di Carlo D’Arrigo*
Fino a qualche decennio addietro si parlava spesso di rivoluzione industriale. Si classificava la prima con la nascita della macchina a vapore di Denis Papin del 1670, si è parlato poi della seconda rivoluzione industriale con l’invenzione del motore a scoppio e le applicazioni dell’elettricità a fine 1800, infine, la terza con l’elettronica informatica. Dare una classificazione oggi è impresa ardua e inutile. Con il termine Rivoluzione si designa una cambiamento “repentino” e non progressivo e veloce come, invece, avviene oggi. L’evoluzione odierna può essere chiamata trasformazione, comunicazione globale perchè la produzione industriale è legata alla comunicazione.
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