DA LOS ANGELES, UN’IDEA PER I RIFIUTI DELLE EOLIE

L’imprenditore “campano-americano” ha scritto al Comune di Lipari per proprorre un progetto per la risoluzione della questione-rifiuti.L’idea è già al vaglio dell’assessore all’ecologia Giulio China.

Di Aldo Caretti*

1105205649.jpgSull’annosa questione dei rifiuti che riguarda anche le isole Eolie, le tecnologie che noi offriamo sono in grado di trattare tutti i rifiuti, di qualsiasi tipologia siano.Trasformiano al 99,9999% di quanto trattato con il risultato di aver eliminato completamente le discariche, non credo sia poco. Si tratta di un impianto mobile o da installare fisso per il trattamento di acque reflue fino a portarle a livelli di acque potabili, evitando cosi’ per sempre lo sbocco a mare con i benefici che si possono facilmente immaginare sia per il risultato, sia per l’immagine che procurerà in quanto è assolutamente innovativo. Per i rifiuti solidi urbani, incluso i pericolosi, tossici, fanghi, residui di qualsiasi genere, solventi, oli minerali, gomme e altro. La stessa tecnologia viene applicata e per questo avrei bisogno di sapere la quantità di rifiuti che bisogna trasformare. Come anticipato, finisce per sempre la necessità della discarica e zero emissioni in atmosfera. L’impatto ambientale è ridotto a piccole dimensioni e si potrebbe sviluppare un progetto di caratteristiche adatte all’ambiente. C’è di piu’: si potrebbe anche attuare un’ottima soluzione provvisoria in mancanza delle discariche, confezionando sotto vuoto e riducendo almeno di 3/3 il volume dei rifiuti in maniera da potere conservare senza odori o perdite di percolato e altro fino ad un periodo da 5 anni in maniera da poter successivamente ottenere energia elettrica. Sono pronto ad ulteriori informazioni tecniche se potessero essere di aiuto alla “causa delle Eolie”


*The Caretti Family Group Inc.
President & Ceo
Provider Clean Electricity Generation
Los Angeles – Rome – Geneva – Hong Kong-Brasil-Mexico-

*Un ritratto di Aldo Caretti da un articolo pubblicato su “Repubblica”

COSI DISTRUGGO LA SPAZZATURA SENZA INQUINARE L’AMBIENTE

Dal Vomero agli Usa la storia di un imprenditore che propone un nuovo impianto

di Patrizia Capua 

Aldo Caretti è un imprenditore vomerese settantenne, “emigrato” da 30 anni a Los Angeles. Dagli States dove guida la sua holding non ha mai abbandonato Napoli. Ci torna di continuo, per dedizione e per affari. Prima di De Laurentiis, era stato sul punto di acquistare la squadra di calcio, ma la trattativa a cui avevano preso parte anche amministratori del Comune, è sfumata. Ora prova con lo smaltimento dei rifiuti. Dopo un lavoro di anni, la collaborazioni di autorevoli esperti negli USA, ha ottenuto un brevetto internazionale per quattro tipi di impianti di trattamento della spazzatura. “Tutti quanti quasi a zero emissioni” e, comunque- spiega- molto al di sotto dei limiti fissati dalle norme”. Che propone? “La Campania ha subito danni ecologici che difficilmente si potranno riparare. Ci tengo a fare qualcosa, a lasciare un segno, da nostalgico, non sopporto la mortificazione di vedere sui giornali americani le foto di Napoli ogni volta sommersa dalla spazzatura”. Il suo è un business, in cambio cosa chiede? “Non ho mai chiesto soldi, ho una tecnologia innovativa. Ci tengo a dare un aiuto. Ricorro al project financing. Prova ne sia che ho raggiunto un accordo con il Comune di Casandrino. Sarà il primo impianto in Europa, per ora piccolo, da 25 tonnellate al giorno, ma con pratiche accellerate, può arrivare fino a 100 tonnellate. Un altro siamo pronti a realizzarlo ad Alife, in provincia di Caserta. Altri cinque li ho già realizzati all’estero. In che cosa consiste questa tecnologia? “Lavoriamo i rifiuti e ne otteniamo energia elettrica, o fertilizzanti, o vapore che viene trasformato in energia, o gas per autotrazione, purissimo, già usato su autovetture a gas senza bisogno di conversione. Per noi è la benzina del futuro”. Perchè Casandrino? “Prima di tutto pensavo a Napoli, un progetto di smaltimento in grande stile. Ho provato a parlare con il sindaco Iervolino, con il governatore Bassolino.Non mi hanno ricevuto. Poi ho saputo che una quarantina di aziende iscritte alla Confapi volevano lasciare per protesta l’area industriale di Casandrino dove erano insediate perchè era un enorme sversatoio.Mi sono fatto avanti e il sindaco e l’amministrazione comunale hanno accettato la sfida”. Quanto costa l’impianto? “Dai 20 ai 22 milioni di euro, dipende dalle dimensioni. Io suggerisco piccoli impianti indipendenti, per ogni Comune”. Occorre preventivamente che si faccia la raccolta differenziata? “Se arriva il rifiuto indifferenziato, la separazione è compito dell’impianto stesso, non abbiamo alcun residuo da buttare in discarica. Trasforma tutto e nulla va in atmosfera.” E le discariche, allora, diventano inutili? “La ricerca, tra l’altro nei luoghi più improbabili, è soltanto un palliativo. Non servono a niente”. E il termovalorizzatore di Acerra? “Per carità, una tecnologia di dieci anni fa, come ho spiegato, del tutto superata”. Dove costruisce i suoi impianti? “Il cuore negli States, il resto nelle Marche”.

DA LOS ANGELES, UN’IDEA PER I RIFIUTI DELLE EOLIEultima modifica: 2008-09-15T21:54:31+02:00da leonedilipari
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