Qualche giorno fa abbiamo letto sul Notiziario che il sindaco di Lipari propone di elevare a 5 euro il ticket e, ad agosto, i vaporetti che sbarcheranno turisti mordi e fuggi dovranno pagare 250 euro.
Finalmente, nell’ormai più che ventennale attività politica del primo cittadino, una proposta che mi sembra condivisibile, almeno nell’intento. Aumentare il ticket di ingresso alle isole per limitare, soprattutto il mese di agosto, il turismo mordi e fuggi, limitare le presenze e garantire ai turisti “stanziali “ un soggiorno più gradevole mi sembra una buona base di partenza per iniziare a dare alle isole un’idea di sviluppo turistico sostenibile e duraturo.
Mi convince l’idea di far pagare ai vaporetti, provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria , una tassa forfettaria che permetterebbe controlli più facili ed immediati, limitando eventuali furberie. Francamente non capisco, ma spero che sia solo una dimenticanza, perché non debbano pagare una tassa di ingresso le navi di crociera che molto più dei barcaioli calabresi e siculi lucrano sulle attrattive altrui. Le crociere , a differenza dei barconi, sono pensate ed organizzate per fare spendere più soldi possibile ai croceristi sulle navi (non a caso, a bordo, non viene utilizzato il contante), lasciando ai posti visitati le “briciole” .
Confessando un conflitto di interesse, mi piacerebbe venissero esentati dalla tassa di ingresso gli eoliani di nascita che hanno residenza in altro comune. Tornare a casa e pagare un tassa, aldilà della cifra, è antipatico.
Mi piacerebbe che il ricavato di questa tassa sia interamente impiegato ESCLUSIVAMENTE per migliorare i servizi rivolti ai turisti, magari coinvolgendo gli operatori turistici ( non solo gli amici) ad individuare le aree dove intervenire e che il ricavato non sia speso in modo clientelare. Credo che inaugurando una politica turistica chiara, il più possibile condivisa, orientata a tutta la comunità e soprattutto trasparente, possa rappresentare l’unico modo per assicurare un futuro alle isole.
C’è un’altra cosa che non mi spiego: come si concilia l’idea di una tassa d’ingresso che dovrebbe contenere l’assalto dei turisti con le auspicate grandi opere che, nella mente dello stesso sindaco, lo favorirebbero?