Da Freiburg Im Breisgau Germania in linea Michele Sequenzia

di Michele Sequenzia

Caro Direttore,
chi conosce la vera storia della “ Spedizione piemontese in Crimea” del 1853? Ancora oggi chi ricorda l’orribile conflitto tra l’impero russo che mira a nuovi possedimenti, in lotta contro l’Impero Ottomano, sostenuto da Francia e Gran Bretagna?

Il Primo ministro, il Conte di Cavour a Torino, decide di parteciparvi con un corpo di spedizione militare piemontese. Mancano i mezzi finanziari, armare una spedizione ha un costo enorme. Il Piemonte ha le finanze a secco. Cavour intende parteciparvi e spedisce in Crimea contro l’Impero dello Zar Nicola, con 18.058 uomini e 3.496 cavalli.

La verità è che Cavour non ha mezzi. Manca di tutto. Senza denaro non si fanno guerre. Tra il Governo di Cavour e quello di Londra si stipula un contratto , in virtù del quale il governo di Londra concede al Re di Savoia un prestito di un milione di sterline. Una cifra enorme. Un debito pesantissimo. Per partecipare alla guerra in Crimea, il Piemonte accetta il debito che subordina le finanze piemontesi a quelle britanniche, trasformando il governo Piemontese a ” gregario pagatore ” per tutto il “ Risorgimento”. La spedizione piemontese in Crimea, dove colera e tifo imperversano , sarà rapidamente falcidiata , oggi viene ricordata sui libri di storia come un’abile strategica mossa politica del Conte di Cavour per potersi “ sedere” tra le grandi

Potenze europee.
La realtà è assai triste. Migliaia di giovani piemontesi- in gergo militare considerati ” bassa forza”, assai male equipaggiati e addestrati, come tanti schiavi, strappati dalla loro terra, sono stati sacrificati dagli interessi della classe politica-militare piemontese. La storia si ripete. Conflitti, ieri in Crimea, oggi in Ucraina che pagano solo i poveri cittadini, gli inermi, contadini e operai, e i tanti indigenti. Quello che è certo è che i pochi reduci piemontesi, falcidiati dal colera e dal tifo, non ottennero nemmeno una misera pensione di vecchiaia.

Grandiosi monumenti in ogni città e piazza, con tante bandiere al vento, ovunque testimoniano la grandezza politica del Conte di Cavour e di Vittorio Emanuele II , Re d’Italia. Nessuno ricorda il sacrificio di migliaia di umili contadini, operai, braccianti, piemontesi , i cui nomi sono stati tutti dimenticati.

Da Freiburg Im Breisgau Germania in linea Michele Sequenziaultima modifica: 2022-08-07T11:20:34+02:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo