Da Ravenna in linea Massimo Ristuccia

di Massimo Ristuccia

Sicuramente ci sono tante cose che si possono fare per queste isole, come patrimonio dell’umanità ci sono, mi sembra, delle linee guida da parte dell’UNESCO, si possono istituire dei parchi marini aree protette ecc. sarà cura degli enti ed organizzazioni preposti, non dimenticandosi dei cittadini, attuarle. Vorrei tornare sulla questione del Ticket di sbarco, anzitutto non bisogna fare confusione su quella che è la legge nazionale 44/12 e la norma siciliana, sono due cose diverse. Secondo me qualsiasi ticket, imposta, tassa, ha qualcosa di “antipatico”, incide sulla spesa di un cittadino/turista, potendolo scoraggiare ad andare, soggiornare, entrare ecc. La citata legge nazionale prevede l’imposta di sbarco in alternativa all’imposta di soggiorno; su quale tra le due sia più giusta, redditizia ecc. si può discutere ed ognuno può avere le sue idee. Mi sembra che quasi tutte le isole d’Italia si sono o si stiano dirigendo verso lo sbarco piuttosto che il soggiorno. L’imposta di soggiorno, forse, è più idonea a Roma, Firenze. Chi soggiorna e si ferma per più giorni non va penalizzato.

Io resto dell’avviso che già la legge nazionale ha commesso un grosso errore non includendo le compagnie di navigazione private ma solo quelle di linea. Mi ripeto: il soggetto è lo “sbarco”, da qui la vicenda della controversia dell’isola del giglio, di cui condivido in pieno quanto affermato dal sindaco che riporto nuovamente, da cui nascono ricorsi e controricorsi!!!: «Il Comune di Isola del Giglio per questi motivi e certo della correttezza dell’applicazione della tassa, ricorrerà al Consiglio di Stato rimarcando in modo netto che non devono esistere discriminazioni fra i turisti che arrivano con un vettore rispetto a un altro. Si tratta appunto di tassa di sbarco e non e non di tassa in base al mezzo usato per arrivare sulle isole. Per questo motivo abbiamo già interessato, inoltre, l’Associazione Nazionale Isole Minori perché si faccia promotrice a livello nazionale di un’azione forte contro i continui provvedimenti penalizzanti che vengono presi nei confronti di territori già fortemente messi alla prova e che rischiano di sparire definitivamente».

Poi una stoccata al ministero dell’economia che ha impugnato gli atti del Giglio davanti al Tar: «Alla luce di una tassa che avrebbe dovuto trasformarsi in una compensazione economica dei piccoli comuni come le isole, visti i tagli disastrosi sferrati dal Governo, il ministero avrebbe potuto promuovere una legislazione che ad oggi non chiarisce quali vettori siano da considerare di linea e quali non lo siano. Così, a seguito della sentenza del Tar, il Comune è costretto a violare il principio comunitario della libera concorrenza considerato che le cosiddette compagnie di linea, dovranno applicare la tassa, mentre le compagnie non dichiarate tali potranno essere esentate. Ritengo sia un’incolpevole distrazione perché, per lo stesso motivo, ricordando che le isole minori hanno tutte adottato un unico regolamento, la IV sezione del Tar di Catania, sulla stessa materia con l’ordinanza 148/2013 ha decretato, rispetto allo stesso ricorso presentato dal ministero, l’esatto opposto» Per quanto riguarda agevolare i residenti, proprietari di 2 case ecc., questo lo si può fare benissimo nei regolamenti che il consiglio comunale deve adottare, previsti sia dalla legge nazionale che da quella siciliana.  Si può sempre discutere, anche con opinioni diverse, se è giusto 1, 50 o 5 euro solo per alcuni, però anche qui, distinguiamo la legge nazionale da quella siciliana.

Come la si vuol adottare a Lipari, credo, il flusso turistico dei “barconi” porta grandi benefici, i guadagni eventuali per la collettività (commercio), compensano altre problematiche, (sporcare, accessi a tutte le baie ecc.) allora è giusto che questi contribuiscano a finanziare il mantenimento del territorio? La legge siciliana era andata un po’ oltre, diciamo così, su come potevano essere adoperate le somme incassate, ma anche su questo ognuno può avere la sua opinione, ma le critiche a priori, solo su questo punto, credo che dovrebbero arrivare dopo, quando si potrebbe giudicare su cosa o non cosa si è fatto!  Se c’è un indirizzo ad aiutare i comuni insulari in questo senso, questa è una strada percorribile. Si può discutere sulle modalità, importi ecc. ma se la legge ha una “lacuna”, o un rappresentante od organo dello stato contesta l’operato dell’ente locale, si deve criticare a prescindere? Si deve aver paura di dire che magari è la legge che è sbagliata? Che sbaglia “esagerando” il rappresentante governativo?

Da Ravenna in linea Massimo Ristucciaultima modifica: 2013-05-11T18:52:53+02:00da leonedilipari
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