Tirrenia, no allo spezzatino

atirreniavignetta.jpgPrima di dare avvia al confronto con il governo, il 6 settembre, la Uil Trasporti chiede che sia sottoscritto un accordo che garantisca che per Tirrenia non ci sarà uno spezzatino. Il segretario generale, Giuseppe Caronia, in una nota chiede anche la garanzia di un coinvolgimento del sindacato nelle decsioni sull’azienda. “Siamo ormai alla vigilia dell’incontro col Governo e le aspettative dei lavoratori non potranno in alcun modo essere deluse”, sottolinea Caronia. A nostro modo di vedere il giorno 6 settembre dovrà essere l’inizio di un confronto permanente che consenta al sindacato di conoscere ad horas l’evoluzione dell’ormai ingarbugliato, non certo per nostra colpa, processo di privatizzazione del Gruppo Tirrenia. Ovviamente sarà preliminarmente necessario sottoscrivere un accordo che sancisca in via definitiva che in nessun caso e per nessun motivo si possa procedere al famigerato “spezzatino” e che non verranno intaccati i livelli occupazionali e contrattuali dei lavoratori”. Serve inoltre, secondo caronia, anche “la garanzia di un nostro coinvolgimento, a differenza di quanto fino ad ora è avvenuto, nelle scelte e nelle decisioni che in un modo o nell’altro interessino i lavoratori. Quindi non solo il Governo, ma lo stesso Commissario straordinario, le cui prerogative non vogliamo certo mettere in discussione, farebbe in ogni caso bene ad ascoltare preventivamente il sindacato prima di intraprendere ogni iniziativa cha possa direttamente o indirettamente pregiudicare i loro interessi”.

Quanto all’offerta fatta pervenire al commissario, Lauro esprime quindi meraviglia che “dopo la lettera del 9 agosto ancora non siamo stati chiamati. I tempi sono stretti. Noi siamo pronti a chiudere immediatamente l’operazione perché siamo preoccupati che se passa il 30 settembre (data di scadenza delle convenzioni ndr) l’Ue non darà più il suo benestare. Per questo abbiamo fatto l’aumento di capitale: i soldi sono pronti”. Il presidente di Mediterranea si sofferma sulle convenzioni di Tirrenia, che gli esperti ritengono essere gli ‘asset pregiati’ della compagnia: “non sono le sovvenzioni del 2010 quelle importanti. Quello che per noi è importante – sottolinea – è non perdere le sovvenzioni a 8 anni che equivalgono a 72 milioni di euro l’anno per mantenere i servizi pubblici di Tirrenia”. Lauro puntualizza che il piano industriale che è stato preparato “lo vogliamo mostrare oltre che al commissario anche ai sindacati che intendiamo incontrare dopo l’incontro con il ministro Matteoli di lunedì 6 in modo che sappiano che c’è una società pronta a rilevare tutto senza far perdere un posto di lavoro assumendosi gli obblighi previsti dalle leggi e dagli accordi sindacali che vogliamo sottoscrivere”. Lauro insiste quindi sul “no” allo spacchettamento di Siremar da Tirrenia. “Se questa (Siremar ndr) dovesse fallire come fa presagire la situazione, sarebbe un problema per le piccole e medie imprese siciliane. Quindi l’ipotesi dello spacchettamento anziché risolvere il problema sarebbe una soluzione contraria agli interessi del Paese”. In conclusione, ribadisce, “noi siamo pronti. Se vogliono salvare l’azienda in questo momento è possibile: ci sono tutte le condizioni perché il personale e l’azienda vengano salvati salvaguardando un marchio prestigioso. Se ci sono altri motivi di ordine politico o altro tipo che non conosco allora chiaramente fallirà. Noi – conclude – abbiamo fatto l’offerta, se altri vogliono farlo, anziché sui giornali la presentino ufficialmente così ci sarà una gara aperta nella massima trasparenza senza discriminazioni”.

Tirrenia, no allo spezzatinoultima modifica: 2010-09-03T14:30:19+02:00da leonedilipari
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