Da Roma in linea Stefano Imbruglia

simbruglia.jpgdi Stefano Imbruglia

Circa un mese fa il sindaco di Lipari decise, meritoriamente, di indire un incontro pubblico per elencare e rendere conto all’opinione pubblica  dell’operato  della sua giunta.  Non ho potuto seguire l’incontro e nemmeno le interviste rilasciate subito dopo dal primo cittadino. Non vivendo a Lipari e non potendo  verificare se quanto espresso dal sindaco corrispondesse alla realtà, aspettavo fiducioso che le opposizioni consiliari  sollevassero obiezioni per farmi un opinione.  Le obiezioni non sono arrivate e, felice come un bambino,  immaginavo che le Eolie stessero per diventare, per la qualità dei servizi offerti ai cittadini , una sorta di avamposto scandinavo  in Italia e  i cittadini che si lamentavano sulla rete solo  un’ accozzaglia di rancorosi sfaccendati.

Improvvisamente, alla vigilia di Pasqua, un paio di settimane dopo l’incontro pubblico, il sindaco ha  azzerato  la giunta e, proprio ieri, ci  ha presentato  la sua nuova squadra.  Sorprendentemente  nessuno dei precedenti assessori è stato  riconfermato.

 I dubbi  mi assalgono:  se la giunta aveva fatto bene, perché il sindaco li ha cambiati tutti?  Confidando sulla certezza   che una parte dell’opposizione si manifesti solo se ci sono poltrone da occupare o privilegi da difendere, il sindaco  nell’incontro ha raccontato un mucchio di bugie?  Il sindaco, nuovo superman, ha realizzato le cose da solo, nonostante i suoi incapaci assessori? Il sindaco  si è dovuto è piegare   ai diktat dei suoi alleati?  Mah!

I miei  dubbi mi sa che continuerò a tenermeli. Per l’intanto abbiamo una nuova giunta e non ci resta che augurarci che i nuovi assessori, al contrario dei loro predecessori, scrivano due righe ai giornali locali, spiegando  quello che intendono fare e,  soprattutto, come lo intendono fare.

Prima di chiudere vorrei rivolgere una supplica al nuovo assessore all’arredo urbano: per favore, se non le ha già ordinate,  non faccia come tutti i suoi predecessori che all’inizio del proprio mandato si sono presentati alla popolazione comprando nuove piante per abbellire le strade, facendosi  belli con i soldi degli altri.  Quegli atti di vanità non hanno nessuna ritorno politico-comunicativo e le piante in una settimana  marciscono , trasformandosi  in uno spreco di risorse pubbliche. Si ricordi che siamo nel mezzo di una crisi economica e che sprecare meno soldi  significa tassare meno i cittadini.

Da Roma in linea Stefano Imbrugliaultima modifica: 2013-04-14T13:51:00+02:00da leonedilipari
Reposta per primo quest’articolo