Lipari, megaporto&altro

sleone.jpgdi Salvatore Leone

L’opera faraonica del “megaporto di Lipari”, o meglio il “megainsediamento edilizio nel porto di Lipari” lasciava intravedere chiaramente la speculazione edilizia posta in essere da una società privata che era riuscita ad assorbire all’interno anche il Comune di Lipari.

Una buona parte di Eoliani si è fermamente opposta a tale abominevole struttura cementizia calata a mare.

Diciamolo chiaramente. A Lipari, ogni opera pubblica ha dato sempre problemi. Per evitare il ripetersi sempre dei medesimi inconvenienti sarebbe necessario, prima di riprogettare un nuovo “porto”, ascoltare la voce degli Eoliani, in particolare di coloro che quotidianamente vivono il mare e lo conoscono, sia nel bello che nel cattivo tempo, in maniera tale che, attraverso le loro esperienze quotidiane, possano trasmettere ai progettisti le sensazioni e, quindi, le direttive per la redazione di un progetto semplice, senza alcun impatto ambientale, atto a favorire un’opera utile che possa consentire soprattutto gli approdi dei mezzi di trasporto, anche con condizioni meteo-marine avverse.

Questi uomini semplici, non sono altro che i “pescatori ed i comandanti dei mezzi di trasporto”. Questa è la ricetta semplice per la realizzazione di un porto piccolo, ma utile e non dannoso per l‘ambiente.

Forse poco interessa perché c’è poco da spendere. Ed infatti questo è il problema. Mi sembra di capire che bisogna spendere molto per realizzare opere sempre più inutili.

Abbiamo appreso della revoca del megaporto da parte della Regione Sicilia.

La notizia è giunta ed è stata accolta come una liberazione dall’incubo della realizzazione di una tale opera.

Quello che bisogna cogliere nel segno è che i fautori ed i sostenitori di tale opera, coscienti del momento di crisi che l’isola sta attraversando, forse pensando in “buona fede” che da tale opera – sebbene di notevole impatto ambientale ed in violazione alle leggi urbanistiche e al codice della navigazione – sarebbe derivata una possibile consequenziale forte ripresa economica dell’isola (quale ultima possibilità) e…soprattutto possibilità di lavoro per esperti avvocati penalisti….

Non credo comunque che il beneficio sarebbe ricaduto sulla popolazione, anzi, ritengo il contrario; comunque il problema – per fortuna – adesso non si pone.

Quello che invece occorre approfondire, è che la Regione, con la revoca del progetto del megaporto, ha dato una risposta significativa. Adesso bisogna essere realisti, in quanto il responso della Regione è emblematico, poiché riconosce l’illegittimità dell’opera progettuale. Pertanto, è altrettanto emblematico il fatto che il Comune abbia caldeggiato un progetto di notevole impatto ambientale, con tutte le relative conseguenze, successivamente respinto dalla Regione. Adesso, chi pagherà i costi?

La Regione ha dato l’avvio del procedimento di revoca. Ci sono forti interessi e…non credo che la società Lipari Porto S.p.A., cui partecipa in misura maggioritaria la società Condotte d’acque S.p.A., si limiterà a subire passivamente il provvedimento amministrativo di revoca, anzi credo il contrario: lo impugnerà avanti al TAR di Palermo, al fine di ottenere un provvedimento di sospensione, con la classica frase di stile “atteso i gravissimi pregiudizi economici che la società potrebbe subire dalla mancata realizzazione dell’opera”.

In uno stato di diritto accade anche questo e poi non è improbabile che, come spesso accade, le autorità giudiziarie, nei rispettivi gradi di giurisdizione, emettano provvedimenti di accoglimento e successiva revoca e/o viceversa, per come è capitato sovente avanti al TAR e al C.G.A.

Nonostante il mio più vivo apprezzamento per la decisione della Regione, ritengo, a malincuore, che non si possa ancora fischiare la fine del primo tempo con palla al centro, in quanto, il primo tempo deve ancora finire; oserei invece dire – per essere più moderato. – che la Lipari Porto ha subito un gol e la palla è stata rimessa al centro.

La partita è ancora tutta da giocare, gli interessi sono alti e non credo che le menti diaboliche – che studiano come investire nelle isole – abbiano intenzione di abbandonare il campo da gioco.

Intanto, caro Saverio, la palla è stata rimessa al centro ed attendiamo il fischio dell’arbitro. Il primo tempo è ancora tutto da giocare. E…molti soldi, purtroppo, sono stati già spesi.

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-02-09T18:22:24+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

mgiacomantonio2.jpgdi Michele Giacomantonio
Fuori di Lipari da una settimana riesco a cogliere la coda di un dibattito fra Pino Iacono e Piero Roux sul mega porto. All’amico Pino Iacono vorrei ricordare che non è vero che non c’erano e non ci sono finanziamenti pubblici per il porto di Lipari. Certo bisogna intendersi di che porto parliamo. Per una struttura tipo questo megaporto indubbiamente no ma per una struttura più adeguata alle necessità ed alle dimensioni dell’isola sicuramente si. Anzi proprio la nostra amministrazione, quella di cui io ero sindaco e Pino assessore, ottenne un finanziamento di 50 miliardi di Lire per la messa in sicurezza dei porti e subito fu dato l’incarico al Genio Civile OM di Palermo per progettare la diga foranea di Sottomonastero e cioè un lungo molo che doveva prendere il posto di quello in metallo dove oggi attraccano gli aliscafi e doveva proiettarsi verso Monte Rosa sfruttando quella lingua di basso fondale che le batimetrie avevano individuato. Il preventivo fatto allora dal Genio Civile era di 10 miliardi o poco più, quindi ci sarebbe stato ampiamente nei 50 miliardi (che dovevano servire anche per Salina). Questa diga foranea, la cui progettazione era già in itinere nel 2001, certamente in questi dieci anni sarebbe stata realizzata ed avrebbe risolto i grossi problemi dei collegamenti marittimi di Lipari e forse avrebbe anche contribuito a dare maggiore garanzie ai pontili galleggianti di Marina Lunga.
Inoltre, già allora, esistevano finanziamenti per i porti turistici a cui noi non avevamo potuto aderire perchè mancavamo del piano regolatore dei porti. Ma anche per questo si stava procedendo con urgenza e la regione aveva incaricato sempre il Genio Civile OO MM di Palermo di produrre i piani regolatori dei porti di tutte le isole minori. Noi eravamo avvantaggiati perchè avevamo già gli studi fatti dal prof. Mallandrino e lo studio di fattibilità dell’ing. Rodriquez che, pur sollevando diverse riserve, fu deciso di considerarlo come contributo per la stesura del Piano. Quindi era pensabile che nel giro di un anno o due anche questo problema sarebbe stato risolto e così si sarebbe potuto attingere ai finanziamenti pubblici anche per questa finalità. Comunque per quanto riguarda gli approdi delle barche turistiche, da alcuni anni avevano preso ad operare i pontili galleggianti che svolgevano un servizio importantissimo per la nostra economia ed inoltre c’erano anche società private che proponevano porticcioli turistici meno invasivi come quella società di Salerno che presentò un progetto su Marina Corta.
Il progetto di Condotte d’Acqua, a mio avviso, prima che essere la soluzione del problema portuale di Lipari, rappresenta uno stravolgimento delle nostre coste e della nostra economia e forse ancora più dell’economia che dell’ambiente. Il già traballante sistema commerciale della nostra isola dovrebbe fare i conti con una concorrenza estiva, realizzata all’ombra di Condotte d’Acque (che deve rappresentare il mezzo per cui recupera convenienza all’investimento molto limitato per le attività a mare) che in estate drenerebbe gran parte dell’entrate per poi entrare in letargo in inverno quando il turismo è all’osso.
Certo, si potrebbe pensare, che alcuni esercenti liparesi decidano di aprire una sede estiva anche a Marina lunga nei locali approntati e dati in gestione da Condotte d’Acque così come potrebbero fare chi opera  attualmente con i pontili alleggianti accettando di trasformarsi da proprietari in gestori. E così si delinea il futuro dell’isola di Lipari: una società di dipendenti, commessi, operatori, gestori, affittuari tutti al servizio di Condotte d’Acque che diventerebbe praticamente l’unica vera padrona dell’isola.Persino l’amministrazione comunale, in futuro, potrebbe essere una sua emanazione (più di quanto lo sia oggi).. Si tratta questa mia di una previsione a tinte cariche, ma credo che dovrebbe indurre qualcuno a ragionare perchè il rischio c’è.  
Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-30T13:17:00+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

piacono.jpgdi Pino Iacono

Vorrei aggiungere un breve commento (prometto che sarà l’ultimo ) al conclusivo sereno intervento del signor Piero Roux, che ho molto apprezzato.- Glielo devo sia per scusarmi per l’involontario scambio di persona tra lui e suo Padre di cui ho un buon ricordo, sia perché mi ha fatto piacere il garbato e civile scambio di opinioni che, casualmente, abbiamo potuto sviluppare su un argomento di primaria importanza per il nostro arcipelago. Sono d’accordo con lui che sarebbe stato meglio realizzare questa importante struttura con finanziamenti pubblici ma,  come certamente saprà,  non é stato possibile farlo in passato quando esisteva tale possibilità, né tanto meno lo sarà in futuro considerato che i finanziamenti pubblici sono diventati ormai una …. chimera! Accogliamo, pertanto, con convinzione questa possibilità che ci viene offerta oggi, perché potrebbe essere veramente l’ulltima! Ringrazio, pertanto, il signor Piero Roux per l’attenzione che dedica alle nostre isole – convinto della sua buona fede – e ringrazio anche i Notiziari online per avermi cordialmente ospitato. Buon lavoro a tutti! Cordialmente.

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-29T19:04:13+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro. Lettera aperta al sindaco

piacono.jpgdi Pino Iacono

Caro Sindaco, ho ricevuto la Tua lettera del 09 dicembre 2010 con allegato CD contenente il nuovo grande progetto di modernizzazione del sistema portuale dell’ISOLA di LIPARI, che mi ha fatto piacere visionare ed analizzare nei dettagli. Come ben sai, non ho competenze tecniche ma sono stato sempre favorevole ed appassionato alla realizzazione di una moderna e sicura struttura portuale nella nostra Isola, fin dai tempi in cui abbiamo cominciato a parlarne concretamente negli anni ’90, durante l’Amministrazione di Michele Giacomantonio  di cui ho avuto il privilegio di far parte per qualche anno. Rilevo con piacere che sono stati fatti notevoli passi in avanti durante la Tua Amministrazione,  rispetto alla prima stesura e relative varianti, e sono convinto che – se realizzato al più presto – come spero e mi auguro  nell’interesse di tutta la comunità eoliana, di oggi e di domani, (parlo dei nostri figli e dei nostri nipoti) – questo progetto   consentirà di effettuare al nostro Arcipelago  un notevole salto di qualità!  E’ chiaro che si tratta di un’opera pubblica fortemente innovativa per il nostro comprensorio – rimasto fermo da tanto, troppo tempo –  ed è comprensibile che non possa  incontrare il totale consenso della nostra comunità , anche perché –  all’occorrenza – ci sentiamo tutti grandi esperti e depositari della  verità “vera” !.- Ma non vengano  a dirmi che la   nostra Isola rischia di  essere  “contaminata” o “deturpata”  da un’opera che – oltre ad essere di vitale importanza per la nostra comunità e per la nostra economia – la renderà sicuramente più bella ed accogliente regalando, allo stesso tempo, tranquillità e sicurezza a tutto il nostro arcipelago. Ecco perché sarebbe insensato e decisamente suicida se anche questa volta – come già in passato – gli eoliani dovessero svegliarsi a mani vuote  a causa di inaccettabili   beghe politiche che le nostre future generazioni avrebbero difficoltà a comprendere! Auguro, pertanto, a Te ed a tutti coloro che si stanno impegnando con convinzione e serietà  – nell’interesse di tutta la Comunità eoliana  –  di riuscire a portare a termine nel più breve tempo possibile questo grande “ sogno “ che rappresenterà di sicuro una conquista importante per il nostro territorio e per la nostra comunità di oggi e di domani. Grazie per l’impegno Tuo e di tutta  l’equipe  e, con  molte cordialità,   un caloroso …. In bocca al lupo!

Lipari, megaporto&altro. Lettera aperta al sindacoultima modifica: 2011-01-26T20:39:00+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

nbianchi1.JPGdi Nando Bianchi

In merito alla soluzione del megaporto desideravo mettere in evidenza una “perla orientale” che dovrebbe farci riflettere e che recita:

“La terra che abitiamo non è un eredità dei nostri padri ma un prestito dei nostri figli”.

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-22T08:56:13+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

prouxpiccola.jpgdi Piero Roux

Rispetto l’opinione ma non condivido una sola virgola dell’assunto esposto dall’amico Bongiorno sul Megaporto e, non avendo alberghi, non scrivo per “miseri privatissimi interessi di bottega”.  Le Eolie sono un territorio unico, conosciute universalmente e riconosciute quali Patrimonio dell’Umanità esclusivamente per la loro conformazione vulcanica e geomorfologica. Paesaggi d’incanto che hanno attirato “viaggiatori” e poeti, verrebbero (con questa opera faraonica) deturpati irrimediabilmente nella totale indifferenza (al momento ) degli organi preposti al controllo del territorio e ambiente: Regionale, Provincial e locale. Sono favorevole ad un porto che metta in sicurezza l’attracco delle navi da linea e della locale flotta di natanti. Sono daccordo ad un porticciolo turistico ma, di ridotte dimensioni… sono daccordo a tutto ciò che possa integrarsi armoniosamente con il territorio  senza snaturare il paesaggio.

Appunto perchè viviamo di turismo dobbiamo poter dare ai futuri clienti ciò che li ha attirati inizialmente verso queste isole: armonia sociale, paesaggi incontaminati ( e ripuliti dalle discariche), buona cucina (possibilmente nostrana), accoglienza e scambio culturale e soprattutto gentilezza e professionalità. Ma, soprattutto e prima di tutto, dobbiamo ripulire le nostre isole da immondizia e politici inconpetenti e poter creare professionalità nel settore turismo istituendo corsi ad hoc.  Si dovrebbe, a mio avviso,  regolamentare con piani particolareggiati: la
concessione del suolo pubblico, i  concertini serali da bar, l’ alternanza di apertura dei locali pubblici nei mesi invernali; Si dovrebbero rendere disponibili le spiagge (ripascimento e messa in sicurezza ove occorra e costante pulizia); Si dovrebbe annullare “l’accattonaggio portuale” di alieni propositori di  “affitto motorini”, ” taxi-giro dell’isola”,  “gita in barca”,  “affitto monolocale” ecc…; Si dovrebbe puntare sulla produzione e commercializzazione di prodotti locali (artigianato, conservazione di prodotti della pesca, conservazione di prodotti della campagna).

Si dovrebbe prestare più controllo al decoro urbano tramite piani particolareggiati sulla: cura dei giardini limitrofi alle strade, ringhiere (molte ancora fatte con reti da letto, lamiere e quant’altro); insomma facendo rimuovere tutto ciò che disturba una visione armonica ed il concetto del bello (propongo addirittura un assessorato ad hoc); Si dovrebbe – ancora- prestare più cura al territorio tramite il ripristino dei vecchi sentieri, un più costante disserbamento delle strade, un maggior controllo (in estate) del centro storico da parte dei Vigili urbani. La mia non vuole essere la ricetta di chi ha capito tutto ma un contributo alla crescita sostenibile di questa porzione di mondo. Le eolie non hanno bisogno di Megaporti per fare turismo ma di gente che ama. Che ami il proprio lavoro ed accolga il visitatore con amore e gentilezza, che ami il proprio
territorio e lo preservi dal lordume e dalle speculazioni, che ami la propria cultura al punto da essere fiero nel renderla partecipe. Caro amico Edoardo….io amo visceralmente il mio scoglio e non sono contro il progresso ma, resto contrario a megaporti e aviopiste.

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-21T09:16:57+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

aleone1.JPGdi Salvatore Leone

Mi sembra di comprendere che la Società Lipari Porto gestirà per 50 anni il “Mega Porto di Lipari” mediante l’impiego di una sorte capitale di 130.000.000,00 di Euro.

Il lungo tempo di gestione del “Mega Porto” alla Società non ci darà la possibilità di constatare alla scadenza del termine se ciò sia stato un beneficio per il Comune di Lipari e solo per la società che ha investito il detto capitale.

Le esperienze maturate ci inducono a ritenere che le varie società di capitali, vuoi per il cambio dei soci, e dei legali rappresentanti, non possono dare ampie garanzie per il mantenimento dei patti e condizioni.

Una circostanza è certa. Il Mega-porto così come programmato, inciderà radicalmente nell’economia dell’isola ed in particolare per i piccoli artigiani-commerciati, in quanto verrà modificato ogni “principio urbanistico” sino ad oggi drasticamente rispettato per i piccoli insediamenti,

Guarda caso, il mega porto viene a sorgere all’indomani dell’approvazione del piano regolatore, dopo che sulla scorta dei parametri urbanistici sono state fissate le zonizzazioni con i vari parametri costruttivi (indici di zone).

Il “Mega-porto” impropriamente definito così, in quanto è più consono parlare di “un nuovo “mega insediamento urbanistico” non previsto nel nuovo piano regolatore, verrà a stravolgerlo con tutte le ovvie conseguenze apportando un nuovo carico urbanistico assolutamente non previsto e non prevedibile.

Tale nuovo insediamento urbanistico, inconcepibile nell’isola di Lipari per il divieto di edificabilità assoluta, non dimentichiamo che le isole fanno parte del “Patrimonio dell’Umanità” con una Soprintendenza attentissima ai cancelli, ai cornicioni e ai puleri, verrà conseguentemente calato a mare contro ogni naturale principio di logica urbanistica.

Come parametro di urbanizzazione non si farà conto della superficie del suolo ma ai litri di acqua marina, non saranno fissati gli standard urbanistici per i parcheggi ma solo alle opere per ricovero dei natanti.

Insomma tutto uno stato di confusione marina così come è avvenuto nel territorio per le costruzioni in deroga per i patti territoriali.

Le conseguenze sono chiare.

Le isole d’inverno con tutte le mastodontiche costruzioni diventeranno “cattedrali nel deserto”.

D’estate, nei 15 giorni di pienone il corso  diventerà,  a detta di pochi, invivibile.

Forse, l’unico benefico che la nuova “mega struttura potrà apportare sarà quella della tranquillità degli abitanti, degli artigiani e commercianti che stabilizzati nel centro abitato di Lipari attenderanno l’arrivo dell’estate. La stagione diverrà incerta con il sorgere della nuova mega struttura, non certamente per coloro che gestiscono strutture protette nella loro limitazione da leggi nazionali.

“Porto sì ma non cosi'”, nutre da parte mia una forte perplessità per l’impostazione data che, sicuramente merita una seria ed approfondita valutazione, mediante la visione aperta a tutti coloro che hanno come scopo il progresso dell’isola e non sicuramente quello della Società che persegue solo propri fini di statuto.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-20T08:17:22+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

ebongiorno.JPGdi Edoardo Bongiorno

Sono da sempre convinto che lo sviluppo economico delle Eolie non può non prescindere dalla realizzazione di infrastrutture adeguate alle nuove esigenze della ns/ terra e in sintonia  e conformi alla nuova tecnologia oltre che ossequiosi delle disposizioni di Legge in materia. Grazie all’esperienza acquisita nello svolgimento della mia attività di operatore turistico,  mi sono sempre più convinto che il porto, l’aviopista, efficienti servizi di urbanizzazione primaria, sono la condizione indispensabile per un salto di qualità del turismo delle ns/ isole. Lipari è l’isola madre e, come tale, deve pensare non solo a se stessa ma deve, anche a costo di “sacrificare” parte del suo territorio,  creare le condizioni affinchè essa stessa e le consorelle minori abbiano a trarre duraturo beneficio. Ho visionato attentamente il progetto della rifunzionalizzazione della rada di Lipari e non ho remora alcuna nell’affermare che esso racchiude in sé quanto di meglio possa esserci in termini di funzionalità, avanguardia tecnologica, adeguato completamento delle opere di messa in sicurezza  realizzate a Marina Corta e realizzande  a Sottomonastero.

Nello specifico, ritengo che si tratti di un progetto che, nella sua complessità ed interezza, affronti e risolva gli annosi problemi degli Eoliani. Un porto commerciale efficiente, protetto da tutti i venti, che sia in grado di ospitare in sicurezza navi di linea, aliscafi e piccole navi da crociera, darebbe in primis a noi  residenti nonché ai vacanzieri, la certezza di arrivare e di partire secondo il programma di viaggio precedentemente stilato e di affrontare con tranquillità  le  emergenze, anche di carattere sanitario, che si dovessero presentare. Da considerare inoltre  l’indubbio beneficio economico derivante dai flussi crocieristici per le attività commerciali del centro di Lipari e oltre. Un adeguato e attrezzato porto turistico che da Marina Lunga costituisce un tuttuno fino a Pignataro, con la previsione di una adeguato tracciato pedonale, di parcheggi, di moderne strutture  che, a mio avviso, nulla toglierebbero alle attività esistenti ma anzi costituirebbero un plusvalore della struttura portuale non può che essere accettato di buon grado pur considerando la perdita di quella che, badate bene, è stata e non tornerà più a essere spiaggia a fruizione dei bagnanti. Per quanto riguarda il sito di Marina Corta, la realizzazione del progetto risolverebbe intanto  la problematica relativa al porto peschereccio e nello stesso tempo, grazie alla realizzazione del porto turistico, farebbe della bellissima e invidiata piazzetta ,veramente , finalmente e definitivamente, il “salotto di Lipari” con indubbio vantaggio economico per tutte le attività ivi esistenti.

Ho letto alcune proteste di proprietari di barche e di altri vacanzieri che vedrebbero snaturato il paesaggio al loro arrivo a Lipari. Certamente ! Questi arrivano ad Agosto, quando il mare è  piatto e non hanno problemi di ormeggio. Personalmente, puntando loro una pistola alla tempia, li costringerei a mettersi alla cappa davanti ad uno scirocco e levante con i baffi !!! Con conseguente propensione a vomito che li indurrebbe a buttarsi in mare ! Mi ricordano i villeggianti di Panarea che erano contrari alla elettrificazione dell’isola. Certamente! Ad Agosto,tra l’1 e il 15, due settimane con tempo bellissimo, in un terrazzo recintato da bouganville e gelsomino, alla luce delle candele o dei lumi,con il partner dei tuoi sogni migliori, è una cosa meravigliosa, idilliaca, piena di atmosfera. Ma, sempre con una pistola alla tempia, li avrei costretti, per 15 giorni in inverno, a dormire sotto 7 coperte (rigorosamente di fianco perché il peso di queste  impediva di respirare; inoltre non ce l’avrebbero fatta a riscaldarsi sempre col solo calore umano!!! ) mentre fuori infuria una tramontanata (sempre coi baffi !!!).Esperienza personale quando ero supplente di matematica a Stromboli nel Dicembre o Gennaio del’70 o ’71, soprattutto e purtroppo non in compagnia.  Come si può pensare di realizzare una protezione al porto (massicciata, muraglione, diga foranea) senza pregiudicare minimamente la vista dell’orizzonte ? Nessun porto sarebbe mai stato costruito !!! Del resto, la protezione del nostro porto  pregiudicherebbe solo la veduta, per chi viene dal mare, ad un’altezza di 3 mt. Cosa impedirebbe di vedere ? Gli scogli e dei tratti di spiaggia ? La chiesetta del Purgatorio, il Castello, tutte le case di Marina Lunga, ne rimarrebbero al di sopra. Se mi si risponde che dalla battigia (e solo da qui) non si vedrà più il mare, allora è meglio chiudere la conversazione, e noi tutti, da” disertori della vanga” quali eravamo, torniamo alla terra a coltivare ravanelli !!! Forse sarebbe la cosa migliore! A mio avviso sono state dette parecchie inesattezze (soprattutto nei vari bar dove si decidono i destini del mondo!!!) dovute a cattiva informazione (in buona e cattiva fede):

-al centro di Marina  Lunga nasceranno hotel, attività commerciali, bar, appartamenti. Dal progettista mi è stato assicurato che non è così. Sorgeranno solo costruzioni destinate ad ospitare enti, organismi e associazioni che hanno diretto collegamento con la fruizione del mare (capitaneria di porto, torretta di controllo, yatch club, ecc.).

-a Balestrieri (per intenderci sotto casa Prof. Lisuzzo)nascerebbe un grosso centro commerciale quasi a volere paventare la possibilità che un unico gestore possa avvantaggiarsi dell’operazione.  Non mi pare sia così. Sorgeranno invece piscina, beauty farm, negozietti per la vendita di oggetti destinati al turismo da diporto, certamente un punto di ristoro e comunque attività  attinenti alla fruizione del mare (nessun albergo a 5 stelle). In ogni caso, la gestione delle predette attività resterebbe sempre a disposizione di chi, soprattutto  locale, intenderebbe proporsi; fermo restando che il diritto di proprietà sugli immobili sarebbe in testa all’Ente pubblico escludendo, quindi, la possibilità di alienazione da parte del concessionario. (non mi si dica che tutto ciò potrebbe compromettere le attività commerciali esistenti al centro dell’isola !!!).

-Sottomonastero sarebbe pieno di altre attività commerciali. Anche in questo caso non mi risulta sia così. Sarà invece sede di locali  ormeggiatori, biglietteria, sala d’attesa e moli d’attracco di navi e aliscafi (davanti marmista);

-i muraglioni fronte mare avrebbero  una altezza di 7 mt. (sic!!!); la quota della strada di Marina Lunga sarebbe alzata di 1 metro. Anche in questo caso, da informazioni assunte,credo che non sia così. Il banchinamento, come detto, sarà di mt.3,20 rispetto al pelo d’acqua e la via F.sco Crispi rimarrà alla stessa quota.

I tecnici hanno ribadito in parecchie occasioni queste precisazioni dando la più ampia assicurazione in merito. Inoltre, avendo partecipato a diverse riunioni relative all’esposizione del progetto del porto,  ho potuto notare, da parte di molti presenti, la assoluta mancanza di conoscenza di quella che sarà l’opera effettiva. Allora dico: cerchiamo di conoscere perfettamente i dettagli. E una volta avuta la risposta,qualunque essa sia, per l’amor di Dio, se ne prenda atto e non si torni più sullo stesso argomento. Se poi, non si dovesse essere d’accordo per altri mille motivi, che si rispettino le opinioni degli altri anche se non si condividono. Ma ripeto, per amore di verità, che ognuno tragga le proprie conclusioni su quello che sarà effettivamente il porto e non su considerazioni e deduzioni campate in aria e che sono lontanissime dal progetto effettivo.  Una volta al corrente della realtà del progetto,dopo “ un attento esame di coscienza, un dolore dei peccati e un proponimento di non commetterne più “ (non dimentichiamo che 30 anni fa, per beghe politiche e interessi privati di pochissimi, ci siamo lasciati scappare 30 miliardi per la costruzione del porto, allora stanziati dall’On. Merlino), ognuno sarà poi  libero delle proprie considerazioni e valutazioni. Credo che sia la cosa più democratica possibile. E soprattutto, in una democrazia che si rispetti, tutti dovranno chinarsi alla volontà della maggioranza, qualunque essa sia. Che non sia una minoranza a decidere o meno sulla realizzazione dell’opera.

Desidererei inoltre che, ai fini di una valutazione reale ed effettiva del progetto, si mettessero da parte invidie, rancori, gelosie, cattiverie, prese di posizione politiche e non, ricatti a livello personale e politico e si guardasse con gli occhi rivolti al futuro, perché questa è l’ultima possibilità che abbiamo di vedere realizzato qualcosa che sogniamo da 50 anni e che ci ha fatto perdere parecchio terreno rispetto ad altre località che si sono inventate tutto dal niente. Non è più il momento dell’ “io non compro perché tu vuoi vendere e io non vendo perché tu vuoi comprare”!!! (regola ipocrita che ha fatto pentire, col senno del poi, o per mancato acquisto o per mancata vendita, parecchi privati e imprenditori). Non è possibile boicottare un progetto del genere perché si ha paura che altre iniziative commerciali possano  compromettere l’economia delle attività esistenti. Non è assolutamente questo il caso (è già stato ribadito in tutte le occasioni). Ma sopratutto perché una realizzazione del genere porterebbe grandissimi benefici a tutti (l’indotto sarebbe immenso). Ripeto: ci possono essere altri mille motivi per i quali non si è d’accordo su questo porto, ma questi devono essere fondati su elementi certi, veri, reali e non inventati per l’occasione; su eventuali pericoli ,(che personalmente non vedo), per la nostra già traballante economia , e non su miseri privatissimi interessi   di bottega, di considerazioni da “curtigghiu”. Sgombrando il campo da questi preconcetti, da prese di posizioni stabilite a priori, solo allora si potrà essere veramente liberi di trarre le proprie conclusioni qualunque esse siano. Alla luce di queste mie personalissime considerazioni, ritengo che i pro-porto superino abbondantemente i contro (non si può fare la frittata senza romperne le uova !!!), essendo certo che questa opera sarà il volano principale per far decollare le nostre isole verso i più rosei, lontani orizzonti. Per noi, per i nostri figli, per il loro futuro, per lo sviluppo delle nostre isole, sosteniamo la realizzazione di questo benedetto porto. Cordialissimi Saluti a tutti (sostenitori e non).

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-19T20:34:07+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

aemail.jpgGentile direttore,

Dobbiamo precisare al Presidente della Lipari Porti s.p.a, Ferdinando Corrado, che la “partecipazione”, la “concertazione”, per questo tipo di attività non è un atto da compiere su richiesta o per cortesia, bensì un atto dovuto per Legge. Purtroppo la procedura seguita ad oggi, piaccia o non piaccia al Presidente Corrado, non assolve a quanto previsto dalla vigente normativa, ed è capibile, ma tardiva, la volontà del Progettista e della Lipari Porti s.p.a. di volerci mettere “una pezza”.

Associazione Geometri Eoliani

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-18T10:28:00+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

ncorrado.JPGdi Ferdinando Corrado*

A proposito degli incontri tra la Lipari Porto S.p.a. e le varie Associazioni di categoria operanti sul territorio, si ritiene che sia appena il caso di ribadire la massima disponibilità della Società nei confronti di ciascuna di Esse così come più volte pubblicamente affermato ed auspicato dai suoi rappresentanti.
Si coglie l’occasione per precisare che, in atto, l’unica richiesta di incontro (non acora concretizzata solo per dettagli organizzativi di ambedue le parti) è quella del Sig. Presidente della Federalberghi Eolie; incontro che, comunque, si terrà a breve.
Oltre i formalismi (spesso inutili) ed oltre alle polemiche (sempre dannose) La Lipari Porto resta a disposizione di chiunque ritenesse utile approfondire un qualsiasi aspetto del progetto di riqualificazione della rada di Lipari.

*Presidente del consiglio di amministrazione della “Lipari Porti spa”

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-17T13:43:16+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

aportopignataro.JPGAbbiamo appreso di un incontro tra il progettista del Megaporto, Ing. Giuseppe Rodriquez , la Lipari Porti e l’Associazione DottEolie che raggruppa tecnici laureati (ingegneri,  architetti, geologi, etc.) per valutare la fattibilità della progettazione relativa al  megaporto che Condotte d’Acqua intende realizzare a Lipari. Purtroppo a noi geometri non è stata data la possibilità di visionare in modo dettagliato il progetto, ma non a caso Alcide De Gasperi soleva definire i geometri “i parroci della vita tecnica” per evidenziare che essi sono i divulgatori della scienza applicata nella pratica professionale. Quindi sicuramente non all’altezza di valutare le scelte progettuali ed architettoniche di una struttura che ha tutti gli attributi per essere definita “intorno ottimale” ad accogliere un polo turistico completo ed essere  destinata a trasformare il turismo dell’isola da balneare in  diportistico  in modo da far decollare tutta l’economia. E poi per entrare nel merito di tali opere necessita un’esperienza nel settore della portualità e della nautica a livello internazionale che nessuno di noi  dispone, e che fortunatamente altri hanno o professano di avere.  Noi geometri, legati ad un’architettura tradizionale che nel suo modo di aggregarsi favorisce il dialogo spontaneo con gli elementi salienti dei luoghi per creare il necessario spaesamento, non possiamo certamente confrontarci con tanta selettività. Il rispetto dell’ambiente e dell’originalità locale non produce lavoro e guadagni. Siamo certi che il confronto e la concertazione tra professionisti che parlano lo stesso linguaggio porterà ad una diversa valutazione dell’opera e produrrà forme interessanti di collaborazioni tra i convenuti. Aspettiamo con ansia di conoscere il punto di vista dell’Associazione DottEolie dopo la visione completa del progetto

Associazione Geometri Eoliani

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-17T09:35:18+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

letteraporto.JPGdi Adolfo Sabatini*

Per i documenti del megaporto&altro si muove anche il difensore civico del Comune Francesco Rizzo.

Consigliere comunale Nuovo Giorno

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-11T16:59:34+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

Caro direttore, 

bnatale17.jpgNel dibattito sul megaporto&altro vorrei aggiungerei che dare in uso dei locali valutati da un perito del tribunale, €  314754,00 + 100000,00 di ristrutturazione diviso 50 anni di uso sono una miseria anche come affitto (visti i mq. sul mare di cui nessuno fornisce informazioni, la vecchia pescheria era stata adibita ad abitazione per un segretario comunale, mentre la ex biglietteria è anche un signor locale commerciale). Tenendo anche presente che il comune avrebbe dovuto indire una gara per vedere se altri soggetti sarebbero stati interessati ad offrire un rialzo. Così come le nomine di un presidente e di un consigliere della società mista avrebbero dovuto avere una ricerca ad avviso pubblico di eventuali candidati e non a nomine dirette. Almeno questa è l’usanza della gestione pubblica. Vista dal progetto, la nuova passeggiata di via. F. Crispi sarà una tangenziale a doppio senso di marcia con una corsia rubata con l’asfalto alla ex spiaggia e spartitraffico al centro con arbusti. I parcheggi a picco sul mare dove le metalliche automobili daranno il benvenuto ai naviganti e la visione del cimitero alle navi crociera, aggiungendo anche la zona di pompaggio del nuovo depuratore con i vasconi tecnici di acque da depurare. Le costruzioni a due piani (minimo 6 metri di altezza) è la cementificazione sul mare (mare edificato) ha espresso tutto quello che non serve all’ambiente compresi i posti di lavoro che adesso sono scesi da 500 a 250 e sempre a parole. Grazie per l’attenzione ed auguri a tutti, proprio a tutti indipendentemente da come si vorrà chiamare il progetto di quanto democraticamente si discute. 

Lettera firmata

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2011-01-04T08:05:14+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

di Lelio Finocchiaro*

BNATALE48.jpgA PROPOSITO DEI PORTI. (glossario delle imprecisioni).

Da molto tempo, ormai, si parla, come è giusto che sia, della possibilità che Lipari abbia o meno un suo nuovo porto con caratteristiche turistiche e commerciali. A tal proposito c’è da notare che mentre vi è una enorme quantità di singoli cittadini ( operatori turistici, albergatori,titolari di attività commerciali e di imprese di costruzioni, giovani in cerca di opportunità di lavoro ecc…) che aspetta silenziosamente che ciò avvenga, c’è, altresì, una “minoranza strepitante” (intendendo con questo poche persone ma costantemente presenti su giornali e tv), che hanno cercato in ogni modo di opporsi a tale realizzazione. A tal proposito fa stupore l’assordante silenzio delle associazioni di categoria, come ad esempio associazione commercianti e federalberghi, che sinora, e ce ne sarebbe stato di tempo,si sono astenuti dal prendere posizione ufficiale ( forse solo per motivi di convenienza politica). Per far ciò si è fatto uso, nella comunicazione,di termini di linguaggio e modi di dire di per sé innocui, ma spesso adoperati volutamente in modo tale da assumere una connotazione comunque negativa e che, bisogna riconoscere, sono entrati nel gergo comune. Stando così le cose, ho creduto opportuno fare riferimento a tali termini (o quantomeno ai più importanti) per creare un glossario che in qualche modo possa essere, e spero che lo sia, esplicativo di talune situazioni.

G L O S S A R I O

1) Muri di 6mt. = In realtà si è arrivati a questa misura in modo graduale. Si è partiti da 3mt aggiungendo cinquanta centimetri (3.50mt- 4,00mt e così via) ogni volta che faceva comodo. Così si è arrivati a 6,00mt. Oggi è evidente a tutti che i muri paraonde (la cosa più alta prevista) sono solo di 2,30mt. Più o meno come quelli già esistenti a Marina Corta.

2) Porti si ma non così = Questa è una frase che gronda ipocrisia da ogni parte. In realtà quando non si vuole qualcosa, ma non si ha il coraggio di dichiararlo chiaramente, oppure quando è evidente la non opportunità di una negazione, allora si dice “si, ma non così”, ed allora si da la stura a una serie di obbiezioni il più delle volte di secondaria importanza, tramite le quali si tende in realtà a delegittimare il tutto. La prova di ciò? Se davvero si volesse un ‘opera per cui qualcuno è disposto a portare 130 milioni di euro (avete capito bene: 130 milioni di euro) a Lipari, si direbbe: intanto accettiamo questi 130 milioni, e poi discutiamo sui particolari, anziché, proprio fondando su alcuni punti di non condivisione la propria protesta, mettere a rischio “tutto” il finanziamento. Come può ancora accadere.

3) Lo “straniero” = E’ veramente risibile che si identifichino come stranieri coloro che vengono ad investire a Lipari ( tra l’altro con una società mista in compartecipazione con il Comune ed il cui Presidente, un consigliere di amministrazione, nonché il Presidente del collegio sindacale vengono indicati dal Comune stesso). Stranieri sono i turisti che vengono a Lipari a portare soldi? Stranieri sono coloro che intravedono per Lipari una possibile evoluzione che comprenda nel breve temine nuove realtà lavorative ed imprenditoriali? Per molti, guarda caso, stranieri sono la moltitudine di persone che ogni giorno d’estate scende giù dai barconi, che sporca le strade, che non contribuisce minimamente all’economia locale, lasciando i propri soldi in Calabria e non certo a Lipari. E stranieri sono quelli che mistificano la loro eolianeità e che per invidia o per interessi personali di basso profilo vogliono impedire agli altri di avere un futuro diverso per sé e per i propri figli, improntando solo allo sfascio la loro azione. Come stranieri sono quelli che non si identificano con la propria gente e che, pur essendo in pochi, e incuranti delle conseguenze, vogliono imporre la propria visione ed il proprio modo di agire e di pensare. Stranieri sono quelli che non sanno interpretare, estraniandosene, i bisogni e le necessità della propria gente. Come si vede la parola straniero non vuol dire solo “venuto da fuori”, e non sempre ha un significato negativo.

4) Megaporto = Questa parola , usata inizialmente in maniera dispregiativa, quasi a significare la sproporzione dell’intervento proposto rispetto alla “piccolezza” dell’isola, in realtà ormai è usata da molti anche con le migliori intenzioni ed assolutamente in buona fede. Ma vediamo per quali motivi la parola è senz’altro non appropriata. A Lipari si vorrebbe realizzare un porto commerciale, che in realtà già esiste anche se inadeguato e precario; si vorrebbe, poi, definire un porto per i pescatori, che già c’è ma non è completamente protetto; si vorrebbe organizzare un porto turistico, affidato per ora solo ai pontili galleggianti e quindi funzionanti solo col buon tempo e nel periodo estivo; si vorrebbe proteggere l’approdo di Pignataro, porto rifugio, attualmente non protetto da tutti i venti;. In definitiva si intenderebbe, e questo è lo scopo dichiarato, non costruire qualcosa di nuovo bensì risistemare, riqualificare e proteggere attività già operanti, senza aggiungervi alcunchè. Naturalmente in modo organizzato e complementare. Si potrebbe rendere utilizzabile tutto l’anno ciò che adesso funziona, ed in modo approssimativo, solo per pochi mesi l’anno. Ma forse, dirà qualcuno, definendolo “Mega” ci si riferisce solo alla parte turistica del porto. Basta, per convincersi di quanto ciò non possa corrispondere al vero, guardare ai porti turistici più vicini, come PortoRosa, S.Agata. Riposto, ecc…, tutti con posti barca costruiti o costruendi, in numero di molto superiore a quelli realizzabili a Lipari, che in una ipotetica graduatoria di questo tipo si verrebbe a trovare abbondantemente all’ultimo posto, mentre così stando le cose si mantiene la situazione per cui i proprietari di barche potrebbero sostare negli altri porti siciliani, usando Lipari solo per le loro passeggiate quotidiane. Il che non è di sicuro un grande risultato. Lipari, per chi ci crede, ha bisogno di essere considerata un sicuro approdo al centro del Tirreno meridionale, già trovandosi, per sua fortuna, al centro delle rotte commerciali e crocieristiche , e riferimento appetibile per i diportisti di tutto il Mediterraneo. Rinunciarci vuol dire solo fare un favore agli altri porti turistici che stanno sorgendo numerosi in tutto il meridione, per fronteggiare la domanda in costante aumento. E questo Lipari potrebbe farlo solo sistemando e rendendo fruibile quello che già possiede. Altro che “Megaporto”.

5) Piazzola per elicotteri = Questo è riportato come esempio di disinformazione. Siamo in realtà in pieno delirio onirico. Chi ha detto, o scritto, che nel progetto del porto di Lipari è stata prevista una piazzola per elicotteri se l’è inventato , ovviamente, di sana pianta. Al di là del fatto che ad alcuni potrebbe, chi lo sa, far piacere che a Lipari possa essere istituito un servizio di elicotteri, l’informazione è totalmente falsa. E’ evidente che la trovata è stata messa in giro con il solo scopo di ingigantire, soprattutto agli occhi degli ambientalisti, il possibile impatto naturistico. Continuando con questi metodi, ci aspettiamo che la prossima trovata sia quella di inventarsi una batteria di missili terra-acqua, per distruggere materialmente qualunque ipotesi di costruzioni portuali.

6) Sito archeologico = Effettivamente sono stati ritrovati dei reperti sottomarini. I reperti sono stati individuati, la Sovrintendenza ha delimitato la zona interessata nella quale, ovviamente, non sono più possibili lavori ed ha convenuto, sia con il Comune che con la Lipari-Porto un documento di intesa. Nonostante ciò qualcuno sostiene che nessun lavoro può essere eseguito nella baia di Lipari perchè i reperti si estenderebbero fino a Pignataro. Ora non si sa su quali basi si facciano simili affermazioni, visto che ciò non risulta certamente alla Sovrintendenza, ed i numerosi carotaggi effettuati da ditte specializzate per definire composizione e profondità dei fondali in tutta la stessa baia non hanno rilevato nulla di vagamente somigliante a qualcosa che faccia pensare all’esistenza di siti archeologici. Sorge naturale il sospetto che tale voce sia messa in giro, come tante altre, solo per alimentare un eventuale sentimento ostile alla realizzazione del porto.

7) Immobili “in dono” = La delibera n. 59 del 14/9/2006 mentre sancisce la costituzione della società mista Lipari-porto ha indicato il conferimento del diritto di godimento di beni immobili comunali nella percentuale pari al 30% del Capitale Sociale. Gli immobili sono stati periziati del C.T.U. Ing. Filippo Mazzeo nominato dal Presidente del Tribunale di Barcellona P.G. che ha quantificato il valore del diritto d’uso per anni 50 in 314.754,00 euro. Tutto ciò premesso non si comprende come ancora oggi ci si ostini a confondere la cessione del diritto di proprietà con quella del solo diritto d’uso (non conoscenza o…altro?) e ci si ostini a definire immobili di altissimo pregio quelli oggetto della transazione. Ma di quale pregio si parla? Delle condizioni fatiscenti in cui versa l’immobile ex pescheria o dell’immobile ex biglietteria per la cui ristrutturazione sono già stati spesi circa 100.000,00 euro? Dieci ore di dibattito non sono stati sufficienti a fare tacere i venditori di vento.

8) Coinvolgimento economico del Comune = La delibera del C.C. n. 6 del 1/,2,2007, espressamente e doverosamente richiamata nell’atto costitutivo, così recita: nessun onere finanziario dipendente dalla realizzazione e dalla gestione dei porti potrà essere imputata al Comune di Lipari ed il Socio di maggioranza deputato alla realizzazione delle opere dovrà farsi carico dei costi relativi fino all’entrata in funzione della struttura con eventuale copertura di perdite d’esercizio. Nonostante questo aspetto sia stato ampiamente trattato ed illustrato dalla Amministrazione Comunale e dai vertici della Soc. Condotte, ancora oggi ci si continua a chiedere su chi graveranno i costi per la realizzazione e la gestione delle opere: non conoscenza o….altro? Anche su questo argomento imperversano i venditori di vento!

9) Cementificazione = normalmente questa parola è accompagnata dall’aggettivo “selvaggia”, non avendo nessun valore, per chi le pronuncia, il fatto che numerosi uffici provinciali e regionali sono chiamati ad esprimere il loro parere professionale ed istituzionale, prima di rilasciare le relative autorizzazioni, indicando, se del caso, le dovute prescrizioni a cui attenersi. Ma già… gli altri non capiscono niente! Per quanto riguarda il cemento, certo i pontili non possono essere fatti di plastica, mentre per le opere a terra, le indicazioni del Consiglio Comunale hanno in un primo momento modificato e poi del tutto abolito quanto era previsto a Sottomonastero (dove a terra non è previsto più nulla) mentre le rimanenti, così come previsto dalla L.R. 15/2005 , ed in numero del tutto limitato e funzionale alla attività marine, sono concentrate nella colmata da realizzare a Bagnamare, cosa che permetterebbe la realizzazione del camminamento da Pignataro stesso fino a Sottomonastero, e renderebbe tutta marina lunga libera da qualsiasi tipo di costruzione commerciale.

10) Chiavi della Città = Questa espressione fa il paio con quella dello “straniero”, di cui risulta essere una versione più colorita. Per chi la usa affidare la realizzazione e, cosa peggiore, la gestione del porto ad una Società di cui il Comune è socio, sia pure di minoranza, il cui Presidente è indicato dal Comune, che per obbligo statutario “deve” rivolgersi obbligatoriamente a imprese locali , che assicura mediamente circa 250 posti di lavoro stabili nelle strutture, che porterebbe migliaia di turisti con profitto per tutte le attività commerciali, turistiche, di ristorazione, bar, souvenir e chi più ne ha più ne metta, che potrebbe porgere al mondo nella giusta cornice la nostra cultura museale, le nostre tradizioni gastronomiche, il nostro mare e la nostra accoglienza… bhè, tutto questo, per quel qualcuno, vuol dire dare le chiavi della città allo straniero. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

11) Buco/perdita di esercizio e ricapitalizzazione = E’ questo l’argomento in cui, più degli altri, si continua a dimostrare tanta superficialità e limitazione cognitiva,frutto solo di un preordinato disegno distruttivo del progetto e delle persone. Si parla di “buco”quando, in un processo produttivo, non si riesce a far fronte agli impegni finanziari con adeguati ritorni economici, o quando le voci in bilancio non consentono di risalire all’esatta origine dei costi. La “perdita di esercizio” è il risultato negativo dell’attività aziendale che scaturisce o dalla incapacità (o impossibilità) di produrre ricchezza, o, più semplicemente, è l’ovvio risultato di una fase in cui l’azienda è costretta a sostenere dei costi propedeutici all’inizio dell’attività e, quindi, condizione indispensabile al conseguimento dell’oggetto sociale. E’ ovvio che il secondo scenario è l’unico riconducibile all’attività della Lipari-Porto. Ricapitalizzazione è quella che ha adoperato la Società Condotte, dato che la Lipari-Porto registrava al 31/05/2010 una perdita di esercizio di euro 376.243,00, creando un fondo di riserva di 1.000.000,00 euro, destinato alla copertura delle perdite conseguite e di quelle future e ciò anche alla luce del disposto dell’art. 2446 del codice civile. Anche in questo caso dieci ore di dibattito e chiarimenti non sono bastati a far tacere i venditori di vento!

12) Porto commerciale e peschereccio = A carico del Socio privato è espressamente previsto l’onere del completamento delle opere di messa in sicurezza del porto di Marina Corta (per la destinazione a porto peschereccio) ed il completamento delle opere di messa in sicurezza del porto commerciale di Sottomonastero. Per quanto concerne il 1° adempimento, il relativo onere finanziario è previsto a totale carico del Socio privato senza che questi possa, in alcun modo, rientrare nei relativi costi e senza che possa essere applicato ticket alcuno a carico degli utilizzatori (ebbene SI! Proprio quei pescatori che da anni sono difesi da pochi ed ignorati da molti). Per quanto concerne il 2° adempimento (completamento del porto commerciale di Sottomonastero), anche in questo caso il relativo onere finanziario è a carico del Socio privato il quale, grazie alla riscossione di un ticket (con esclusione dei residenti e delle attività ad essi collegate) potrà rientrare dei costi sostenuti e ciò “solamente” fino alla concorrenza delle somme spese (scusate, ma dov’è il business?). Qualcuno, però, sostiene che la Lipari Porto si troverebbe parte delle opere già pronte a titolo di grazioso dono da parte del Comune. Chi sostiene ciò è consapevole di cosa significhi la redazione, la partecipazione e l’adempimento di quanto previsto in un bando di evidenza pubblica? La Società è “comunque “ tenuta a realizzare tutto quanto previsto dal Bando di gara, a prescindere da qualunque opera sia già stata realizzata e che si trovasse, o meno, già funzionante. Anche qui, ci sarebbe da dire che non c’è maggiore sordo di chi non vuole sentire…

*Consigliere comunale, che in aula ha votato a favore del porto e che ancora oggi è sempre più convinto, per gli evidenti vantaggi per tutta la popolazione dell’arcipelago eoliano che la realizzazione del porto sia l’unica strada che possa far effettuare a Lipari quello scatto di qualità che aspetta da tanti anni, e che non può permettersi di rimandare ulteriormente.

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2010-12-31T20:25:06+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

Egregio direttore,

bnatale26.jpgho letto con attenzione la nota apparsa sul “Il Notiziario” il 22 c.m. a firma Udc, Nuovo Giorno, Pd e Sel (che immagino non sia la Società Elettrica Liparese). Ma quanto è vecchia questa sinistra. Vecchia e reazionaria. Vecchia, reazionaria e miope.

Vecchia perchè ossessionata dal privato. Allorquando nei pressi di Milano, a Rozzano esattamente, venne realizzata la piu’ grande struttura sanitaria privata esistente in Italia, l’Istituto Clinico Humanitas, che da lavoro a circa 2500 persone, il Comune di Milano e quello di Rozzano, amministrati entrambi dalla sinistra, si premurarono di creare immediatamente un servizio di trasporto pubblico finalizzato appunto al raggiungimento dell’Humanitas. Investendo denari propri in personale, autobus, pensiline e servizi collaterali. Senza contropartita. E quando il Tar Lombardia ebbe a dichiarare illegittime le concessioni edilizie rilasciate per le ipotesi di demolizione e ricostruzione con rispetto dei preesistenti volumi e superfici, ma non di sagome, cosi’ come bloccando decine e decine di cantieri, nell’arco di tre mesi la Regione Lombardia, se mal non ricordo alla unanimità e senza protesta alcuna di verdi e simili, varò una legge che dispensava, appunto, dal rispetto delle sagoma preesistente. E cosi’ la Lombardia cresce…

Reazionaria. Tutta volta alla tutela delle rendite di posizione, quelle dei commercianti liparesi che, dalla creazione dei servizi previsti nel realizzando porto, patirebbero un danno. Come se la concorrenza non fosse la molla dell’economia e come se i commercianti locali fossero una banda di idoti incapaci di cogliere le opportunità offerte dai nuovi flussi turistici ed altrettanto incapaci di adeguarsi ai tempi ed ai nuovi mercati.

Miope. Innamorata degli universitari, cosa che non stupisce arrogandosi la “aristocratica” sinistra il monopolio della cultura e dimenticando arti e mestieri che, guarda caso, in genere dalla sinistra girano alla larga. Il porto si farà, ma non ho inteso una sola parola sulla formazione o sulla incentivazione a detta formazione di velai, motoristi, elettricisti, cordai, tappezzieri e falegnami proprio del mondo della nautica. Ma tant’è, questi sono classe operaia o, al piu’, artigiana. Incolti. Non sono di “sinistra”. Ho un figlio ingegnere, vive abitualmente a Milano e che nei cantieri in India o in Arabia, non ha esitato a “sporcarsi le mani” insieme ai lavoratori filippini o pachistani o “bergamaschi”. Napoletani no. E invece il Veneto cresce… Buon Natale

Avvocato Alfio Ziino

Il professionista liparoto ha anche inviato una lettera al dirigente del III settore del Comune di Lipari e al Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo. Oggetto: pontili galleggianti nel Comune di Lipari.

Riscontro che la Corte di Cassazione con sentenze univoche ha acclarato che i pontili galleggianti realizzati mediante l’ancoraggio di corpi morti e/o collegati mediante passerella fissate ad opera muraria, necessitano del permesso di costruire (già concessione edilizia), essendo insufficiente la mera autorizzazione comunale. Le medesime pronunzie rilevano che la stagionalità dei predetti pontile non implica la percarietà degli stessi, affermando altresi’ la legittimità dei loro sequestri preventivi. Con la presente chiedo di conoscere se i pontili in oggetto, se ancorati a corpi morti o dotati di passerella collegate ad opere murarie, siano muniti di permesso di costruire o meno. Ove non lo fossero, chiedo di conoscere se abbiamo provveduto alle dovute denunzie alla procura della Repubblica competente per i reati riscontrati nelle precitate sentenze. Al Circomare di Lipari, in particolare, ed ove ovviamente i pontili indicati risultassero illegittimi, chiedo di conoscere se le relative autorizzazioni di competenza siano state revocate o, se stagionali, se verranno rinnovate.

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2010-12-23T15:08:00+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

bnatale74.jpgDopo aver letto le inattendibili e strumentali dichiarazioni, fatte alla stampa dal Sindaco di Lipari sulla questione “Strutture Portuali” ci pare indispensabile chiarire la posizione delle forze di opposizione. Noi  SIAMO FAVOREVOLI ALLA REALIZZAZIONE DI ADEGUATE E INDISPENSABILI STRUTTURE PORTUALI. Siamo FAVOREVOLI alla realizzazione di adeguate strutture destinate al diportismo, all’ampliamento della portualità di Pignataro, all’adeguamento e potenziamento dello scalo commerciale di Sottomonastero ed alla necessaria rivalutazione di Marina Corta. Prima ancora che da parti politiche ci chiediamo, da cittadini Eoliani, come ottenere questi risultati e soprattutto se con questo progetto otterremo quello che vogliamo. Quali costi siamo disposti a pagare per i presunti benefici prospettati da questa Amministrazione e  quali garanzie ci sono che questi benefici, per tutti gli eoliani  siano reali. Per tale motivo, in questa lettera aperta, non approfondiremo  gli aspetti, seppur importanti,  legati all’impatto ambientale ed alla compatibilità con la qualifica di Patrimonio Unesco così sbrigativamente liquidati dal Sindaco. Ne tantomeno ci soffermeremo sugli aspetti procedurali seguiti dall’amministrazione definiti dalla stessa Regione Siciliana di dubbia legittimità, non perché questo non sia ancora più preoccupante ma ritenendo che non sia questa la sede e rimandando ad altro momento questa importante verifica. Manifestiamo pubblicamente il nostro pensiero perchè invece vogliamo condividere con tutti i  concittadini le perplessità e le preoccupazioni che scaturiscono dalla visione della pur limitatissima documentazione così tardivamente fornitaci. Per fare questo abbiamo organizzato un partecipato convegno pubblico , ma riteniamo di dover ricercare il confronto in tutti i modi possibili, anche con questa lettera aperta a tutti gli Eoliani. Noi siamo FAVOREVOLI AI PORTI, ma siamo CONTRARI a:

a) una realizzazione che affidi ad un privato la gestione dello scalo commerciale, la “porta delle Eolie”  e quindi di tutti i suoi flussi sia dei residenti che dei turisti, considerato che un privato gestirebbe indubbiamente solo nel giusto intento di ricavarne dei profitti. Si è mai vista una stazione ferroviaria privata? Chi controllerà la Lipari Porto nell’applicazione di tasse di sbarco e balzelli? Il Comune di Lipari con il suo 30% contro il 70% del socio privato avrà la forza delle proprie determinazioni?

b) alla realizzazione di enormi ed ingiustificati edifici realizzati nella zona che va da Sottomonastero e Marina Lunga sino a Bagnamare e Pignataro, di cui non conosciamo la destinazione d’uso, la volumetria e il reale utilizzo.

I cittadini Eoliani hanno avuto modo di notare che è prevista  la realizzazione di numerosi edifici, piscine, locali da adibire a Beautyfarm, attività commerciali, club nautici, una “Lipari 2” in un’area demaniale antistante  l’abitato di Marina Lunga?.  E’ il prezzo che vogliamo pagare quello di concedere ad una società a maggioranza privata una così ampia opportunità che creerebbe una indubbio svantaggio nei confronti della nostra imprenditoria che da anni investe  e lavora per favorire una economia turistica nel disinteresse costante di una pubblica amministrazione incapace di un qualsiasi sostegno, e che oggi ci propone la cessione di questa opportunità come unica soluzione per la crescita futura? La crescita di  chi? E tutto ciò lo cederemmo in cambio della realizzazione di nuovi posti barca gestiti sempre da questa società e che per questo avrà già i suoi legittimi utili? Ci incuriosisce anche sapere se tutte le aree demaniali dove verranno realizzate queste strutture che di fatto stravolgeranno Marina Lunga e creeranno un nuovo lungomare saranno fruibili da tutti i cittadini e turisti, o come è normale per le leggi in vigore sulla sicurezza e come avviene in tutti i porti d’Italia verranno CHIUSI e BARRIERE.

c) L’Amministrazione sostiene che questo è l’unico modo di realizzare delle opere portuali vista l’impossibilità dell’intervento pubblico. Ma quali progetti in tal senso sono stati presentati da questa Amministrazione e bocciati per mancanza di fondi? Forse non ne hanno mai prodotto uno, anche perché non si capisce come avrebbero potuto farlo visto che il Sindaco si è guardato bene dal portare a conclusione l’approvazione del Piano Regolatore dei Porti così per come chiesto dal Consiglio Comunale di Lipari con deliberazione n.22 del 6.2.2009. Il Piano Regolatore dei Porti è indispensabile a richiedere allo Stato ed alla Regione il finanziamento di qualsiasi opera portuale.  Certamente non è un vanto per questa Amministrazione sostenere di non avere alcuna possibilità di ottenere finanziamenti pubblici nonostante la millantata amicizia con Ministri  e Assessori Regionali, per altro appartenenti alla stessa  maggioranza politica che in questi anni ha governato Lipari. Ma l’argomento più importante è rappresentato dalla affermazione del Sindaco  che dichiara:

“Questa è una scelta condivisa dalla maggioranza degli isolani che hanno eletto questa Amministrazione sulla base del programma presentato”  e continua, rispondendo alla domanda del giornalista che gli chiede se ritiene necessario che sia una scelta condivisa: “Certo il progetto dovrà  essere sottoposto alle giuste Valutazioni di impatto “  …….”potranno intervenire le maggiori organizzazioni ambientali” noi ci chiediamo: I cittadini delle Eolie  quando hanno espresso il loro parere, forse al momento delle elezioni gli è stato sottoposto questo progetto? Queste realizzazioni? Tutti quei cittadini e quelle forze politiche che allora sostennero questa Amministrazione condividono la realizzazione come oggi la vogliono realizzare? Il fatto di aver vinto le elezioni da al sindaco il diritto dovere di governare, non di operare scelte così importanti senza seguire tutti i percorsi previsti dalla legge per assicurare la trasparenza e la condivisione di un progetto di grande trasformazione urbanistica che è di esclusiva competenza del Consiglio Comunale, che nella sua interezza, rappresenta tutti i cittadini, quelli che hanno votato questa Amministrazione e quelli che non la hanno votato. La legge che non può essere sostituita dalle solite scorciatoie, prevede che sulla programmazione si esprima il Consiglio, che in questo caso si è espresso solo sulla condivisione di uno studio di fattibilità, inserito in un piano triennale delle opere pubbliche, nessun accordo di programma, nessuna verifica sottoposta al voto di questa progettazione. E’ questa la condivisione? O condivisione è l’aver distribuito a destra e a manca solo in questi giorni CD Rom contenente alcuni file dell’intervento da realizzare può lavare la coscienza di questa Amministrazione.

Non  prendeteci in giro. Il Sindaco ad una precisa domanda postagli, al momento della presentazione del progetto, se intendeva verificare in Consiglio Comunale la condivisione della comunità Eoliana sulla proposta, ha risposto che ciò sarebbe accaduto “solo se previsto dalla procedura imposta dalla legge”. Alla faccia “dello spirito improntato al confronto ed all’approccio moderno non condizionato da logiche di appartenenza” che il Sindaco si attribuisce nell’articolo relegando gli altri, quando non sono d’accordo con lui, ad atteggiamenti gattopardiani.   All’Amministrazione Comunale lo ha detto pure la Regione con la nota n.75763 “in assenza di Accordo di Programma, strumento non derogabile, non sussisterebbero i presupposti per assumere l’intervento nel suo complesso, e quindi anche alla parte che si riferisce ad opere di portualità turistica”. Cioè senza accordo di programma, che non avete voluto sottoporre prima al Consiglio Comunale l’opera non è realizzabile. Alla faccia dei titolati esperti e consulenti che vi hanno seguito in questo iter ed in  tutti i comizi elettorali . Questo ennesimo fallimento, non è dovuto alle lungaggini ed ai lacci della pubblica amministrazione, non è dovuto ad un progetto “contro le Eolie”, questo è successo solo perché non avete rispettato le  leggi e le procedure, per imperizia o per evitare in ogni modo  il confronto e la condivisione che oggi senza alcun pudore dite di “voler rilanciare”

UDC, NUOVO GIORNO, PD, SEL

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2010-12-22T10:17:00+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

AZIINO1.JPGEgregio direttore,

desidero rispondere alla garbata nota a firma Lino Natoli. Per quel pochissimo che mi è dato conoscerlo, Lino bnatale55.jpgNatoli di certo “idiota” non è, e mi spiace fargli notare che al club degli idioti non ci si iscrive, come lo stesso vorrebbe, ma ci si ritrova. Detto questo, però, non leggo nella sua nota nulla che contraddica alle affermazioni e alle domande da me svolte. Che la progettazione di una struttura quale un grande porto, una volta esaurita la fase delle consultazioni con le parti sociali ed istituzionali, consultazioni che infinite non possono essere, sia appannaggio dei tecnici del settore è un dato oggettivo o no? Alla progettazione di una centrale nucleare partecipano, richiedono modificazione o altro, avvocati, geometri, apicoltori, battellieri, etc…, o no? Che la realizzazione e la gestione di un porto commerciale e turistico crei occupazione mi sembra un dato incontestabile. O lo è? Se lavoro ed occupazione sono la “priorità”, quali concrete alternative si offrono rispetto a quelle, notevolissime, offerte dalla struttura di cui si discute?

Su ciò Lino Natoli nulla dice. Si adegua alla locale sinistra, secondo la quale la classe operaia, e per quella sinistra cosi’ detta riformista, anche quella piccolo o medio imprenditoriale, andranno pure in paradiso, ma al lavoro no di certo. Potranno graziosissimamente rigirarsi i pollici contemplendo le bellezze naturali di Marina Lunga, di Monte Chirica, delle abbandonate cave di pomice e delle neo realiste sculture costituite dalla ferraglia dei vecchi impianti ivi residuati. Suggerisco poi allo stesso Lino Natoli di documentarsi accuratmente allorquando si va a disprezzare, ripeto garbatamente, l’operato di un operaio, di un artigiano o di un professionista. Il colonnato di cui parla è ben brutto e, pur nella mia scarsissima propensione all’estetica ed alle belle arti, non avevo fatto a meno di notarlo parecchi lustri addietro. Ed ho, all’epoca, non ora, eseguito ricerche. Il committente, ai tempi, fu lo Stato, esattamente l’Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni, tanto che si ritenne, errando, che l’opera non necessitasse neanche di licenza edilizia. Il progetto originario, che in parte ne riprendeva altro già redatto dall’ingegnere Angelo La Rosa, presentava un prospetto simile a quello dei vari palazzotti insistenti sul corso Vittorio Emanuele. Ma l’amministrazione committente, per ragioni di sicurezza ebbe ad affermare, impose, l’attuale prospetto. Quali fossero poi dette ragioni, personalmente non lo ho mai compreso. Forse, se vorrà perderci un po’ di tempo, potrà venirne a capo qualcun altro. Con i migliori saluti.

Avvocato Alfio Ziino

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2010-12-21T17:35:00+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

amazziotta1.JPGIllustre direttore,

nonostante sull’affaire megaporto ultimamente si sia detto e scritto parecchio,vorrei  aggiungere il mio plauso ai bnatale37.JPG parlamentari intervenuti a difesa di noi eoliani ed ai dirigenti regionali ossequiosi  delle  norme. Ritengo tuttavia che sia  necessaria  qualche considerazione più ampia sui reali indirizzi politici seguiti in questi anni dall’amministrazione comunale e,quindi,sulla gestione politica della vita dei cittadini del comune di Lipari.In questi ultimi mesi l’attenzione della opinione pubblica è stata costretta a considerare i problemi “urgenti”del megaporto e della possibile istituzione del Parco delle Isole Eolie e, comprensibilmente, sono passati inosservati altri,molti altri inadempimenti di questa amministrazione,Mi riferisco,ad esempio,alle centinaia di milioni di finanziamenti della U.E cui il comune di Lipari non ha mai potuto partecipare per mancanza di progetti ;alle centinaia di milioni di euro stanziati e già destinati ad opere per la messa in sicurezza dei porti o delle coste-  solo per Acquacalda quattro milioni di euro- non spesi e quindi  opere non realizzate;mi riferisco alla decadenza della concessione regionale delle storiche Terme di S .Calogero; mi riferisco a tutti i finanziamenti regionali per la manutenzione e l’arredo degli ambiti portuali,di cui hanno goduto centinaia di comuni di Sicilia che hanno presentato i relativi progetti. Mi riferisco ancora allo stato in cui versano i beni immobili di proprietà di questo Comune:terreni incolti ed in assoluto abbandono che potrebbero essere destinati ad attività sportive, edifici fatiscenti la cui ristrutturazione avrebbe potuto essere realizzata con finanziamenti comunitari a fondo perduto fino a copertura dell’intero importo,che avrebbero potuto trovare una degna utilizzazione a scopi sociali, come pensionati giovanili per gli studenti viaggianti dalle altre isole, o quant’altro.

Mi riferisco ancora alla gravissima mancata designazione dell’Ente gestore del Piano di gestione Unesco, che è causa dell’impossibilità ad accedere a tutti i finanziamenti del Ministero dei Beni Culturali, dell’Assessorato regionale BB.CC. nonché ai notevoli fondi messi a disposizione  dall’UNESCO, designazione costantemente ed inutilmente richiesta da questi Enti al Comune di Lipari. Potrei elencare ancora moltissime ed importanti opportunità perdute, e questo prossimamente farò, per rilevare che se veramente si fosse voluto creare sul territorio un volano  produttivo che per i decenni a venire avrebbe coinvolto le competenze dei  professionisti locali, che avrebbe determinato lavoro per le imprese e quindi posti di lavoro e la realizzazione di opere pubbliche seriamente necessarie per lo sviluppo del territorio e per la migliore qualità della vita degli abitanti: ebbene, tutto questo si sarebbe già potuto fare largamente, procurando ricchezza al territorio ed agli abitanti, senza bisogno di svendere l’isola e tutti noi, al sig. Condotte Acqua. Una amministrazione tanto inefficiente non ha alcun titolo per parlare di “posti di lavoro”.

Tralascio l’elencazione di tutte le mistificazioni, le bugie e le omissioni che quotidianamente vengono propalate ai cittadini opportunamente lasciati inconsapevoli della verità: come nel caso della madornale bugia relativa alla approvazione di un megaporto già dal consiglio comunale nel 2ooo: alla quale ha messo riparo, documenti alla mano, la smentita del dr. Michele Giacomantonio allora sindaco. Ed allora mi  chiedo: essere stati eletti è motivo legittimante un simile sfacelo? A tutto questo, peraltro, come ho potuto constatare in occasione di qualche riunione “popolare, si aggiungono ineffabili arroganza ed insolenza, offensive nei confronti di chiunque esprima la propria opinione: ma anche, ed ancor di più, offensive del ruolo istituzionale ricoperto e la cui dignità è patrimonio dei cittadini e per questo intollerabili. Ritengo che questo governo del Comune di Lipari in questi sette anni abbia causato danni maggiori di quelli causati dall’invasione di Ariadeno il Barbarossa. Danni la cui entità, già enorme, diventa incalcolabile se si considerano le pesantissime ricadute negative sul futuro dello sviluppo economico e sociale del nostro territorio, sul quale sembra invece incombere un sinistro, preciso e costante progetto perverso contrario a qualsiasi circuito virtuoso.  A mio avviso, pertanto, le considerazioni  che ciascuno di noi dovrebbe farsi non devono riguardare più la politica, ma a questo punto la moralità di questa politica. Più precisamente, la questione morale che è questa: può l’elezione popolare essere liberamente interpretata come legittimante un decisionismo talmente distruttivo della vita di una società civile?

Dottoressa Angela Mazziotta

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2010-12-20T15:04:00+01:00da leonedilipari
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Lipari, megaporto&altro

lbarrica14.JPGdi Luigi Barrica

Errore, errore catastrofico!tale sarebbe il senso se si promuovesse un referendum, pro o contro megaporto! Almeno per due ragioni. Primo: si legittimerebbe, di fatto, l’opzione che quell’opera (morta!) immorale, delittuosa e vergognosa, si potrebbe realizzare (…e con quali presupposti si può ammettere ad una competizione chi non rispetta, preventivamente, le regole?); secondo: significherebbe scaricare sulla collettività un peso che la stessa non è in grado di sopportare visto che non sarebbe possibile stabilire chi avrebbe, di fatto, diritto al voto. Alle urne sarebbero chiamati solo i liparoti? tutti gli eoliani? chi appartiene al comune di Lipari?i residenti? o, visto chi siamo “Patrimonio dell’Umanità”, l’espressione di voto spetterebbe anche i turisti che affollano le nostre isole?

Ognuno, ovviamente, prospetterebbe un modello di referendum più vicino alle proprie….esigenze! Casino, insomma. Caos, lasciando tutto com’è. Una sorta d’applicazione Gattopardiana. Invece no! La scelta, se edificare o meno quel complesso (tipo muraglia cinese), spetta alla politica nazionale, non certo a pochi passacarte e porta borse di facoltosi palazzinari! Finiamola! Le Eolie sono uno dei gioielli dell’intero globo che, almeno l’intera Nazione, deve tutelare ed…amministrare. Non si sta parlando del porticciolo d’una sconosciuta località marinara siciliana, campana, o realizzare un ponticello in una vallata tirolese: si chiamano in causa luoghi mitici e mitologici. E spetta a quei politici, ripeto: NAZIONALI, che non possono, avanzando la proposta del referendum, lavarsi le mani come Ponzio Pilato, forse, per ragioni elettoralistiche imminenti. E debbo anche aggiungere, per correttezza d’informazione, che in conclusione del dibattito di stamane, lo stesso sen.D’Alia, sentite le mie osservazioni, ha reso noto di ritirare la proposta di avallare il già citato referendum; confermando, comunque, una sua interrogazione in senato rivolta alla Ministro Prestigiacomo, affinche’ quella rude vergogna megagalatica a Lipari, non venga mai realizzata. Plaudo, pertanto, al sen. liparoto, Giampiero D’Alia, per la coerenza ed autentica EOLIANITA’ espressa anche in questa circostanza.

Lipari, megaporto&altroultima modifica: 2010-12-04T17:22:43+01:00da leonedilipari
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