Il caso del nuovo sindaco di New York

mcucuzza.jpgdi Michele Cucuzza

Corriere dell’Umbria 8-11- 13. Come ha fatto Bill De Blasio, sconosciuto fino a tre mesi fa, a farsi eleggere sindaco di New York con il 73% dei voti? Profondo conoscitore delle cose americane, Vittorio Zucconi la spiega così: “Per la necessità vitale dell’alternanza, il bisogno che la ruota della politica giri, che la palude non ristagni nella soffocante stabilità di altre nazioni immobili. New York – ha scritto su Repubblica – elegge, dopo il lungo regno di un conservatore moderato come Bloomberg, il suo opposto in Bill De Blasio non perché gli elettori siano improvvisamente diventati rivoluzionari dopo essere stati reazionari. Ma perché sente di dover mutar pelle”. ‘De Blasio è simpatico, mentre il rivale che ha stracciato, il repubblicano Joe Lotha, non lo è per niente’, ha osservato Furio Colombo, un altro giornalista italiano che è vissuto a lungo in America e che ha ricordato come De Blasio sia diventato improvvisamente una star quando, agli inizi della sua campagna elettorale, dopo aver percorso in macchina i chilometri di fioriere lungo Park Avenue, a Manhattan, ha chiesto: “Quanto costano tutti questi addobbi ai cittadini? E poi, io abito a Brooklin, e lì i fiori in mezzo alle strade non ci sono. E nemmeno nel Bronx, a Queens o a Staten Island. Perché?” Una battuta semplice, un’osservazione impressionistica che, subito, ha colpito la sensibilità della gente, facendolo immediatamente esaltare dai media. Emilio Iodice, Preside dell’Università americana ‘Loyola’ e autore di una ricerca sulla leadership che presto sarà tradotta in italiano, annota: “De Blasio ha l’immagine del leader, la presenza, la padronanza del linguaggio, la comunicativa. Semplice, umile, ma molto preparato, usa bene la famiglia, la moglie di colore che una volta si era dichiarata lesbica, i figli dai nomi italiani e il look afroamericano, specchio delle minoranze cui Bill si è rivolto in particolare. Ha carisma, sa ascoltare, entusiasmare come una rockstar. Ex funzionario del comune che si è dato da fare tra i problemi sociali dei meno garantiti, ha usato questa esperienza come componente essenziale del suo programma, basato sulla lotta alle disuguaglianze: finanziamenti alla scuola pubblica, agli asili nido, aumento del salario minimo, più tasse per i più ricchi, “nessuno sarà lasciato indietro”. Il New York Times, però, rimane piuttosto scettico: “Non ha la bacchetta magica” avverte. “Se è davvero in gamba”, riflette Iodice, “De Blasio lascerà intatte le cose fatte bene dai repubblicani Bloomberg e Giuliani, dalla sicurezza alla gestione finanziaria. Al contrario, si dovrà impegnare sulla parte che più fa acqua a NY, a cominciare dall’istruzione appunto”. Per Iodice, però, non va dimenticato un altro fatto importante: mentre De Blasio celebrava il suo trionfo, sull’altra sponda della baia di New York, il New Jersey confermava governatore a furor di popolo il repubblicano Christie. Malgrado l’ala più conservatrice del suo partito lo veda come il fumo negli occhi, ha detto di sé: “Sono un conservatore, ho governato come un conservatore in uno stato democratico” e, infatti, ha stravinto tra donne, giovani, neri, ispanici. “Ha fatto come il socialista Felipe Gonzalez in Spagna”, osserva Iodice “che diceva di governare come se stesse suonando il violino, tenendolo con la mano sinistra e suonandolo con la destra. Christie ha fatto la stessa cosa, occupandosi delle minoranze, territorio privilegiato dei democratici, e contemporaneamente aiutando le imprese, grandi e piccole, a crescere, abbassando le tasse. Inoltre, è stato molto presente ed efficace un anno fa, al tempo dei disastri causati dall’uragano Sandy, dando l’immagine di un leader in grado di fronteggiare le grandi sfide. Esperienza che gli servirà quando si dichiarerà pronto a correre per la prossima presidenza degli Stati Uniti per i repubblicani”. Detta in due parole, ecco come si è leader dall’altra parte dell’Atlantico, in un sistema che consente chiaramente e immediatamente di designare chi vince, a sinistra come a destra. Può servire dalle nostre parti?

Il caso del nuovo sindaco di New Yorkultima modifica: 2013-11-10T21:05:03+01:00da leonedilipari
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