Caolino, una vergogna senza fine

srijtano.JPGdi Salvatore Rijtano

L’orribile scenario che qui allego, altro non è che la documentazione dettagliata dell’ennesimo scempio del nostro territorio. caolino3.JPGCaolino, meta di tante visite giornaliere dei vacanzieri ancora presenti sulla nostra isola. Ho meditato a lungo prima di inviare questi allegati, il senso di vergogna per la dimostrazione di tale incuria fa si che la tentazione di lasciar perdere sia forte. Tempo fa qualche consigliere si appellava al nostro senso dell’eolianità ma dov’è finito? Che isola vogliamo consegnare ai nostri figli? Che immagine vogliamo dare di noi a chi viene a visitarci e a chi ci vede sull’immenso mondo di internet? Un degrado che non conosce confini e che non è e non può essere addebitato solo a chi ci amministra, vergogniamoci tutti. Certo le segnalazioni mirate di alcuni cittadini non possono  essere ignorate, di furgoncini gialli a Lipari non ce ne saranno tanti, I copertoni di Lami così come quelli di Caolino non Sono buttati da singoli cittadini  che li tengono in magazzino per anni, i rifiuti edili non sono di caolino5.JPGsingoli proprietari che hanno deciso nottetempo di ristrutturarare l’abitazione. Qualche giorno fa sono stato sorpreso dall’apprendere da un post sul giornale online, purtroppo non firmato,  che il nostro Comune è dotato di un servizio di tutela ambientale, giusto lo sconforto di questo servizio  quando si ritrovano, anche quello senso di inciviltà, nella RETE FOGNARIA CITTADINA CALZE, STRACCI, GARZE OSPEDALIERE, BLOCCHI DI CEMENTO, TAVOLE DI LEGNO E RICHIAMI PER LA PESCA AI TOTANI, mi chiedo a questo punto se non sia il caso che questo servizio  predisponga una campagna di informazione e sensibilizzazione sugli innumerevoli danni che il degrado ambientele può portare.

 

Caolino, una vergogna senza fineultima modifica: 2009-09-14T14:21:00+02:00da leonedilipari
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