Sottovalutare non è un pezzo di Lipari come Sottomonastero. E’ un presentimento con il quale giornalmente si accompagnano le Eolie in grandi e mini problemi. L’esempio infinito di Acquacalda&dintorni iniziato con piccole crepe magari non viste o con piccole buche riempite in fretta o con cadute massi giustificate come eventi naturali. Segnali invece sono segnali che arrivano e bisogna leggerli senza nessuna presunzione e senza nessuna velleità. Meglio un urlo che un pianto. Meglio sopra che sotto. Salvo che non si voglia solo comandare  per dirla “spadolinamente”, anche quando mangiava a Panarea nel suo ristorante preferito. Ma erano i tempi che i muri a secco non crollavano invadendo le strade, erano i tempi che l’asfalto non si spaccava e l’uomo controllava e preveniva senza titoli di studio ma con i giusti attrezzi e la vera esperienza di lavoro. Adesso, tanto per cambiare, diciamo che è colpa dei privati che non manutentano. Forse pure, ma non solo. La professione non c’entra, quella è sempre altra cosa che mantiene la differenza anche nell’uso improprio dei titoli, salvo quando sono compari e vivono da cric&croc.