Seguo superficialmente, per mancanza di tempo, il dibattito che si è aperto nelle Eolie in vista delle prossime elezioni comunali, quindi chiedo in anticipo scusa nel caso in cui mi fosse sfuggito qualche intervento degno di nota .
Dopo la doverosa premessa, devo confessare che l’immagine che se ne ricava da lontano è sconfortante e induce al pessimismo per il futuro amministrativo delle Eolie: candidati già sconfitti in precedenti competizioni elettorali – e nonostante l’assenza nella vita politica delle isole in questi anni – vogliosi di ricandidarsi, un consiglio comunale menefreghista che mortifica le istituzioni, analisi d’annata ( siamo ancora al denaro sterco del diavolo), ricette vaghe e mancanza di indicazioni su come operare un’ inversione di rotta efficace nella politica e nel costume pubblico degradato non dal benessere guadagnato con il proprio lavoro ma da piccoli politicanti avidi.
La cosa che più deprime è che questo decadimento coinvolge, con qualche rarissima eccezione, anche i più giovani; sia quelli che stanno dentro i partiti, sia quelli che sono fuori. Questi “giovani” politici sono nella mentalità, se possibile, ancora più avvizziti di quelli che hanno animato la vita politica eoliana negli ultimi 30 anni.
Ho lettopure tentativi di scimmiottare una riproduzione eoliana del governo tecnico. Però ci si dimentica che nelle isole non esiste un prof Monti e nemmeno uno che sia lontanamente paragonabile. O meglio, se esistono non ho avuto il piacere di conoscerli.
Spero di ricredermi nelle prossime settimane, nel frattempo non mi resta che augurarmi che il prossimo sindaco sia un buono a nulla e non un capace di tutto. Un buono a nulla non costruirà niente per il futuro delle isole ma almeno possiamo sperare che non faccia danni.