Da Roma in linea Natalino Natoli

nnatolipiccola.jpgdi Natalino Natoli

Il disturbo ossessivo-compulsivo.

Il disturbo che trattiamo in questo articolo sul viaggio che stiamo effettuando intorno al complesso fenomeno dell’ansia rappresenta uno dei modi di esprimersi dell’ansia, un modo forse tra i più crudeli, perché mentre disturba la mente con pensieri assurdi, le lascia tutta la lucidità necessaria per accorgersi della loro illogicità senza però quasi mai concedere la determinazione sufficiente per liberarsene.

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è uno dei disturbi d’ansia più frequenti ed è generalmente caratterizzato dalla compresenza di ossessioni e compulsioni, anche se, in alcuni casi, si possono presentare ossessioni senza compulsioni e viceversa. La mente del soggetto è invasa da pensieri, immagini o impulsi invasivi, persistenti e incontrollabili (ossessioni), sentite come disturbanti e intrusive, e, almeno quando le persone non sono assalite dall’ansia, sono giudicate come infondate ed insensate. Esse causano un disagio tale (in genere apprensione, senso di colpa, disgusto) che il soggetto, per tenerle a bada, si sente costretto a  ripetere di continuo determinate azioni mentali o comportamenti, simili a rituali o cerimoniali (compulsioni) per ridurre le emozioni negative suscitate dalle ossessioni o per scongiurare una qualche “catastrofe” [Pancheri, 1992].

Fugaci esperienze di questo genere possono essere abbastanza comuni (molti “fanno le corna” o “toccano ferro” per allontanare l’eventualità che si verifichi una disgrazia, come se bastasse quel semplice gesto a piegare il corso degli eventi; inoltre, può capitare a chiunque di provare il timore di non aver chiuso bene la porta di casa e andare quindi a ricontrollare), ma un ossessivo-compulsivo le vive con tale intensità e frequenza che arrivano ad interferire pesantemente con la vita di tutti i giorni.

Tipico di questo disturbo è l’utilizzo del cosiddetto “pensiero magico”, in cui il soggetto ha l’illusione di controllare eventi che non è possibile influenzare tramite una relazione di causa-effetto. Il pensiero magico è una rappresentazione del pensiero che consiste nel credere che la realtà si adegui alle proprie aspettative o che il pensiero trasformerà la realtà per permettere di evitare una delusione o di superare una difficoltà. Si tratta di una vera e propria “danza della pioggia”, usata dai nostri antenati in maniera adattiva per dare un’idea di prevedibilità e controllabilità degli eventi. Presente in maniera massiccia nella tipologia di disturbo ossessivo-compulsivo, in realtà il pensiero magico domina la mente del bambino come processo psichico sano in questa fase evolutiva. Un esempio può essere: “Se prendo un bel voto a scuola mamma e papà non litigano”.

Le ossessioni-compulsioni possono essere di varia natura; è stata tentata una loro classificazione in sette differenti categorie.

Ø  Disturbo ossessivo-compulsivo da accumulo o accaparramento

È un’ossessione incentrata sull’impulso a conservare oggetti insignificanti e inservibili (riviste e giornali vecchi, pacchetti di sigarette vuoti, bottiglie vuote, confezioni di alimenti), che induce compulsioni di accumulo per timore di gettare via qualcosa che “un giorno o l’altro potrebbe servire…”. Questo tipo di comportamento, normale entro un certo limite finché si tratta di oggetti che hanno un valore sentimentale, assume caratteristiche patologiche nel momento in cui lo spazio occupato da tali “collezioni” diventa tale da sacrificare la vita delle persone e dei suoi familiari, che spesso si trovano costretti a vivere in quella che sembra una discarica, sebbene chi abbia questo disturbo si mostri orgoglioso delle proprie collezioni.

Ø  Disturbo ossessivo-compulsivo da contaminazione

I soggetti che ne soffrono sono tormentati dalla preoccupazione di potersi sporcare o contagiare da improbabili malattie entrando in contatto con sostanze di vario tipo, quali: escrementi, secrezioni del corpo, sporcizia, sostanze chimiche, siringhe, carne cruda, saponi, solventi, detersivi, ecc.. In alcuni casi non si teme di ammalarsi, ma si prova comunque un forte senso di disgusto nell’entrare in contatto con certe sostanze, ed evita conseguentemente luoghi “contaminati” come bagni pubblici, cassonetti, autobus. Qualora il soggetto dovesse entrare in contatto con uno di questi agenti “contaminati”, metterà in atto una serie di rituali di lavaggio, pulizia e sterilizzazione ripetuti e particolareggiati (compulsioni) al fine di  attutire la sensazione di contaminazione ed il disagio ad essa connesso. Tali rituali si estendono spesso sui familiari, che sono costretti dal paziente a lavarsi più del necessario per “decontaminarsi”].

Ø Disturbo ossessivo-compulsivo da controllo

Implica controlli inutilmente protratti e ripetuti, finalizzati a prevenire disgrazie o incidenti: chi ne è affetto ha infatti il dubbio ossessivo di aver fatto qualcosa di male, qualcosa di sbagliato, e tende a mettere in atto compulsioni finalizzate a tranquillizzarsi e a togliersi il dubbio di aver inavvertitamente danneggiato qualcuno o qualcosa. Ecco quindi che controllano bene e più volte di aver chiuso bene la porta di casa o le finestre o l’auto, di non aver lasciato aperto il rubinetto del gas, di aver spento le luci; contano e ricontano i soldi, rileggono mille volte dei moduli per assicurarsi che siano stati compilati correttamente, controllano se hanno ancora tutto in borsa o in tasca per timore di aver perso qualcosa. Tali compulsioni cercano tutte di neutralizzare il senso di colpa,  o per aver commesso qualcosa (colpa da responsabilità) o per non aver fatto il possibile per evitare che accadessero eventi negativi (colpa da omissione).

Ø Disturbo ossessivo-compulsivo da ordine e simmetria

Chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico, perché ciò gli procura una sgradevole sensazione di mancanza di armonia e di logicità, avendo l’ossessione che “c’è qualcosa che non va”; ad essa, segue la compulsione di ordinare e riordinare in continuazione, secondo criteri cromatici, di forme o dimensioni, eccetera. Tale compulsione all’ordine può riguardare anche il proprio corpo, così la persona può passare ore e ore davanti allo specchio, alle prese con continue sistemazioni e rituali di ordine.

Ø Disturbo ossessivo-compulsivo da superstizione eccessiva

Le superstizioni sono abbastanza comuni nella credenza popolare, tuttavia in questa forma di ossessioni-compulsioni le si estremizza fino a portarle al paradosso: il pensiero superstizioso è infatti qui portato all’eccesso. Si arriva a temere che fare o non fare determinate cose sia determinante per l’esito degli eventi: c’è chi teme determinati numeri (in genere il 4, il 17 o il 13) ed è convinto che la loro vista possa portare sfortuna finché questa non sia annullata, al contrario, da un numero portafortuna, e rimane in uno stato d’ansia finché non ne incontra uno; c’è chi teme che pensare a determinati eventi spiacevoli possa poi imprimere la sua negatività nella realtà, e deve pertanto compiere determinati rituali (compulsioni) di annullamento per azzerarne gli effetti sgradevoli.

Ø Ossessioni pure

Sono pensieri o immagini in cui la persona vede se stessa che attua comportamenti che giudica inaccettabili, pericolosi o sconvenienti; tali ossessioni possono essere a contenuto aggressivo, religioso, sociale o sessuale. Si può infatti avere il pensiero intrusivo o fastidioso di aggredire qualcuno o far del male a se stesso, di bestemmiare o compiere atti blasfemi, di avere rapporti pedofilici o interessi omosessuali. Si parla di “ossessioni pure” in quanto non sono accompagnate da alcun rituale compulsivo, ma solo pensieri ossessivi.

Ø Compulsioni mentali

Sono chiamate così poiché il soggetto, per fronteggiare un’ossessione di qualsiasi genere, non compie alcun cerimoniale materiale ma mette in atto una serie di rituali esclusivamente mentali (contare, pregare, ripetersi frasi, formule, pensieri positivi o numeri fortunati) per ridurre l’ansia scongiurando la possibilità che si realizzi il contenuto del pensiero ossessivo.

In base a dati raccolti da studiosi americani, il disturbo ossessivo-compulsivo affligge dal 2 al 3% della popolazione, più frequentemente le donne, almeno l’80% dei pazienti con DOC ha sia ossessioni che compulsioni, meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni.

Da Roma in linea Natalino Natoliultima modifica: 2013-01-13T07:50:11+01:00da leonedilipari
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