Da Roma in linea Stefano Imbruglia. Chi ha paura della trasparenza?

simbrugliapiccola.jpgdi Stefano Imbruglia

La settimana scorsa, dalle colonne de “Il Notiziario”, avevamo assistito ad un acceso  e interessatissimo dibattito sulle spese sostenute da Sviluppo Eolie.  La disputa era stata accesa dal primo cittadino del Comune di Lipari che imputava alla società mista alti costi di gestione. Costi che hanno generato debiti ed avevamo indotto una parte del cda (quella nominata dalla maggioranza) a votare contro l’approvazione del bilancio.  Subito dopo si erano levate alte le voci indignate che, in modo più o meno velato, richiedevano le dimissioni degli attuali vertici, verosimilmente per sostituire gli attuali con altri più vicini alla attuale maggioranza, indipendentemente dalle capacità e dal curriculum dei sostituti. Altre voci, interne alla società,  si sono levate  a difesa dell’operato della società mista e del lavoro svolto all’interno di Sviluppo Eolie, annunciando possibili e sostanziose riduzioni delle spese  per l’anno in corso.  Per chi,  come me,  non vive a Lipari,   non sa chi  sono i  componenti di Sviluppo Eolie  e  ha a cuore le Eolie e il proprio futuro, la cosa più logica da fare era sembrata la pubblicazione dei compensi e delle spese sostenute dalla Società e dare la possibilità ai cittadini delle Eolie di farsi una propria idea. Così mi sono permesso di chiederlo sulle colonne de “Il Notiziario” e –  visto che non sono Alice nel paese delle meraviglie e che non mi sfugge la possibile strumentalizzazione della mia richiesta – ho chiesto che anche le altre società partecipate dal Comune di Lipari rendessero note le proprie spese e i risultati ottenuti, allargando la richiesta anche al Comune di Lipari, presieduto dall’”innescatore ” della polemica. Considerando che nel sito internet del ministero della pubblica amministrazione, guidato da Renato Brunetta e compagno di partito del sindaco di Lipari,  non risulta nulla che riguardi  Lipari.  Di colpo la polemica che aveva infiammato le colonne de “Il Notiziario” si è placata, come se fare conoscere come sono spesi i soldi pubblici  sia una cosa sconveniente.  Allora la domanda che sorge spontanea è: chi ha paura della trasparenza e perché?  Sicuramente non ha nulla da temere chi ha fatto con coscienza il proprio lavoro e non teme di rendere noto il proprio compenso e di come ha gestito i soldi della collettività. Di contro chi ha  saccheggiato le isole con i denari di tutti  vede la trasparenza come la fine dei propri traffici. Per dare una idea della dirompente forza della trasparenza, basterebbe leggere alcuni giornali in cui gli editori  hanno interessi economici nel Lazio. È bastato che una candidata alla presidenza della Regione Lazio, Emma Bonino, annunciasse come metodo fondante del suo governo l’adozione della trasparenza negli atti pubblici, perché subito si scatenasse dalle colonne di alcune testate una guerra senza esclusioni di colpi, al punto da indurre la candidata concorrente a prendere le distanze da questi attacchi. A questo punto non ci resta che sperare che le forza dell’ordine mettano tra le priorità la lotta al malcostume politico e verifichino se esistono degli illeciti e pazienza se, per un paio di  mesi,   qualche fumatore di cannabis la farà franca.

Da Roma in linea Stefano Imbruglia. Chi ha paura della trasparenza?ultima modifica: 2010-01-24T14:25:42+01:00da leonedilipari
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