Da Santa Marina Salina in linea Santino Ruggiera

di Santino Ruggiera

acervelleravecchia.jpgSono probabilmente pochi quelli che sanno che c’è un record sportivo regionale che appartiene proprio ad un nostro concittadino. Il record è nella categoria del lancio del peso e resiste da quasi cinquant’anni. Il protagonista di quest’impresa è il professor Angelo Cervellera.  Lo chiamiamo al telefono per un’intervista nelle prime ore del mattino: “Oggi ho un invito a pranzo. Possiamo fare verso le quattro di pomeriggio”.  La stanza dove ci accoglie è ricca di ricordi: lettere di convocazioni, trofei, foto, articoli di giornali.  Siamo contenti che è riuscito a regalarci un po’ di tempo in questa giornata che, scopriamo, è anche quella del suo compleanno. Il fisico d’atleta c’è sempre, nessun filo di grasso solo qualche capello brizzolato ne evidenzia l’inesorabile passare degli anni. Nel ricordare quei tempi non manca il velo di emozione nel suo sguardo.  Ci rituffiamo in un mondo da cui sembrano per certi versi essere passati secoli più che anni, quando lo sport sapeva solo di passione e sana competizione.

Caro Professore ancora oggi a distanza di diversi decenni primeggia a livello regionale il suo record nel acervellera.jpglancio del peso. Come ricorda quel giorno?

Il record risale al 1967, ero tesserato con la Polisportiva Messina. Fu entusiasmante vedere i titoli nei giornali d’epoca dare grande risalto all’impresa sportiva. Il peso fu lanciato in quell’occasione a 14,22 metri.

La sua stazza fisica, la portò negli anni ’60 a cimentarsi in una molteplicità di sport…
 

In effetti i miei allenatori mi facevano spaziare dal calcio, all’atletica leggera, alla Pallavolo, al nuoto, alla pallanuoto. Erano sport che avevano caratteristiche diverse e per certi versi contrastanti nell’impegno muscolo-scheletrico.

Come ci si allenava in quegli anni?

Quando mi allenavo a Messina, poi a Napoli e infine a Roma,sotto la guida attenta ed esperta di bravi tecnici seguivo le loro tabelle d’allenamento, a Salina e soprattutto in agosto,la mia preparazione avveniva alla buona di Dio o per meglio dire..alla Santamarinara. Come riassumere in due righe una carriera sportivo-agonistica,che mi ha visto impegnato su tutti i campi Italiani fino al 1976,data della mia ultima gara ufficiale? Posso dire solo che è stata costellata di grandi soddisfazioni con qualche cocente delusione,imputabile solo ed esclusivamente a mie precise responsabilità.

Tra i suoi maestri chi ricorda maggiormente?

Ho avuto molti allenatori, ma mi piace ricordarne due: il Prof. Giuseppe Merlino, che mi ha scoperto portandomi alla prima vittoria nei Campionati Provinciali Studenteschi a Messina ed il Prof. Vittorio Magazzù che ha creduto in me,valorizzandomi e portandomi ad essere un Atleta di interesse Nazionale.

Oltre naturalmente al record di cui abbiamo parlato ad inizio intervista qual’ è il più bel ricordo sportivo della sua vita?

Il mio ricordo più bello? La prima e unica volta che ho visto mia Madre sulla tribuna del Campo Sportivo Ex G.I.L. di Messina in compagnia di mio zio Mimì fare il tifo per me.

Nei tornei di calcio isolani abbiamo saputo che spesso si litigava per contendersi anche l’Angelo Cervellera calciatore. Persino Padre Mario Iurlano, che organizzava tornei di calcio e giocava anche con la squadra del Lingua faceva carte false per averla come compagno di squadra…
 

Don Mario Iurlano, grande appassionato di calcio,riusciva a sottrarmi alla squadra di S.Marina nei tornei isolani di calcio e iscrivermi nella squadra della sua Lingua e giocavo contro i miei amici paesani, primo giocatore nella storia in prestito gratuito, e…vinceva sempre Lingua!!!

Ad inizio anni 70 intraprende a Velletri la carriera di allenatore di calcio. Cosa ricorda di questo secondo periodo sportivo della sua vita?

Come allenatore,ho vinto molto, arrivando, partito dai settori giovanili, ad allenare l’allora serie ” D ” quando il calcio era ancora solo uno sport.

Tra i suoi amici più grandi vi è stato l’indimenticato Professore Franco Scoglio. Come vi eravate conosciuti?
 

Con Franco ci siamo conosciuti avversari negli incontri di calcio. Lui giocatore nel Canneto e io capitano giocatore del Didyme-Salina. E spesso mi chiamava a Canneto per giocare con la sua squadra contro il Lipari. Poi alla Tevere Roma e all’ I,S.E.F. di Roma, io suo Padrino-Senatore e lui matricola, smatricolato da me. La nostra amicizia si è mantenuta anche quando lui divenne un famoso allenatore di seria A. Ci telefonavamo spesso e talvolta mi chiedeva dei pareri, più che consigli. Ricordo quando felice mi telefonò per comunicarmi che era stato ingaggiato dal Torino. Anche in quella circostanza gli feci una sola raccomandazione: “Compare (così amavamo chiamarci) il Toro è una grande squadra e Torino è una piazza difficile, può essere il tuo trampolino di lancio, ma tieni a freno la lingua e controlla il tuo temperamento. Non ti perdoneranno niente”. Sono stato cattivo profeta!!!

A livello sportivo nell’isola di Salina cosa si è fatto e cosa invece si potrebbe fare per i giovani?

Per i giovani e per lo sport in genere si è fatto assai poco, anche se adesso si intravede qualcosa con la squadra di calcetto, ma si può fare di più, almeno credo.
 

Oggi non abbiamo più grandi campioni siciliani nell’atletica…a che cosa è dovuto a parer suo questo regresso?
 

I campioni di Atletica leggera, sono in via di estinzione, perchè è una disciplina che richiede sacrifici enormi e non è retribuita, ne è una prova che tutti gli atleti migliori, provengono dai Corpi Militari, uomini e donne che siano. I giovani preferiscono avventurarsi nel calcio, dove già in terza categoria pretendono e prendono almeno i rimborsi spese.

Qual è il suo consiglio per  quei giovani che hanno voglia di andare oltre la soglia del dilettantismo?

Per uscire dal dilettantismo,come del resto in ogni settore della vita lavorativa,occorrono: impegno costante, disciplina, applicazione e sacrifici…sono l’anticamera del SUCCESSO!!!!!

A questo punto il professore si alza dalla scrivania e mi chiede di aspettare qualche minuto. Rientra subito dopo con una fetta di torta alla frutta.

Visto che sei venuto a trovarmi proprio nel giorno del mio compleanno ti toccherà assaggiare questa delizia…

Ma quanti sono gli anni professore?

Quest’anno, mio caro,  le candeline sono costate più della torta.

Su questa battuta facciamo anche un brindisi a base di malvasia dandoci l’arrivederci ad una prossima occasione per riparlare magari di altri aneddoti che hanno costellato una carriera sportiva bella e longeva.

Da Santa Marina Salina in linea Santino Ruggieraultima modifica: 2012-02-29T08:11:56+01:00da leonedilipari
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