Tutti felici d’incontrare per strada una palla o un pallone. Pronti sempre per dare un bel calcio. Sorridendo pure. Ma fra palla e pallone, c’è dentro tanta di quell’aria diversa che conviene sempre fare l’analisi. Con l’aria che tira, non si sà mai. Capita magari di calciare un pallone gonfiato. Brrrr. Le palle che girano alle Eolie sono tante comprese quelle quadrate. Per esempio che congruenza c’è fra le colate di calcestruzzo per il mega porto turistico che ingoierà spiaggia (quella rimasta) con relative barchette ed il parco “mummifficatorio&plastificato”? L’uno esclude l’altro o esiste anche una spartizione politica territoriale per le cariche da assegnare? Queste sono palle profetiche che sbatteranno o contro i muraglioni sul mare chiamati porto o contro il verde del parco o il giallo del secco del parco. L’uno o l’altro, entrambi non sono da Unesco che da lontano tace e forse non osserva più questo “Patrimonio di palle e palloni” che attendono almeno una mongolfiera per volare più in alto. Un calcio a campanile e tutti avanti per fregare palla e pallone. Occhi all’aria che non è più aperta e poi palle al chiuso.