Da Santa Marina Salina in linea Teodoro Cataffo

tcataffo.jpgdi Teodoro Cataffo

IL FUOCO E’ PROIBITO.  ED IL FUMO  ?
 
Caro Sindaco  Massimo,
dal momento che ho letto la tua protesta a proposito del divieto di bruciare l’erba, gli sterpi, il legno, sono stato tentato di scriverti  il mio compiacimento.  Solo che volevo complimentarmi in modo originale. Cosi,  dopo aver preparato il tutto e cioè, la copertina, i legni, la pietra ed il legnetto per appicciare, fattomi accompagnare da un esperto dell’alfabeto degli indiani d’ America IL FUM SIGN LANGUACE (IL LINGUAGGIO DI FUMO), ero pronto.
 
Ma alcuni tutori della legge si avvicinarono e con serenità mi dissero che una legge , appunto e purtroppo  , vietava l’appicciamento.

E cosi, caro Massimo, il ciclo si è interrotto.  L’erbe di casa mia, venuta su spontaneamente nel mio giardino, ne più ne meno come in tutti i giardini di questo mondo, dopo aver abbellito il deor delle nostre case, dopo aver raccolto mille gocce di rugiada, dopo essere stata soffice giaciglio per lo stanco contadino, per gli amanti del pic-nic on the green, dopo essere stata testimone delle effusioni dei giovani che marinata la scuola su di essa e sotto i rami potabili di un albero trovavano accoglienza, dopo aver ricevuto in faccia la cacca ed il piscio dei cani (nella migliore delle ipotesi) , dopo aver visto avvicinarsi tutte le marche più prestigiose di scarpe, L’ ERBA ricevendo in estate più sole che acqua, cambiava colore.  
 
Dapprima il prato  e le foglie degli alberi brillavano di verde, impreziositi  dai fiorellini di campo  e dai vari frutti di vario colore degli alberi, poi i colori vivi della primavera si ingialliscono, si immarroniscono, perdendo la forza che teneva l’erba attaccata al prato, e le foglie perdendo la sicurezza che le faceva resistere anche al vento più impietoso.
Ora, scure, incartapecorite, piene di rughe, le foglie si staccano subito al minimo movimento del ramo  cadendo per terra.
Questo fenomeno fu usato dal poeta G. Ungaretti che alle foglie autunnali cadenti paragonò la vita dei soldati:  “”Si sta come d’autunno su gli alberi le foglie””.
 
Tutto si trasforma in natura. La trasformazione è il risultato della azione di tanti fattori.  Ed il fuoco è uno di questi fattori.
 
L’ erba e le foglie.  Le piccole piante ed i grandi alberi  durante la loro vita ci danno tanto .  E prima di scomparire ci danno concime e fuoco.  “” L’erba secca mettila sotto quando zappi, fa concime””.   “”Il legno accendilo nel camino,  ci riscalda””.
 
Forza Sindaco, dica alla Presigiacomo che non sempre essere Europei vuol dire essere scaltri. Quante stronzate si approvano in quel Parlamento. Altri sono i “”fumi”” che devono impensierire i politici.
QUESTO E’ SOLO UN FUOCO DI PAGLIA.
Da Santa Marina Salina in linea Teodoro Cataffoultima modifica: 2011-10-21T06:19:53+02:00da leonedilipari
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