Salute&Antibiotici

ludi.JPGa cura di Lyudmyla Mudrokha

Come la febbre sale, la tosse tende a protrarsi nei giorni ecco che l’antibiotico per gli italiani sembra essere la bnatale69.jpgsalvezza da ogni male. Ma i dati dicono proprio l’opposto. L’allarme ora arriva per la resistenza ai medicinali che si è manifestata, colpa proprio dell’abuso di questi farmaci. 
L’Italia è il terzo paese europeo con il più alto consumo di antibiotici, preceduti solo da Francia e Cipro.I dati emergono dal Rapporto Osmed sugli antibiotici, curato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e illustrato in occasione della presentazione al ministero della Salute della campagna “Antibiotici, Usali con cautela”. Nel 2008, infatti, in Italia il 44% della popolazione ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico, con un maggior impiego in età pediatrica e tra gli anziani.
Nel 2008 somministrati a più della metà dei bambini. In particolare, nel 2008, 53 bambini su 100 e 50 anziani su 100 hanno ricevuto almeno una prescrizione di tali farmaci. Inoltre, in età avanzata le prescrizioni ripetute sono almeno sei nel 28-32% dei casi. Penicilline, macrolidi e cefalosporine costituiscono da sole il 90% del consumo totale di antibiotici, con marcate differenze regionali: il consumo esplode soprattutto al sud con in testa Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio e Umbria.
Antibioticoresistenza. Affezioni dell’apparato respiratorio (40%), genitourinario (18,4%, soprattutto per cistite) e digerente (13,6%) sono le cause più frequenti di prescrizione. Un uso “smodato” e spesso inappropriato degli antibiotici (in molti casi impiegati inutilmente anche contro infezioni di tipo virale, per le quali risultano inutili) che ha favorito il fenomeno della antibioticoresistenza, che rappresenta un allarme anche in altri paesi europei.

Salute&Antibioticiultima modifica: 2009-12-17T18:21:00+01:00da leonedilipari
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