza interessarsi minimamente dei giovani e del loro futuro, della loro formazione professionale che, passa anche attraverso la pratica sportiva in genere, lo ricordiamo a chi fa finta di non sapere o di non aver mai saputo.-
 Piangi Franchino Monteleone, piangi Pasqualino Monte, piangi Iachino Mazza, piangi Mario Boltin, i vostri sacrifici, il vostro impegno, la vostra abnegazione non hanno trovato riscontro nell’ interesse di gente meschina, arrogante, presuntuosa ed inaffidabile che ha anche dimenticato che quest’ anno ricorre il Vostro 55° anniversario di GLORIA, ma chi ha fatto parte di questa   grande    famiglia,   sa benissimo che tutto passa, gli uomini fortunatamente, le cose, ma tu CARO, VECCHIO e MAGICO C. S. LIPARI, resterai per sempre nei cuori di chi ti ha voluto veramente e per sempre BENE.-

Cs Lipari, quanti ricordiultima modifica: 2013-11-03T09:35:20+01:00da leonedilipari
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