La Terra è la culla dell’umanità, ma l’uomo non può vivere eternamente nella sua culla”, scriveva Konstantin Tsiolkovsky, scienziato russo profetizzando la partenza della specie umana verso altri pianeti. Il nostro futuro, però, si sta prospettando molto diverso e non esiste una “Terra di ricambio” quindi, dovremmo restare su questo pianeta, cercando di cavarcela con tutti i problemi che ciò comporta, e in fretta! Ai problemi già presenti, che sembrano essere nati con la nascita stessa della Terra (effetto serra e company) le Nazioni Unite hanno risposto con l’espressione “Sviluppo Sostenibile”. Alla questione che gira attorno al nucleare, la natura, dal Giappone ha già evidenziato la propria rischiosità insieme ai bambini dai 0 ai 5 anni, che nella Germania della Merkel, hanno visto un aumento della loro sofferenza più grande: la leucemia. I responsabili? Le palline radioattive che hanno trovato facile sistemazione nelle loro abitazioni.
Nonostante la risaputa pericolosità che si verrebbe a creare, una volta impossessatosi del nucleare, il governo attuale vuole costruire 8 nuove centrali, 4 adesso e 4 dopo. È rasserenante, però, apprendere dal sito di Legambiente che il 94% dei comuni italiani ha un impianto da fonte rinnovabile (solare, eolico, mini idroelettrico, biomassa, solare termico, solare fotovoltaico, geotermico) e che l’evento “Comune 100% rinnovabile” continua ad avere dei vincitori…pochi giorni fa, ad esempio, è toccato al comune di Morgex (Aosta), mentre sui tetti delle scuole di Potenza spiccano i pannelli fotovoltaici! Monteveglio, invece, in provincia di Bologna è l’unica città in Italia riconosciuta ufficialmente “Città di Transizione”, un movimento fondato in Irlanda e in Inghilterra dall’ambientalista Rob Hopkins nel 2005 e 2006 con lo scopo di incoraggiare le comunità a ricercare metodi per ridurre l’utilizzo di energia ed incrementare la propria autonomia a tutti i livelli: creazione di orti comuni, riciclaggio di materie di scarto…preparandosi così alla flessibilità richiesta dai mutamenti in corso.
Questo dimostra che in Italia l’atomo non ci serve, e che quindi diversi comuni hanno preferito scommettere su scelte intelligenti come l’energie alternative che usufruiscono di materiali semplici: il sole, il mare e il vento. Certo, non c’è da stupirsi se buona parte dei 94% dei comuni rinnovabili dimorano verso Nord, si sa il Sud Italia si arrangia come può..è gratificante però veder comparire fra i comuni delle isole minori Ginostra! Ma puntiamo di più, e se anche Lipari si preparasse a questi mutamenti, maturando come Monteveglio, l’ipotesi di “Città di Transizione”? Oppure rendendo Monte Sant’Angelo attivo magari idoneo alla nascita di un impianto eolico? Ah! Dimenticavo, prima, però la precedenza alle Miss! Intanto, in occasione dei referendum che si sarebbero dovuti tenere rispettivamente il 12 e il 13 Giugno in quanto rimandati al prossimo anno (moratoria), vi invito lo stesso a dire di NO al nucleare votando SI e a che ci siete metteteci anche la firma per l’acqua!