Da Torino in linea Giovanni Ferlazzo

gferlazzo1.jpgdi Giovanni Ferlazzo

“Io non condivido le tue idee ma lotterò con tutte le mie forze perché tu, come me, possa liberamente esprimere il tuo pensiero.”

La mia entusiastica condivisione per  questo pensiero di Voltaire, vacilla solamente quando leggo i deliranti scritti dell’esimio (?) avvocato Alfio Ziino.

Le metastasi del cancro fascista purtroppo sono ancora in circolo e continuano a produrre odio. Il male che ha devastato l’Italia nella prima metà del secolo scorso era quasi del tutto estirpato, era, come si dice, al lumicino. Se non ricordo male intorno al 3%, quando è stato resuscitato dal berlusconismo alla ricerca di alleati per devastare il Belpaese e liberarlo dagli odiati (da loro) comunisti.

Per darsi un contegno e poter mangiare nel piatto del padrone, questi neofascisti, hanno cercato di darsi un’aria più democratica. Ma evidentemente l’atavica mania di sentirsi in dovere di eliminare, con tutti i mezzi, chi si oppone alla loro smania di “comandare”, covava sotto la cenere.

E adesso che il padrone è caduto e non li tiene più a bada, il loro pensiero (a ri ?) viene fuori.

Solo un fascista può infatti usare ancora il termine negro, anche se condito con il vezzeggiativo “negretto”, riferendosi ad un uomo di colore. E solo un fascista può pensare ancora a “punizioni educative” (punirne uno per educarne cento, era uno dei loro motti preferiti).

Ma cerchiamo di avere pazienza noi “sinistri trinariciuti mangiabambini”: per usare una metafora che al nazifascista medio piacerebbe, << sono alla canna del gas>>.

Da Torino in linea Giovanni Ferlazzoultima modifica: 2013-01-10T18:27:35+01:00da leonedilipari
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