Anche il patrimonio storico e culturale di Barbados ha ottenuto un grande riconoscimento a livello mondiale: Bridgetown e gli edifici militari del Garrison, sono stati inseriti tra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Il riconoscimento ufficiale è stato conferito a Parigi durante la 35° sessione dal Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, alla presenza del Ministro della Cultura di Barbados Stephen Lashley. Bridgetown è un eccezionale esempio di architettura coloniale britannica con costruzioni che vanno dal XVII al XIX secolo e un particolare lay-out urbano a serpentina, che la differenzia da altre città coloniali dei Caraibi costruite a griglia. Insieme al Garrison, il presidio militare dell’esercito della Gran Bretagna costituito da diversi edifici storici, Bridgetown è una testimonianza ben preservata dell’Impero coloniale. Nel 2002 Barbados ha aderito alla Convenzione Unesco per la Protezione del Patrimonio Culturale e Naturale mondiale, presentando nel 2009 la domanda di candidatura di Bridgetown al Centro del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Anche da queste parti si pone il quesito: ovvero, che un luogo entri a far parte del World Heritage dell’Unesco dei siti da preservare spesso non porta esattamente a dei benefici. A volte – putroppo – sembra più una trovata pubblicitaria per attirare i turisti, richiamati da quello che, in quanto patrimonio dell’Unesco suona come qualcosa di straordinario da non perdere. Spesso, tra l’altro, i siti dell’Unesco vanno incontro ad una progressiva noncuranza e allo sfacelo più totale, aggravato dall’arrivo in massa dei turisti. Ma cosa si fa effettivamente per preservare questi luoghi di importanza vitale?
A volte però il riconoscimento di luoghi, può dre il là a mille iniziative. Un bene Unesco, può essere culturale, paesaggistico, naturale, o una ‘tradizione’ di un luogo! E’ certo che lo Stato, deve usare congruamente, titolo e introiti! A volte può sembrare pubblicità, in certi casi va bene, ma il comportamemento di gestori di un sito Unesco,deve essere doc! E allora Unesco fa rima con sostenibilità e consapevolezza!
