di Bartolino Ferlazzo
Il turismo per quanto vogliamo sforzarci, non è più quello degli anni ottanta e primi novanta, è cambiato radicalmente, sia nella formza, sia nella sostanza sia nella qualità.-
Le stazioni turistiche nel corso degli anni si sono adeguate, evolute verso una richiesta nuova ed anche molto diversa da quella originaria.-
Le Eolie ? Queste sette meravigliose isole, sono rimaste ai tempi dei primi pionieri, un esempio su tutti; alla fine degli anni settanta e primi anni ottanta i piroscafi di linea impiegavano per raggiungere Milazzo due ore di navigazione, oggi i tempi di percorrenza sono identici, negli stessi anni i primi aliscafi impiegavano un’ ora per raggiungere la terraferma, nel 2013 i mezzi superv attrezzati e super veloci impiegano lo stesso tempo, questa nuova tecnologia, questo progresso che tipo di miglioramenti ha dato alle Eolie ? nessuno.-
Per quanto riguarda la nostra economia turistica, le cause dell’ essere in negativo, a parte quelle connesse alla crisi economica generale, posso essere facilmente individuate nei maggiori costi generali, nel maggior costo del trasporto per raggiungere le isole, nella mancanza di una vera e seria politica ei sviluppo ed una adeguata programmazione turistica per abbattere i costi, nel non prolungare la stagione turistica, la mancanza di contrapposizione efficace, valorizzando adeguatamente il nostro ricchissimo patriomonio artistico, culturalem climatico, paesaggistico, archeologico e religioso, all’ agguerrita concorrenza di altre stazioni turistiche sicuramente con molta < meno > di noi.-
Per questi motivi, bisogna avere il coraggio di guardare lontano, bisogna capire se è necessario ridimensionare e riqualificare il nostro turismo, senza discriminazioni, senza preconcetti pensando solo a cosa < è > più utile per le nostre terre, senza mai dimenticare o perdere di vista che quella turistica è un’ industria che interessa in modo pieno e continuativo, tutti i settori dell’ economia eoliana.-
Le Eolie, sono state divinamente create per un turismo raccolto, attento, capace del silenzio, sono state concepite per delle esperienze interiori profonde, intime, silenziose di impensabili incontri con la natura, con la storia, con l’ arte; per questo è stato ampiamente dimostrato, anche e principalmente a livello internazionale, che per la loro limitata estensione e la loro conformazione geomorfologica, le isole minori non possono soppirtare senza dannosi effetti, i risultati li abbiamo gioirnalmente sotto gli occhi, l’ urto turistico di massa, inteso come concentrazione nel tempo limitato, a questa logica, a nostro avviso, non possono sottrarsi le Eolie.-
Dunque bisogna sedersi ad un tavolo amministratori, albergatori operatori turistici ed economici, per un’ attenta analisi di quanto sta succedendo, per ridisegnare un modello di sviluppo del nostro turismo, decidendo se scegliere un turismo giovanile di massa, di frastuono bisaogna attrezzarsi in talsenso e stesso discorso va fatto e deciso se si propende per un turismo escursionistico del mordi efuggi o del turismo di elire che ti porta richhezza e benessere, ma si deve decidere il tempo dei rinvii del domani vediamo e vderemo è passato da tantisismo tempo, il rinviare tutto aggrava una situazione ormai al collasso economico e, bisogna far presto perchè stanno nascendo nuove opportunità che coinvolgono protagonisti che fino ad oggi, non erano presenti o addirittura esclusi da questo tipo di mercato.-
Per ottenere questo bisogna, coinvolgere in prima persona gli operatori eoliani, ed è per questa che ci è sembrata astrusa, la nomina all’ Assessorato al Turismo, del Prof. Cuccia di Palermo valente libero porfessionista, ma ci chiediamo cosa conosce dei problemi turistici delle Eolie, li ha mai vissuti in prima persona e sulal sua pelle, ne conosce cause ed effetti, per questo sarebbe stata opprtuna una nomina eoliana, non aver preso una tale decisione suona come una bocciatura verso che giorno dopo giorno, mese dopo mese ed anno dopo anno sta investendo i propri capitali nelle attività, tentando < da soli > di risollevare questi < scogli > utlizzando tempo, pazienza ed esperienza, un affronto simile non andava assolutamente perpetrato, questo vuol dire che chi non vuole vedere non si è ancora accorto, anche volutamente, come il tempo dello spontaneismo sia superato dalle pressanti leggi della concorrenza.-
Dal 1948, periodo in cui Lipari, le Olie e gli Eoliani si affacciarono a nuove prospettive, sono trascorsi tantissimi anni, oggi facciamo il punto e cerchiamo di suggerire e proporre, lo faremo in seguito, qualche spunto di riflessione su fatti di esperienza ad un settore qualificato, qualificante e sensibile verso il desiderio di rinnovamento che pervade, malgrado tutto, le popolazioni eoliane.-
Auguri Lipari.-
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