Caro direttore,

grazie per la tua risposta concreta,e non so come dirti che hai pienamente ragione. Mia madre ti avrebbe detto: “figghiu mia i tua sunnu Santi paruoli”. Io ricordo bene tanti anni indietro quando il mio caro amico Gianni Merlino (morto tragicamente, cadendo sotto la scogliera, nella salita della chiesa di San Giuseppe, per l’incoscieza della persona responsabile ai lavori che si stavano svolgedo, il povero Gianni si e’ appoggiato su una colonna di cemento, non fissata a terra, e senza nessuna segnaletica di pericolo, precipito’ sotto senza potere dire “aiuto”. Ma non volevo raccontare quella tragedia. Il Gianni chiedeva tutti gli anni la concessione delle terme di San Calogero. Lui cucinava, preparava le stanze dei pazienti, li faceva controllare da un medico, e le terme vivevano, nel pomeriggio, la strada era piena di queste persone che venivano da tutte le parte della Sicilia e pure liparoti. Ricordo che una volta sono entrato nella piccola cappella di San Calogero, e vidi la parete del muro piena di bastoni, domandai a Gianni: cosa sono tutti quei bastoni, e mi rispose: sono bastoni che hanno lasciato i pazienti curati, non hanno piu’ bisogno di quei bastoni. Ora dico io: se Gianni poteva gestire quelle terme, perche’ non darlo in gestione a qualche liparoto? O si aspetta che tutto va in rovina? Cosi il “buco” della cassa del Comune si fa piu’ largo? E per come tu dici caro Bartolino, hanno l’oro in mano e se lo fanno portare via dal vento. Tu dici che abbiamo ancora il mare, si e’ vero, e allora lasciamo libero il passaggio del  “Turmalin” facciamo passare tutti a fare il bagno “Sutta u palu” nella bella scogliera naturale, io e pure tuo fratello Gennaro, andavamo li a farci il bagno, era stupendo, e affollato di liparoti e turisti, non andavamo a Canneto o altrove. Una bella pulizia, un poco di interessamento e tutto e’ possibile. Come ho detto gia’ una volta: Che nessun dorma, perche’ all’alba …Perderete! Un saluto caro per tutti.

Gilormino Casali