Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha deciso di avviare una capillare ricognizione al fine di esercitare i poteri di denuncia nei confronti di bandi della pubblica amministrazione che, anche indirettamente, potrebbero favorire l’esercizio abusivo della professione, chiamando in corresponsabilità l’estensore stesso del bando e il titolare del procedimento.
“Infatti – si legge in una nota – sono sempre più frequenti i bandi per concorsi e selezioni nell’amministrazione pubblica che risultano difformi dalla normativa di riferimento, che in Sicilia è rappresentata dal “decreto Barbagallo”, dal recepimento della legge 150 e dalla legge 69 del 1963 che istituisce l’ordine dei giornalisti. Queste difformità causano un proliferare di ricorsi in varie sedi giudiziarie e di segnalazioni all’Ordine regionale dei giornalisti”.
“Riteniamo dunque necessario aprire un confronto costruttivo con la pubblica amministrazione – prosegue la nota – affinchè si possa creare nell’intera regione un modus operandi omogeneo che consenta il rispetto della normativa, garantendo i diritti dei giornalisti iscritti all’albo”.