Lipari, va avanti alla Procura l’inchiesta sull’ex villetta di Silvano Saltalamacchia. E’ condotta dal sostituto procuratore Francesco Massara. I retroscena

fmassara1.jpgLipari – Va avanti l’inchiesta sulla mancata acquisizione da parte del maggior Comune eoliano dell’ex villetta di Silvano Saltalamacchia. E’ portata avanti dal sostituto Procuratore del Tribunale di Barcellona Francesco Massara.

L’indagine va avanti da alcuni anni ed è partita seguito dei continui esposti presentati dall’ex proprietario. Incaricati i carabinieri che hanno proceduto a sequestrare documentazione, interrogare ex amministratori e tecnici comunali.

Rassegna Stampa. “Centonove” 7-9-2012

di Michele Schinella

Costruita su suolo adiacente al cimitero e per questo inedificabile era stata confiscata ed attribuita al Comune di Lipari nel 1984. Tuttavia, nel 1994, dieci anni dopo, è stata venduta allʼasta dal curatore del fallimento Benito Andronico, di recente arrestato per reati commessi secondo gli inquirenti nellʼesercizio di altre curatele, in cui è scivolato chi lʼaveva costruita abusivamente, Silvano Saltalamacchia. Ad acquistare la villa di 175 metri quadri con una terreno che la circonda di 3mila e 750 metri quadri per 212 milioni di vecchie lire è stato Salvatore Scaffidi, Questore della polizia di Stato allʼepoca dellʼacquisto dirigente del commissariato di Polizia di Milazzo, nella cui sfera di competenza rientrava Lipari. Il dirigente, da qualche tempo in pensione, da allora trascorre le vacanze estive nella villa con la famiglia benchè successivamente allʼasta sia diventato di pubblico dominio ciò che prima risultava dalla carte: la casa era abusiva e non potesse essere sanata.

Quella di contrada Ballestrieri è uno dei 30 immobili abusivi che da anni il Comune di Lipari non riesce acquisire al patrimonio benchè ce ne siano tutti i presupposti di legge: ordinanza di acquisizione compresa. Il questore Salvatore Scaffidi precisa: «Ho acquistato lʼimmobile ad unʼasta pubblica certificata da un giudice di un Tribunale. Non so nulla del curatore. Era il giudice che doveva verificare se il bene fosse gravato da qualche pregiudizio. Se lo era non lo poteva mettere allʼasta, è vero, ma questo non è un problema di chi acquista. Ho fatto ricorso contro il provvedimento che negava la sanatoria e poi contro quello che ordinava lʼacquisizione la Comune del compendio immobiliare. Da allora pende un giudizio».

Ma al di là dellʼoperato del giudice sapeva che lʼimmobile era abusivo? Il questore sbotta: «A questa domanda non rispondo. Ho querelato vincendo la causa e querelerò tutti coloro che fanno passare lʼidea che sia stato attore di una operazione poca chiara. Ad altre domande non voglio rispondere». Giuseppe Saltamacchia, pur essendo stato condannato in passato per diffamazione ai danni del funzionario, la pensa diversamente e in alcune denunce allʼautorità giudoziaria punta lʼindice contro il curatore i giudici che lo secondo le accuse dellʼimprenditore dichiarato fallito lo hanno sostenuto e lo stesso questore. La denuncia è stata presentata dopo lʼarresto per concussione ai danni di un imprenditore dichiarato fallito di Benito Andronico, avvenuto a dicembre del 2011 a quasi 20 anni dai fatti.«Sin dai primi giorni dellʼinventario dei beni contenuti nel bar di cui ero titolare “Cafè du port”, in più riprese Andronico si appropriò di diverse bottiglie pregiate di Champagne e di liquori dicendomi che sarebbero serviti ad addolcire lʼoperato del magistratura ed in particolare del giudice Francesco Chieppa. Mentre usciva dal locale con le buste piene di bottiglie fu notato da più persone: tra queste Francesco Tarlato, titolare della Pizzeria Pescecane. Successivamente Andronico mi disse che le cose andavano male e che se volevo che lui sistemasse lʼintera faccenda gli dovevo dare 40 milioni di lire necessari per sistemare appunto la questione. Rifiutai», ha denunciato dinanzi ai militari della Guardia di Finanza il 31 gennaio del 2011.

Una denuncia da cui è partita unʼinchiesta anche sulla singolare vicenda della villa. «Nellʼambito degli illeciti commessi da Andronico nel corso del fallimento cʼè quello relativo alla vendita di una villa di mia proprietà assorbita illegittimamente (perchè già destinata al patrimonio del Comune) nellʼattivo del fallimento e guarda caso aggiudicata allʼasta a Salvatore Scaffidi, dirigente del Commissario di Milazzo e compare di Andronico», ha sottolineato nella stessa occasione. Benito Andronico, “il professore” per tutti gli addetti ai lavori a Milazzo e nei Tribunali di Messina e Barcellona, dai cui giudici negli anni ha ottenuto decine di incarichi di consulenza e di curatela fallimentare, secondo la tesi del sostituto della Procura di Barcellona Francesco Massara il professore ha sottoposto a continue vessazioni, documentate dallʼattività di intercettazione della Guardia di Finanza, un imprenditore di Milazzo, Gianluca Sgrò, dichiarato fallito e sotto processo per bancarotta fraudolenta. Nellʼambito del fallimento Andronico aveva effettuato la perezia per conto della curatela.

Lipari, va avanti alla Procura l’inchiesta sull’ex villetta di Silvano Saltalamacchia. E’ condotta dal sostituto procuratore Francesco Massara. I retroscenaultima modifica: 2013-04-16T09:25:00+02:00da leonedilipari
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