Lipari&Nubifragio. Quali le zone a rischio e quali interventi? L’opinione del geologo Nico Russo

di Nico Russo

Carissima Silvia, avere qualche dubbio è legittimo quando qualcosa non è chiaro ma questa volta la “malafede” non centra nulla. Ho omesso volutamente il Torrente Boccetta dalle mie considerazioni sperando di trattarlo a parte e non in qualità di Geologo libero professionista  ma nella veste di Responsabile del Procedimento del progeto di realizzazione del nuovo dissalatore di Lipari. Infatti, proprio nell’ambito dell’anzidetto progetto è stato prevista, su esplicita richiesta del Genio Civile di Messina, la sistemazione idraulica del torrente Canneto e torrente Sciarra. Progetto, questo, che ha già ottenuto i pareri di rito ed i cui lavori inizieranno a breve consentendo di trattenere a monte dell’impianto e quindi del sottostante centro abitato di Canneto eventuali colate detritiche.
Ritengo comunque necessario evidenziare che a differenza di tutti gli altri torrenti, quello del Boccetta ha solo portato tantissima acqua con una percentuale di detriti decisamente inferiore. I danni provocati ai motorini ed alle macchine dei residenti sono stati ingenti ma questo è un rischio di cui tutti quanti noi siamo consapevoli, o quanto meno dovremmo esserlo, dato che un torrente è sempre un torrente e la sua portata è funzione alla quantità di pioggia caduta.

Riguardo al progetto del Depuratore di Canneto, opera, a prescidenre da tutto, indispensabile per l’Isola di Lipari e non più procrastinabile, contrariamente a quanto si vuole sostenere, l’ubicazione individuata per esso (scelta effettuata con tutti i soggetti titolati, compresi quelli che rappresentavano il territorio, ampliamente documentabile) non va assolutamente a stravolgere o incidere sulla stabilità idrogeologica del Torrente Canneto (nella sua parte terminale chiamato Torrente Boccetta) in quanto realizzato ben distante dall’alveo e con una pista di accesso (sia in fase di cantiere che in fase di esercizio) anche’essa ben distante da dove scorrono le acque.
Spero di essere stato esaustivo e se eventuali dubbi circa una possibile malafede dovessero sorgerti su argomenti non direttamente trattati sono disponibile, in privato, a confrontarmi con te.

LA NOTA PRECEDENTE. Lipari – Le località a rischio che vanno messe in sicurezza sono il costone di Annunziata e i torrenti di Lipari e Canneto. 

Ma effettivamente qual’è la situazione e soprattutto che interventi bisognerà prevedere? L’interrogativo lo abbiamo girato al geologo Nico Russo. Ecco la sua relazione.

nrusso7.jpgdi Nico Russo*

– Annunziata: Si tratta di area dove per molti anni sono stati sversati i materiali provenienti dagli scavi e dalle demolizioni. Il deposito del materiale è avvenuto lungo uno dei versanti del bacino imbrifero del Torrente Valle. Nonostante la “discarica” non fosse più utilizzata da anni sulla stessa non sono mai stati eseguiti interventi di messa in sicurezza. Le piogge dei giorni scorsi, evidentemente, avevano già saturato il deposito e l’intenso acquazzone del 15/9 mattina ha definitivamente destabilizzato il materiale trasformandolo in una colata di eccezionale forza. Al fine di evitare ulteriori smottamenti lungo il versante è necessario prevedere interventi di messa in sicurezza atti a stabilizzare il versante a partire dal suo piede nonché regimare le acqua di deflusso superficiale evitando che queste vadano a saturare il deposito.

– Torrente Valle: questo torrente possiede uno dei bacini imbriferi più estesi dell’isola ed è in questo che si è convogliata la massa di detriti e fango provenienti dall’Annunziata. Nella sua parte terminale il torrente è stato tombinato ed è proprio l’insufficiente sezione del tombinamento che ha comportato la tracimazione del torrente che ha cominciato a scorrere lungo le vie centrali del centro storico di Lipari (in pratica il vecchio corso naturale). Oggi, andrebbe innanziatutto effettuato uno studio idraulico con la definizione di un modello che valuti le portate liquide e solide in caso di un evento critico con un tempo di ritorno di 200 anni e successivamente valutati eventuali interventi a monte quali briglie selettive o vasche di laminazione dato che è impensabile perseguire l’ipotesi di riapertura del tombino esistente in quanto lo stesso rappresenta l’unica via di accesso ad una parte del centro abitato di Lipari.

– Torrente Ponte: Anche in questo caso andrebbe effettuato uno studio idraulico per definire il potenziale in termini di portata fluida e solida del Torrente per poi pensare ad interventi sufficientemente dimensionati per trattenere a monte la parte più grossolana del materale solido trasportato a valle dall’impetuosità delle acque.

– Torrente Aurora: la principale criticità di questo torrente è rappresentata dalla chiusura del sottopasso della Cesare Battisti, sostituito da un griglia dalla capacità irrisoria di assorbimento. 

– Torrente Calandra: questo impluvio è già stato dotato di una adeguata vasca di sedimentazione che eviterebbe, se regolarmente svuotata, il trasporto fino alla Via Marina Garibaldi dei detriti. 

*Geologo di Lipari

Lipari&Nubifragio. Quali le zone a rischio e quali interventi? L’opinione del geologo Nico Russoultima modifica: 2012-09-18T13:48:00+02:00da leonedilipari
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