Da Santa Marina Salina in linea Teodoro Cataffo

tcataffo.jpgdi Teodoro Cataffo

Pubblicazione di”Casa al mare”. Capitolo 10°. La Canadese-1988.

Vagamente mi ricordo del marito della canadese. Non usciva mai e solo una volta qualcuno ebbe la possibilità di vederlo, entrando dentro casa sua. Un uomo seduto, con le bretelle, l’alcol nel bicchiere, la pipa in mano, la penna posata sul foglio posto sulla scrivania accanto alla quale era seduto, il volto biancastro appena distinguibile nella penombra della fioca e bassa luce. Un uomo anziano, ormai solo pensieri.Avevano in affitto una stanzetta al piano rialzato, nella casetta con l’arco nella piazzetta di Lingua

Sotto abitavano Tindaro con sua madre la za Ciccina e suo padre lo zu Anciulinu. La canadese, incurante del vento, si avventurava sulla spiaggia d’inverno, alla ricerca delle pietre. Era alta, possente nel fisico ma gracile nello sguardo annacquato dei suoi occhi turchesi. Una bella nonna nordica con ancora nel volto la sfida della gioventù e nel corpo i segni di una bellezza e di una armonia che indugiavano a tramontare. La stanzetta che accoglieva i loro due lettini e poche altre cose, era strapiena di pietre, grosse e lisce e bucherellate, nere e chiare e rossicce e di tutte le forme. La mamma di Tindaro gridava contro di quella perché rischiava, con tutte quelle pietre, di farle andare giù il solaio sulla testa. La canadese preferiva raccoglierle vicino al mare nei giorni di cattivo tempo quando nessuno la vedeva e quando le pietre erano umide e l’umidità ne esaltava il colore rendendole vive. Seduta vicino ai bruchi fissava a lungo la pietra che aveva in mano, le parlava ma il vento si portava via le parole.

Cercava l’anima, cercava i sentimenti, i ricordi della vita, i rimpianti o forse le gioie, le felicità, gli amori, le immagini degli anni belli col suo canadese. Tutto ciò cercava in qualche pietra che avesse dentro la goccia della vita.Poi un giorno scomparvero. Se lui fosse morto qui, per lei rimanere o partire da sola, sarebbe stato molto triste. Restò la stanzetta piena di pietre, alcune pitturate e disegnate. Ritornarono infine tutte alla spiaggia ed al mare, e la spiaggia ed il mare si premurarono subito a cancellare i colori e i disegni e poi l’odore della pipa ed il calore delle mani che le avevano strette ed accarezzate.

Da Santa Marina Salina in linea Teodoro Cataffoultima modifica: 2011-11-19T14:27:00+01:00da leonedilipari
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