Demopolis: Pd al 26%, Grillo al 18%, Pdl al 16%. Ma vince il partito del “non voto”

Crolla al 3% la fiducia degli italiani nei partiti politici: il dato, rilevato dal barometro politico nazionale di ottobre dell’Istituto Demopolis, rappresenta il valore più basso mai registrato negli ultimi trent’anni di analisi dell’opinione pubblica del Paese.

“Gli scandali delle ultime settimane – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – sembrano aver cancellato la residua fiducia dei cittadini: ad apparire in crisi è ormai la legittimazione stessa della classe politica. La crescente insofferenza degli italiani verso i partiti che hanno governato il Paese negli ultimi anni sta determinando un netto incremento non soltanto dell’astensione (oggi al 32%), ma anche di quanti non saprebbero oggi per chi votare: si tratta di elettori, prevalentemente dell’area moderata, in cerca di rappresentanza, di nuove valide ragioni per tornare alle urne”.

Se si votasse oggi per le Politiche, secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis sulle intenzioni di voto degli italiani, il Partito Democratico otterrebbe a livelo nazionale il 26%, confermandosi primo partito nel Paese e staccando di dieci punti percentuali il Pdl che, con un elettorato profondamente disorientato, si fermerebbe al 16%.

 

Il Movimento 5 Stelle di Grillo, con il 18%, diviene oggi, virtualmente, la seconda forza politica del Paese. Si rafforzano leggermente l’Udc di Casini, all’8%, e la Lega di Maroni, al 5,5%. Appare in ripresa Sel di Vendola che si attesta, come l’IdV, tra il 6 ed il 7%. Sotto il 3%, per il momento, gli altri partiti. Le elezioni regionali in Sicilia del 28 ottobre faranno da laboratorio in vista delle Politiche della primavera 2013. Sullo sfondo, ben oltre il confronto sul “dopo Berlusconi” e le Primarie del Centro Sinistra, risulteranno determinanti – secondo i ricercatori dell’Istituto Demopolis – le scelte di Mario Monti, in grado di stravolgere i già precari equilibri dello scenario politico nazionale.

Demopolis: Pd al 26%, Grillo al 18%, Pdl al 16%. Ma vince il partito del “non voto”ultima modifica: 2012-10-12T13:46:00+02:00da leonedilipari
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