Alicudi&Centralina

avvleone.JPGdi Salvatore Leone*

Il “New YorK Time” di ieri ha dedicato un pagina intera alle Isole Eolie, parlandone in maniera positiva, così come puntualmente ha riferito l'”eolian-americano” Gennaro Picone, titolare di uno dei più noti ristoranti d’America.
Certamente ci fa onore, apprendere dalla stampa estera che le notizie che vengono divulgate sulle Eolie sono positive.
Altrettanto non lo è apprendere da “Il Notiziario” che esistono beghe politiche ad alto livello che continueranno ad accentuarsi nel  prossimo inverno, com’è ormai prassi, al chiudersi di ogni estate. Certamente la “lotta interna”, è dettata da preminenti interessi politici. Ed infatti, per potere emergere, bisogna contestare sostenendo il contrario di tutto quello che viene proposto. Vale per la sinistra, vale anche per la destra. Tralasciando questi aspetti, devo una “tiratina d’orecchie” ai vecchi amministratori per un episodio accaduto nel 1994 e di cui nessuno ha avuto a cuore di seguire l’intera vicenda.
Gli inconvenienti nel futuro – tanto per inderci –  saranno quelli che ha creato il depuratore delle fogne a Lipari.
I fatti. L’Enel nell’isola di Alicudi, era stata autorizzata a realizzare un impianto fotovoltaico ed una centralina elettrica come opera complementare. Invece, realizzava la sola centrale elettrica, senza l’opera principale, l’impianto fotovoltaico. La centrale veniva realizzata entro i 150 metri dalla battigia, in zona F4. All’epoca con lettera del 23/11/1994 inviata al Sindaco di Lipari, facevo presente che tale opera era del tutto illegittima, in quanto avviata con una procedura contro-legge, riuscendo a carpire il parere favorevole del consiglo comunale, perchè veniva proposta come opera connessa all’opera principale. Per tale motivo veniva votata favorevolmente la deroga alla realizzazione della centrale elettrica. Tramessi gli atti al Presidente della Regione, così come previsto dalla L.R. 12/6/1976 n.78 ai sensi dell’art.57 L.R. 27/12/1978 alicudi7.jpgn.1, l’Assessorato Territorio ed Ambiente (Sic!) rimetteva alla volontà dell’Enel la scelta della realizzazione tra l’impianto fotovoltaico e la centrale diesel , dando così al’Enel la facoltà di realizzare la rumorosa centrale diesel, violando palesemente la normativa sopra invocata.
Con la segnalazione del 23/11/1994 sollecitavo il Sindaco ad adottare i provvedimenti di legge, nonchè a comunicare quanto segnalato al
Sig. Presidente della Regione Sicilia, all’Assessorato Territorio ed Ambiente, all’Enel ed alla Magistratura, al fine di aprire un’inchiesta.
A tale missiva, con nota prot.6157, rispondeva il Sindaco comunicando che la C.E. n.61/88 rilasciata a favore dell’Enel non era viziata da illegittimità in quanto con decreto presidenziale del 26/1/1985, il Presidente della Regione aveva decretato di concedere al Comune la deroga a quanto previsto dalla legge regionale (Sic!). Se quel Sindaco e quegli amministratiri avessero prestato un po’ di attenzione avrebbero senz’altro riscontrato la irregolarità denunziata ed i vizi segnalati, così come sono stati accertati in via incidentale dalla Corte d’Appello di Messina.
Infatti, l’impianto della centralina elettrica doveva essere condizionato alla realizzazione dell’opera principale e pertanto, non realizzandosi la centrale fotovoltaica non era possiile autorizzare in zona F4 la sola centralina elettrica. Non è tutto. Sia l’impianto fotovoltaico che la centralina elettrica hanno ottenuto il parere di competenza della Soprintendenza.  L’assessore regionale ha ritenuto tali opere come turbative ambientali, invitando l’Enel a realizzarne a sua scelta solo una (Sic!). Non riesco a spiegarmi com’è possibile che la nostra Soprintendenza  che presta molta attenzione ai piccoli manufatti eoliani ed in particolare per le piccole opere (cornicioni-cancelli- pilastri in legno ed in muratura) abbia potuto rilasciare un parere su opere che sono state proclamate dall’Assessorato Territorio ed Ambiente come turbative ambiantali?
Non ho ancora compreso come, a tutt’oggi i predetti pareri vengano valutati dalla Soprintendenza, se siano pareri urbanistici o solo pareri soggettivi.
In ogni caso, a prescindera dalla superiore considerazione, ritengo che i “politici” che hanno a cuore lo sviluppo e la sana crescita delle isole, debbano prestare particolare interesse ad episodi del genere.
In particolare, se il Comune aveva concesso la deroga per la realizzazione della centrale elttrica come opera connessa all’impianto
fotovoltaico, non dovevano permettere la realizzazione della sola opera complementare perchè in contrasto con l’espressione della volontà del Consiglio Comunale organo sovrano, che con l’alzata di mano aveva votato la deroga alla centrale elettrico come opera connessa all’impianto
fotovoltaico, in quanto diversamente tale deroga non poteva essere concessa. Sono queste piccole disattenzioni e/o omissioni che creano il
malessere per un sano sviluppo delle isole. Il danno non è poco. La violazione della legge c’è stata. Il danno rimane testimoniato dal costante rumore emanato dalla centrale diesel realizzata a pochi metri dal mare, nell’unico spazio pianeggiante di Alicudi.
Occorre evidenziare che quando si assume la responsabilità di fare “politica” occorre fare rispettare le procedure previste dalle leggi
e sopratutto evitare a favore di terzi quelle manovre furbesche che tendono a sviare e favorire trasversamente realizzazioni di “opere
di comodo”, così come è avvenuto nel caso segnalato. La Corte d’Appello di Messina con una recente sentenza del giugno del 2009 ha dato ragione ai miei assistiti ritenendo la centrale diesel del tutto  illegittima, tanto da affermare nella motivazione  che “nella progettazione originaria era stata prevista una centrale elettrica di soccorso; la quale però non solo, per la sua esplicita funzione (quella di ovviare a situazioni eccezionali di carenza o insufficienze di energia solare) avrebbe ragionevolmente assunto consistenza strutturale sensibilmente più ridotta e sarebbe stata destinata ad operare solo saltuariamente, ma avrebbe anche comportato un ben differente impatto ambientale in quanto esente dalle immissioni (sonore e di esalazioni) prodotte dalla centrale a gasolio, riconoscendo a differenza dell’esame superficiale  del “primo cittadino di Lipari”, che le caratteristiche dell’opera assentita sono state sostanzialmente alterate”.
Riteniamo che tali episodi, che sono casi non sporadici, che si sono verificati e si verificano con tutte le amministrazioni,  segnano negativamente la storia e la cultura delle isole, ed in particolar modo adesso che sono diventate “Patrimonio dell’Umanità”. Per il futuro ci auguriamo, che vengano prestate le dovute attenzioni per le grosse strutture che dovranno essere realizzate nell’isola con la speranza che chi è preposto alla tutela dei luoghi, non si preoccupi tanto di un cornicione o di un pilastro, ma valuti con spirito critico le opere che possano “sconvolgere” l’incomparabile territorio eoliano.

*Avvocato

Alicudi&Centralinaultima modifica: 2009-09-07T11:13:48+02:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo