Da Vulcano in linea Giuseppe Alessandro D’Angelo

gadangelopiccola.jpgdi Giuseppe Alessandro D’Angelo

Per i fatti accaduti la scorsa domenica, qui a Vulcano, inerenti la tentata estorsione, il danneggiamento del locale commerciale, l’aggressione personale subita, che al sottoscritto ha causato danni permanenti
al viso, era doveroso da parte nostra ringraziare pubblicamente tutta la comunità Vulcanara e non solo, per l’affetto dimostrato e per il sostegno morale e psicologico apportato in questi ultimi giorni. Un affetto che viene dal cuore, spontaneo, di quello vero da gente vera, ma soprattutto riservato e composto, fatto anche, di piccoli gesti o di piccoli e fugaci sguardi, un sentito ringraziamento va anche a te Direttore, ed alla locale Stazione dei carabinieri per la professionalità, la solerzia e soprattutto la sensibilità
dimostrata.
A tutti Voi infinitamente Grazie, anche da Rosy.

Da Vulcano in linea Giuseppe Alessandro D’Angeloultima modifica: 2013-07-02T08:36:00+02:00da leonedilipari
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Da Vulcano in linea Giuseppe D’Angelo

gadangelopiccola.jpgdi Giuseppe Alessandro D’Angelo

Come era auspicabile, per la gioia del sottoscritto e di tutti i partecipanti, taiellogruppo.JPGstamane nella via degli artisti si è pacificamente e soprattutto civilmente, manifestato in comune dissenso, per l’ordinanza emessa dal Sindaco. Sia gli artisti che i Commercianti Ambulanti convenivano, che, se pur per ragioni differenti, erano da considerarsi indistintamente vittime di
un’Amministrazione assente nel territorio dell’Isola di Vulcano. Personalmente, mi permetto di aggiungere, soprattutto poco vicina alle diverse necessita dei cittadini e troppo dura e coercitiva sia nei confronti di chi con enorme sacrificio cerca di guadagnarsi un tozzo di pane per i propri figli, sia nei confronti
dell’arte e della cultura in ogni sua forma interpretativa, nonchè di una totale mancanza di sensibilità e di dialogo, poiché, nel caso specifico non sono state interpellate le parti in causa, al fine di prevenire una simile situazione. Un personale plauso va sia ai Commercianti Ambulanti che agli artisti tutti per la compostezza e la civiltà dimostrata nel manifestare i propri diritti, ma soprattutto agli amici Tiziana Aiello e Franco Gitto con grande e sincera stima da parte dello scrivente. Chiudo con un pensiero di un grande pacifista “La giustizia nei confronti dell’individuo, fosse anche il più umile, è tutto. Il resto viene dopo”. Gandhi.

LA NOTA PREECDENTE. Precisazioni in merito ai Commercianti Ambulanti ed alla via degli Artisti. Pur essendo contrario all’allocazione dei commercianti Ambulanti in quel sito,  nel rispetto della destinazione che in origine era, ovvero di posizionare dei  dipinti fatti dai ragazzini delle scuole, ho più volte chiesto al Sindaco
“senza avere risposta alcuna sin dai tempi della ormai lontana campagna elettorale” un incontro al fine di trovare la giusta allocazione idonea e  salomonica per dei lavoratori legalmente costituiti, giuridicamente riconosciuti e fortemente discriminati, che comunque pagano le tasse, risiedono  sull’Isola e soprattutto non cercano l’elemosina. Precisando ciò, come ho  scritto nell’articolo precedente, anche gli stessi ambulanti sono contrari, vero ne sia che hanno dovuto dare mandato all’Avvocato Antonino Ripa del foro di Messina, al fine di chiedere l’annullamento dell’ordinanza in questione ed aprire un tavolo di trattative ed una risoluzione bonaria.

Per i suddetti motivi, è chiaro che non si parla di “AUTORIZZAZIONE” ma di “IMPOSIZIONE”  tramite ordinanza a rimanere obbligatoriamente presso quei luoghi, previo sanzione Amministrativa, rimozione coatta, sequestro dei materiali ed eventuale revoca della licenza. Nonostante il provvedimento emesso il 30 maggio c.a.
gli stessi ambulanti al fine di non creare il prevedibile malumore, hanno disatteso detta ordinanza, fino al sabato scorso, quando nel pomeriggio i C.C. della locale stazione, unitamente a colleghi in borghese venuti da Milazzo, hanno sanzionato tutti con un Ammenda di cinquecento sedici euro. Solo allora
causa forza maggiore si sono dovuti obbligatoriamente spostare.

Personalmente nella giornata di ieri ho dovuto chiamare due volte i Carabinieri perché gli stessi ambulanti sono stati minacciati da un gestore limitrofo di “uscire con una mazza e spaccare tutto” per questo motivo, invito TUTTI ad un sereno quanto civile confronto e soprattutto a non tenere un atteggiamento chiaramente razzista e colorito nell’apostrofare gente che lavora, convenendo che la colpa “ove ne sia” non è sicuramente della povera gente ma eventualmente di chi
Amministra.

Da Vulcano in linea Giuseppe D’Angeloultima modifica: 2013-06-24T14:38:00+02:00da leonedilipari
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Da Vulcano in linea Giuseppe Alessandro D’Angelo

gadangelopiccola.jpgdi Giuseppe Alessandro D’Angelo

Il grande Sandro Pertini insegnava che “Nella vita talvolta è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza”.
La guerra dei poveri, quella dei Commercianti Ambulanti è una problematica che da anni si trascina senza trovare soluzione di intesa, personalmente più volte, anche in campagna elettorale ho chiesto svariati incontri, al fine di una soluzione bonaria, di intesa e comune accordo, ma soprattutto democratica, sia con la vecchia che con l’attuale Amministrazione, ma come si dice cambia la musica ma i suonatori sono sempre gli stessi e le promesse, essendo un luogo di mare sono sempre ed esclusivamente da marinaio e tutto questo a discapito di tutte le categorie di commercianti e del libero commercio in ogni sua forma espressiva.

Chiaro è, che Ambulante non significa Abusivo, ha i suoi diritti ed i suoi doveri e non è offendendo ne umiliando, dando dell’ indecorosi a dei padri di famiglia che cercano di sbarcare il lunario in tempi così difficili, o limitando il loro già precario spazio di vendita ambulante ad una bretella di trenta metri nascosta dal mondo in un luogo “palloni tensostrutture” sicuramente non di passaggio che si risolve il problema, ne tantomeno possa servire ad altri “commercianti” come soluzione definitiva economica, questo è solo fumo negli occhi, come si dice abbiamo nascosto la polvere sotto il tappeto.

La storia si ripete, l’intolleranza sociale su una categoria di lavoratori, dettata da problemi economico-finanziari, che sfociano in odio razziale, supportata da un’Amministrazione di parte, che etichetta e ghettizza usando futili pretesti ed inesistenti scuse al fine di adoperare la forza  coatta con l’ausilio delle Forze di Polizia, contro la propria gente e contro i  più deboli che chiedono un tozzo di pane, inducendo all’emarginazione sociale, tra non molto costruiremo delle belle camere a gas all’interno del campo di concentramento delle tensostrutture appena allestito, ma visto che sono palloni dell’Enel non è meglio fare risparmiare il contribuente usando l’elettricità invece del gas…..

“Vi ricorda qualcosa?”. Chiudo come sempre faccio con una massima: “Sarà più sicura e salda e meno sottoposta alla fortuna quella società che è fondata e governata da uomini saggi ed attenti. Viceversa quella che è costituita da uomini rozzi ed incapaci dipende in massima parte dalla fortuna ed è meno salda”. Spinoza.

SEGUE COMUNICATO STAMPA dei Commercianti Ambulanti dell”isola di Vulcano.

Avendo appreso soltanto mediante i locali organi di informazione di un’ordinanza Sindacale avente in oggetto il “Divieto dell’esercizio del commercio su aree pubbliche per il periodo estivo, nella località Porto Levante dell’Isola di Vulcano” abbiamo dato mandato a tutela i Nostri diritti di lavoratori regolarmente autorizzati ed in conformità con le vigenti leggi in materia, al Nostro legale di fiducia, unitamente alle associazioni dei diritti del cittadino ed alle associazioni di categoria, , al fine “come più volte chiesto” di trovare una definitiva soluzione che non sia fortemente discriminate per una categoria di lavoratori onesta, troppe volte bistrattata umiliata e scorrettamente limitata e pubblicamente offesa a vantaggio di altri e con la complicità di chi dovrebbe in teoria tutelarci.

Da Vulcano in linea Giuseppe Alessandro D’Angeloultima modifica: 2013-06-10T09:09:00+02:00da leonedilipari
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Da Vulcano in linea Giuseppe D’Angelo

gadangelopiccola.jpgdi Giuseppe Alessandro D’Angelo

Mi giungono sovente segnalazioni “maggiormente con l’avvento della stagione estiva” di elicotteri appartenenti a privati, che, senza alcuna autorizzazione da parte degli organi competenti, usufruiscono dei due Eliporti di emergenza siti sull’Isola di Vulcano. Se vero, è doveroso informare i pochi che
ancora non sanno, che gli stessi debbono essere di utilizzo esclusivo dei mezzi di emergenza, che anche il solo accesso da parte di personale non autorizzato è severamente vietato e che l’utilizzo improprio dell’area in questione, oltre ad essere pericolosissimo, è penalmente perseguibile. La responsabilità, la gestione e la competenza dei siti di cui sopra, spetta per cascata, passando
dal Capo della Protezione Civile Nazionale, Prefetto, Questore, al Sindaco pro tempore “massima autorità in loco” del Comune di appartenenza, tramite degli appositi uffici con personale qualificato per l’espletamento di tali mansioni.

Per i motivi di cui sopra sarebbe doveroso informare che le associazioni di volontariato, non dispongono, ne delle competenze, ne dell’autorità necessarie al fine di autorizzare decolli ed atterraggi da parte di mezzi civili e non, in un’area dedicata esclusivamente all’emergenza, anche questo comportamento è penalmente perseguibile. E’ altresì doveroso sottolineare che i “Volontari” a qualunque categoria essi appartengano, debbono essere attivati in base a delle
procedure prestabilite e che la loro opera allorquando espressamente richiesta, è comunque scrupolosamente subordinata alle direttive insindacabili impartite dagli organi preposti, ed è obbligatoriamente limitata alla temporanea mansione “di volontario”, senza intraprendere ALCUNA iniziativa personale che potrebbe  risultare pericolosa per se e per gli altri.

N.B: pur comprendendo i non pochi disagi da parte di aziende e privati che effettuano trasporti e spostamenti con mezzo elicottero, legati all’assenza di idonei Eliporti ad uso civile, sarebbe cosa opportuna affrontare il problema con i preposti organi competenti, al fine di una soluzione adeguata “ove possibile” senza nulla chiedere ha chi non ha le competenze per dare.

Da Vulcano in linea Giuseppe D’Angeloultima modifica: 2013-05-22T10:04:00+02:00da leonedilipari
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Da Vulcano in linea Giuseppe D’Angelo.

gadangelopiccola.jpgdi Giuseppe Alessandro D’Angelo

Ho avuto modo di leggere e di vedere i vari appelli rivolti dai cittadini al fine di dare un sostanziale aiuto sociale alla famiglia Biviano, palesemente abbandonata al loro stesso destino ed evidentemente bisognosa di sostegno concreto in ogni forma possibile. Anche io mi unisco al coro dei non ascoltati, ovvio, che il problema di questi ragazzi non è il problema “ben più importante” del caro benzina alle Eolie, dei Porti, dei cimiteri, delle Aiuole, del traffico, della Juventus che vince lo scudetto, delle mattonelle ben posizionate, ecc, ecc, bensì, è un problema atipico, un problema reale, è un problema che proprio per la sua consistenza, nessuno interroga nessuno, ed allora il grido d’allarme disperato di una famiglia che dichiara drammaticamente “o le staminali o l’eutanasia” cercando una piccola breccia nei cuori di chi “se solo volesse con un po’ di impegno” potrebbe fare qualcosa, questo grido d’allarme, si minimizza, mutando e diventando solo parole, parole al vento, parole sprecate,

ma, come disse  lo scrittore (Massimo Bisotti) Le nostre parole non sono mai sprecate, semmai non arrivano sempre dritte a un cuore, se non arrivano dritte a un cuore non sono sbagliate le nostre parole, è sbagliata la destinazione. Allora chiedo a chi di dovere, quale sia la giusta destinazione, al fine di poter indirizzare finalmente ed al meglio la nostra voce, le nostre parole, le nostre preghiere, in modo che possano essere ascoltate e finalmente esaudite.

Strano mondo quello in cui viviamo, si diventa portavoce e paladini della giustizia per cose meno importanti e sordomuti affetti da cecità per cose importantissime e di vitale importanza, per questi motivi, chiedo a quei prelati che all’epoca fecero suonare con tanto entusiasmo le campane a festa per la politica, ove possibile, altrettanta enfasi e cristianità, per questa famiglia disperata, nulla togliendo ad entrambe e senza critica alcuna, facendole suonare, al fine di attirare l’attenzione sulla  famiglia Biviano. Chiudo con un aforisma del premio Nobel per la letteratura  George Bernard Shaw “Il peggior peccato contro i nostri simili non è l’odio, ma l’indifferenza: questa è l’essenza della disumanità”

Da Vulcano in linea Giuseppe D’Angelo.ultima modifica: 2013-05-19T16:34:00+02:00da leonedilipari
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Da Vulcano in linea Giuseppe D’Angelo.

gadangelopiccola.jpgdi Alessandro Giuseppe D’Angelo

Vulcano Piange. Oggi per Vulcano è il giorno dei se, il giorno dei ma, ci si interroga sugli strani fatti della vita, si scrivono articoli di cronaca per evidenziare carenze di ogni tipo, per cercare di migliorare le tante cose che non vanno nella nostra bella società “civile” così progredita, cosi emancipata, così freneticamente presa dai ritmi insostenibili che il quotidiano detta inesorabile, e chi si ferma?? è perduto e spuntano i dubbi, proprio qualche ora fa pubblicavo un articolo denunciando “a mio modesto avviso” la mala sanità sull’Isola temendo il peggio, come Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento, ed un amico, un padre di famiglia ed un grande ed onesto lavoratore,
improvvisamente muore e mentre cerco di dare manforte e sollievo alle figlie cercando di essere utile in qualunque cosa, ma coscientemente demoralizzato, mi sento aggredire verbalmente dal medico di turno per quello che ho scritto qualche ora prima, minacciando querele, invece di curarsi del dramma e
della disperazione dei familiari di questo grande uomo ormai ridotto ad un corpo privo di vita che giace sul letto.

Forse sono le prospettive diverse, il modo di affrontare le cose, il modo di vedere le cose, che mi vedono impegnato in maniera differente e con tanto zelo, forse quelle che per me sono esseri
viventi, amici, conoscenti, uomini, eroi invisibili che nel loro piccolo quotidiano con grande spirito di sacrificio, scrivono un pezzo di storia della nostra amata Isola contribuendo nella crescita e nel miglioramento sociale, sostenendo immani sacrifici al solo scopo di mandare avanti nel miglior modo
possibile una famiglia, senza farle mancare niente, per altri “diciamo addetti ai lavori” sono, siamo, solo dei numeri, dei codici identificativi, sopra i loro registri sanitari, forse la routine della loro professione li porta a quel distacco fisico e mentale che rende una persona insensibile, come una corazza invalicabile che non deve essere scalfita, chi lo sa, forse hanno ragione loro ed io torto come sempre.

Ma quando vedo quelle tre povere figlie, così attaccate ad un padre che giace esanime su di un letto, che piangono di disperazione, è più forte di me e non riesco a pensare ad altro, il resto diventa il nulla. Solo qualche minuto prima eri andato in Guardia Medica, perché avvertivi stanchezza e malessere, perché te ne sei tornato a casa? nessuno potrà mai saperlo, ma forse avevi deciso di morire nel tuo letto, tra l’affetto dei tuoi cari. Ciao Antonio grande lavoratore, grande uomo, grande padre di famiglia, resterai sempre un esempio per tutti noi, riposa in pace.

LA NOTA PRECEDENTE. Premesso che sono un soccorritore che ha servito a titolo gratuito e come volontario, l’Isola di Vulcano e non, portando Ambulanze di tutti i tipi per undici anni, vantando nel Mio Curriculm Campus addestrativi di protezione civile, servizi attivi emergenziali di carattere Nazionale,
calamità naturali attivate con decreto Prefettizio, anche e soprattutto fuori sede, corsi di formazione indetti dal 118, dalle Misericordie D’Italia, dall’Ala soccorso Vulcano e per ultimo dalla Croce rossa, che sono in possesso dell’attestato per l’uso del defibrillatore rilasciato dal C.N.E. Centro Nazionale di Emergenza, conseguito con il più alto voto tra tutti i partecipanti dell’Arcipelago tenutosi a suo tempo in Lipari promotrice la Dottoressa Angela Mazziotta, nonché di numerosi attestati di lode e merito rilasciati da una variegata porzione di società a vario titolo sia Amministrativo che della stessa Guardia medica locale ecc. ecc. e tutti quanti per iscritto e facilmente costatabili.

Assodato che in materia ho qualche esperienza, scrivo perché sono stato testimone di gravissimi episodi di mala sanità, ovvero, nella giornata di ieri mi è stato riferito che una donna residente sull’Isola mentre si trovava nel bagno di casa sua, è improvvisamente svenuta, perdendo conoscenza sbattendo rovinosamente in terra, il marito in preda al panico, sfondando la porta del bagno “chiuso da dentro” soccorreva la donna e notava una fortissima emorragia non dovuta alla caduta, ma per diversa patologia “che per privacy non posso menzionare”, la stessa versava supina in gravissimo stato confusionale incapace di intendere ed interagire anche alle più semplici stimolazioni verbali rivoltegli dai familiari, riversa in una pozza consistente di sangue, condotta immediatamente in guardia medica, è stata inviata all’ospedale di Lipari senza alcuna assistenza medica, senza alcuna emergenza medica, a bordo della macchina del figlio, allo sbaraglio tra l’angoscia dei familiari senza sostegno neanche psicologico, imbarcata su una nave, come fosse un animale e non un essere umano, giunta dopo due ore al pronto soccorso di Lipari, i medici hanno immediatamente allertato il 118 portando di urgenza la paziente all’ospedale Papardo di Messina con l’elisoccorso in codice rosso, salvandogli in extremis la vita.

In data odierna verso le 12,30, il sottoscritto allertato dai fatti accaduti in precedenza, venendo a sapere di un ulteriore pronto soccorso, ha potuto constatare quanto segue: il sottoscritto è arrivato almeno un quarto d’ora prima della stessa  ambulanza, il medico è giunto con il proprio mezzo dell’A.S.L, senza accompagnare ne assistere la paziente almeno dieci minuti prima della stessa
ambulanza, all’arrivo, la paziente a bordo, lamentava un fortissimo dolore all’altezza del collo femorale destro, la stessa non era ne stabilizzata in modo idoneo “come da protocollo” nell’apposita barella “ovvero ben fissata in modo da poter viaggiare senza subire ulteriori traumi, non era fermata con l’
apposita imbragatura detta a ragno, ma con delle semplici cinghie che tra l’atro sono sconsigliatissime in caso di sospette fratture, non aveva alcun tutore per poter stabilizzare l’arto fermandolo da movimenti involontari, che essendo libero di ruotare, provocava lancinanti dolori alla paziente
visibilmente provata ed esausta, che è stata costretta in balia dei forti scossoni dovute alle strade impervie, sul un mezzo di soccorso per quasi otto kilometri fino all’elipista di Emergenza sita in contrada Piano, avendo subito un trauma da caduta non gli è stato applicato il collare di protezione
“come la legge prevede per obbligo” e non aveva neanche posizionato il telo gommato, per attutire i colpi tra la barella spinale “fatta di materiale rigidissimo” ed il corpo della paziente, al fine di poterla spostare con le apposite maniglie in tutta sicurezza senza doverla muovere manualmente e continuamente.

Tutte  operazioni che sono state successivamente e prontamente effettuate dagli operatori del 118 giunti sull’Isola, con grande perdita di tempo e con grande  sofferenza della paziente stessa che è stata costretta ad essere mossa per l’ennesima volta, al fine di essere stabilizzata correttamente e professionalmente e trasportata in elicottero in completa sicurezza, operazione che avrebbero dovuto svolgere i soccorritori dell’Ambulanza al momento del soccorso. Ricordo che un osso “in questo caso il più grande del nostro corpo, essendo spezzato potrebbe essere molto tagliente e lacerante aderendo ai tessuti molli adiacenti ovvero tendini, vasi sanguigni muscoli ecc., pertanto lasciato libero di muoversi in modo del tutto involontario, innaturale ed imprevedibile, poteva come un rasoio nel burro, recidere facilmente una arteria “appunto quella femorale, che è una delle più grandi del nostro corpo” dissanguando la paziente nel giro di neanche cinque minuti, se consideriamo che l’elisoccorso giunge sull’isola in minimo venti minuti, traete le Vostre conclusioni.

Per finire è uscito un personaggio tale “Manlio Cilona” che si trovava alla conduzione con la divisa da Croce Rossa, ma con le scarpe in suola da matrimonio “altra cosa fuori protocollo poiché in servizio si debbono adoperare solo scarpe antinfortunistiche, per legge” senza guanti di protezione ed in una situazione igienico sanitaria personale oserei dire precaria e molto discutibile, tutte queste considerazioni del sottoscritto, sono regole e protocolli obbligatori, sia per i soccorritori volontari, che per i professionisti della sanità a qualsiasi livello, poste in essere a garanzia del paziente e completamente vincolanti e perseguibili per legge. Gli operatori del 118, conoscendomi ormai da tantissimi anni “anche perché sono stati la maggior parte Miei istruttori” hanno chiesto il mio aiuto, lo stesso capo servizio sig. Manlio Cilona mi ha allontanato in malo modo, impedendomi di fatto di assistere i sanitari, facendosi aiutare “dopo che stava facendo cadere la paziente dalla barella davanti ai parenti della stessa, dai familiari della paziente che non essendo degli operatori qualificati hanno dato il contributo che potevano in considerazione del malessere psicologico in cui versavano e da qualche altro isolano accorso per curiosità sui luoghi, ditemi se questa è professionalità, civiltà e serietà, a voi il giudizio.

Ho più volte sollecitato in passato la Magistratura sui fatti superiormente esposti che sta lavorando con le tempistiche che conosciamo, adesso è arrivata l’ora di rendere pubblica la cosa, prima che accada l’irreparabile per il bene dei cittadini ed in prossimità della stagione estiva, premesso che alcuni di detti soccorritori in servizio, sono stati già querelati “oltre che dal sottoscritto” anche da alcuni turisti, e sono stati rinviati e sottoposti a giudizio in corso “il sottoscritto è stato pochi giorni fa citato come testimone in uno dei tanti procedimenti” per fatti di negligenza ecc. ecc. questa anche se vorrei, non è una barzelletta, ma la pura realtà dei fatti, che qualche balordo senza scrupoli, cercherà di far passare per una menzogna come spesso accade, ma tanto a pagare sono sempre i poveri cittadini.
Chiudo con una massima che cita: è questo il difficile…… ed è li che gli stolti e gli ignoranti trovano riparo, in tutti i campi “politica, sanità,  giustizia………” con la scusa di “voler fare del bene…..facendolo
palesemente male “Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene. Denis Diderot.

Giuseppe Alessandro D’Angelo

Da Vulcano in linea Giuseppe D’Angelo.ultima modifica: 2013-05-02T22:39:36+02:00da leonedilipari
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