Circa un mese fa il sindaco di Lipari decise, meritoriamente, di indire un incontro pubblico per elencare e rendere conto all’opinione pubblica dell’operato della sua giunta. Non ho potuto seguire l’incontro e nemmeno le interviste rilasciate subito dopo dal primo cittadino. Non vivendo a Lipari e non potendo verificare se quanto espresso dal sindaco corrispondesse alla realtà, aspettavo fiducioso che le opposizioni consiliari sollevassero obiezioni per farmi un opinione. Le obiezioni non sono arrivate e, felice come un bambino, immaginavo che le Eolie stessero per diventare, per la qualità dei servizi offerti ai cittadini , una sorta di avamposto scandinavo in Italia e i cittadini che si lamentavano sulla rete solo un’ accozzaglia di rancorosi sfaccendati.
Improvvisamente, alla vigilia di Pasqua, un paio di settimane dopo l’incontro pubblico, il sindaco ha azzerato la giunta e, proprio ieri, ci ha presentato la sua nuova squadra. Sorprendentemente nessuno dei precedenti assessori è stato riconfermato.
I dubbi mi assalgono: se la giunta aveva fatto bene, perché il sindaco li ha cambiati tutti? Confidando sulla certezza che una parte dell’opposizione si manifesti solo se ci sono poltrone da occupare o privilegi da difendere, il sindaco nell’incontro ha raccontato un mucchio di bugie? Il sindaco, nuovo superman, ha realizzato le cose da solo, nonostante i suoi incapaci assessori? Il sindaco si è dovuto è piegare ai diktat dei suoi alleati? Mah!
I miei dubbi mi sa che continuerò a tenermeli. Per l’intanto abbiamo una nuova giunta e non ci resta che augurarci che i nuovi assessori, al contrario dei loro predecessori, scrivano due righe ai giornali locali, spiegando quello che intendono fare e, soprattutto, come lo intendono fare.
Prima di chiudere vorrei rivolgere una supplica al nuovo assessore all’arredo urbano: per favore, se non le ha già ordinate, non faccia come tutti i suoi predecessori che all’inizio del proprio mandato si sono presentati alla popolazione comprando nuove piante per abbellire le strade, facendosi belli con i soldi degli altri. Quegli atti di vanità non hanno nessuna ritorno politico-comunicativo e le piante in una settimana marciscono , trasformandosi in uno spreco di risorse pubbliche. Si ricordi che siamo nel mezzo di una crisi economica e che sprecare meno soldi significa tassare meno i cittadini.