di Monica Ristuccia
Allego alla presente una copia del numero di Questeolie del 1993 pubblicato in occasione delle elezioni di quell’anno. L’articolo del Dott. Marcello Saja, riguardante la fusione dei comuni di Salina, sembra ancora oggi attuale e non richiede certo integrazioni. Purtroppo sono passati 20 anni e nessuno è stato in grado di promuovere il referendum avente ad oggetto la fusione dei nostri tre piccoli comuni che tanto fanno parlare di se. E dire che l’iniziativa spetterebbe non solo alla popolazione ma anche all’amministrazione comunale. Mi chiedo perchè mai nessuno degli amministratori che si sono avvicendati negli anni si sia mai preso la responsabilità di una tale iniziativa. Probabilmente il rischio di essere impopolari ha preso il sopravvento sul senso di responsabilità che oggi, come 100 anni fà impone un cambiamento. Sono certa che la popolazione isolana sarebbe ben disponibile ad avere un comune unico. Tutti noi isolani ne avremmo un sicuro vantaggio. Pensiamo al taglio dei costi derivante dalla riduzione del personale dipendente e degli amministratori che, inesorabilmente, comportarebbe una dimunizione delle imposte locali (una per tutte IMU), dell’imposta sui rifiuti solidi urbani, nonchè una diminuzione del prezzo dell’acqua. Si potrebbe diminuire il personale dipendente provvedendo a non assumere nuovi impiegati man mano che coloro che hanno maturato i requisiti andranno in pensione. Qualche buona ragione per continuare a mantenere in vita questi tre Comuni?
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