Da Santa Marina Salina in linea Marcello Saija

msaijapiccola.jpgdi Marcello Sajia*

I sottoscritti consiglieri del gruppo di minoranza del comune di  S.Marina Salina espongono le seguenti osservazioni in merito al P.R.G. del Comune di S. Marina Salina e chiedono , ai sensi dell’art.3 l.r.n.71/1978, che le presenti osservazioni, in vista dell’esame, siano ricomprese, in apposite planimetrie di piano.

SANTA MARINA: La prima considerazione è di carattere generale . Si ha l’impressione che l’intera previsione di piano non sia sostenuta da un’analisi adeguata. Il tema dello sviluppo turistico, per esempio, senza valutazioni di settore, è proposto attraverso un acritico aumento quantitativo dell’offerta potenziale,  con trascuranza dei riflessi negativi derivanti da una mera attività edificatoria di attrezzature ed impianti. La inevitabile conseguenza è una macroscopica contraddizione interna, serenamente rilevabile nel confronto tra la relazione e le previsioni tabulari. Affermano i  progettisti che il Comune ha una sostenibilità di 950 residenti e 1500 presenze turistiche giornaliere.

Se questo è vero – come anche noi crediamo – corre l’obbligo di rilevare che ad oggi Santa Marina e Lingua hanno già una ricettività alberghiera di 250 stanze per complessivi 500 posti letto e che, secondo una stima fatta più di 15 anni fa dalla Cooperativa Salina ’80, le seconde case date in affitto per soggiorni estivi sono almeno 300 con una capienza media di tre posti letto per complessive 900 unità. Bisogna, inoltre, rilevare che i ruderi, censiti dagli stessi progettisti sono 450 con una capacità potenziale media di 1350 posti letto e che infine, nel porto turistico, il pieno delle barche può incrementare le presenze giornaliere di almeno 270 unità. Nel complesso quindi , secondo questa stima, per difetto, allo stato, il territorio offre una potenzialità di oltre 3000 presenze turistiche giornaliere. Se questo è vero, ci chiediamo allora quale logica sottende alle previsioni delle zone di espansione alberghiera e agroturistica C 1 e C 2 che prevedono alti indici costruttivi in zone fragili e di alto valore paesaggistico?

Bene, siamo convinti che questo rilievo sia da solo sufficiente ad indurre gli organi preposti a cancellare tutte le zone di espansione attualmente proposte, al di qua e al di là della Via Rinascente (Circonvallazione). Tali previsioni, peraltro, sopratutto nella fascia pedemontana, a causa delle inevitabili opere di contenimento e fondazione, potrebbero avere un impatto incidente sulla stabilità, con il pericolo di tragedie che il costume di una cementificazone disinvolta, ed una modificazione irrituale del naturale regime delle acque meteoriche, proprio nel messinese,  ha riportato di recente alla
ribalta delle cronache.

Estremamente confusa, priva di logica e senza analisi motivazionale è, poi, la variegatissima distinzione delle zone poste al di sotto della via Rinascente. Anche qui una considerazione piana  dell’esistente avrebbe permesso di individuare le più densamente popolate, racchiudendo così il vero e proprio proprio centro storico. Nella zona A sarebbero dovute essere ricomprese soltanto le fasce a monte ed a
valle di Via Risorgimento risalenti prevalentemente all’Ottocento,  il nucleo di Serro dell’Acqua formatosi nel ‘600 e quello di Pozzo d’Agnello che presenta una stratificazione abitativa avviata nel ‘700. A tali aree sarebbe stato logico conferire, de plano, la specifica connotazione di Centro Storico. E, invece no, sull’attuale proposta di piano esse sono variamente colorate e Serro dell’acqua, anche in zone impervie e con dislivelli notevoli, è addirittura destinato a zona di espansione alberghiera.

Adiacenti o interposte alle aree proprie di Centro storico, sono individuabili, macchie meno densamente popolate che, con eccezione della zona portuale, quella dei servizi connessi e quella di rispetto
cimiteriale (riducibile a 50 metri), possono essere considerate zone di completamento urbano soggette alla previsione di piani particolareggiati normati in modo da consentire una limitata possibilità edificatoria con la salvaguardia della tipologia eoliana casa-giardino. Queste zone,  nel rispetto di un armonico recupero del centro abitato secondo stilemi tradizionali, possono e devono essere il naturale bacino per lo sviluppo della comunità residenziale. Sotto questo profilo sarebbe estremamente utile , per esempio, proporre incentivi di varia natura, tra cui premi di cubatura a chi realizza pensioni a conduzione familiare, invertendo così la direttrice delle attuali previsioni di piano che sembra vessare i residenti e privilegiare i grandi investitori esterni.

Se il ragionamento fin qui condotto ha un senso, andrebbero decisamente spostate a monte della via Rinascente le zone di verde attrezzato e di servizi che diventerebbero fatti episodici in una
larga fascia interamente vocata alla ripresa delle coltivazioni di malvasia. Sarebbe infatti auspicabile che quanto qui nato di edilizia convenzionata o spontanea in questi ultimi decenni, fosse circondato e
inghiottito dai vigneti, conferendo all’intera zona l’aspetto dell’area di recente occupata  dall’azienda Nicolosi in zona adiacente a quella della Cucciolita, nel piano, disastrosamente programmata a sviluppo alberghiero con un indice di 0,75.

Ilsistema dei parcheggi andrebbe interamente rivisto cancellando le cervellotiche e punitive previsioni attuali e favorendo strutture interrate a più piani. Se ne potrebbe prevedere una dietro il Centro
Studi, servita da una strada dolcemente degradante dalla circonvallazione lungo il muraglione di contenimento della provinciale, in direttrice W -E. Tale struttura servirebbe utilmente l’intero Centro paese. Un parcheggio interrato a più piani dovrebbe essere, poi, proposto in zona portuale Pozzo d’Agnello, a servizio della darsena e dell’intera zona Sud, ed un altro  parcheggio, sempre
interrato ed a più piani potrebbe essere allocato in zona compresa tra il primo tratto di via Crispi e la località Barone per disimpegnare l’intera area Nord e quella dei lidi; Piccoli parcheggi, infine, lungo
tutta la via Rinascente la dove utile e possibile, e nelle adiacenze del cimitero, in zona di rispetto.

Tra le località Punta e Barone, in luogo scelto dopo un accurata analisi d’impatto ambientale sul regime costiero, andrebbe previsto uno snodo stradale a servizio di un molo a pennello destinato ad
accogliere le navi. Tale allocazione servirebbe in modo deciso a liberare la piazza ed il lungomare del Centro storico dal traffico veicolare ed a riqualificare, in tale zona, l’intero modo di fruizione del mare .
Sarebbe opportuno individuare , infine, nelle fasce pedimontane, un luogo dove installare un depuratore destinato ad accogliere per pompaggio i reflui bianchi e neri dell’intero Centro Storico ed a
produrre acqua per irrigazione.

LINGUA: Anche qui va individuato il Centro storico (Zona A) nel triangolo compreso tra la Chiesa , il faro e il crocevia via Umberto – via Alfieri. La restante fascia costiera, posta a valle di Via Umberto e
quella posta a monte, a destra fino al Nero ed a sinistra fino alla Quadara (salvo la zona di rispetto cimiteriale ridotta entro i 50 metri e la zona di preriserva del laghetto), vanno considerate zone di
completamento, dove permettere, a prevalente  beneficio della comunità residente, una limitata espansione di case per abitazioni e strutture ricettive a conduzione familiare con il mantenimento della tipologia casa giardino. Per queste aree è comunque opportuno la previsione di piani particolareggiati e vanno comunque escluse macchie di espansione alberghiera. A fronte di tutto ciò va cassata la previsione tabulare di due zone ad espansione agrituristica, una delle quali, posta sopra
località Nero in zona assolutamente impervia e inadatta a qualunque sviluppo urbano. Per questa specifica descrizione valgono le medesime considerazioni già fatte per il Serro dell’Acqua, a Santa Marina.

In conformità al piano paesaggistico, esclusa nell’ultima formulazione qualsiasi forma di viabilità che, a monte e parallelamente alla provinciale, tagliava gli impluvi, andrebbe invece accolto il suggerimento che il Consiglio comunale dava ai progettisti, nei primi anni ’90, di prevedere una viabilità con andamento valle monte, a piccoli tornanti, utili per  per raggiungere i ruderi posti in alto
sui dossi. Condivisibile la scelta del parcheggio dietro la Chiesa a servizio del Centro, a patto però che sia interrato ed a più piani. Con la medesima tipologia altri due parcheggi possono essere posti nelle immediate adiacenze  di piazzetta Belvedere , il primo, a servizio della zona Sud; il secondo, lungo il primo tratto della provinciale dopo la curva di Quadara, al servizio della zona Nord.

Previsioni generali specifiche per adeguare alle moderne esigenze del vivere civile le abitazioni ricomprese nelle aree di Centro Storico: 1) Aumento per servizi (adeguamento igienico sanitario) di fabbricati esistenti nei limiti di una superficie utile massima di 10,00m2;
2) Ampliamento dei fabbricati esistenti (sole strutture ricettive) dei volumi consentiti dalle norme regionali e/o nazionali qualora applicabili nel territorio della Regione Siciliana;
3) Realizzazione di locali definiti “locali tecnici” (art.5 L.R. 37/85);
4) Per i fabbricati esistenti a doppia elevazione f.t., consentire, limitatamente al prospetto principale, la realizzazione al piano terra di portici aperti con archi, i quali non costituiscono volume urbanistico. L’estradosso del solaio può essere utilizzato come terrazzo calpestabile del piano superiore. La profondità degli stessi portici deve essere in armonia architettonica con l’immobile
preesistente;

OSSERVAZIONI AL REGOLAMENTE EDILIZIO: 1) All’art.11 del R.E.C. aggiungere: In tutte le zone è consentito l’ampliamento per l’adeguamento tecnico ed igienico-sanitario.

2) All’art.41 bis del R.E.C.: Portare l’altezza dei locali tecnici da 2,20m a 2,40m interno;

3) All’art.50 del R.E.C.: Inserire, così come previsto nei Regimi Normativi del P.T.P. delle
Isole Eolie, all’art.38 lettera v) (Piscine- La realizzazione di piscine scoperte è ammessa, ove previste dagli strumenti urbanistici attuativi.), pertanto consentire la realizzazione delle stesse per tutte le strutture produttive.

I CONSIGLIERI DEL GRUPPO DI MINORANZA Marcello Saija, Simonetta Longo, Salvatore Re e Domenico Giuffrè

Da Santa Marina Salina in linea Marcello Saijaultima modifica: 2012-08-27T14:06:37+02:00da leonedilipari
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