Da Torino in linea Michele Sequenzia

msequenzia.jpgdi Michele Sequenzia

Per molti decenni, noi italiani abbiamo vissuto ben oltre le nostre capacità di reddito. Spendere e spandere, divertiamoci , campiamo a rate,  poi si vedrà.! Il mito dell’uomo “ forte” che non ha bisogno di chiedere, l’uomo che ha governato da monarca  per decine d’anni, ha illuso molti di noi, ha creato un mondo di apparenze, di favole, dove tutto diventa facile da “ acchiappare”, senza sforzo. Un’ Italia come il paese di Bengodi!  Una cuccagna!…. E’ qui la festa”!   

Per anni , governi di ogni tipo e colore,  non hanno fatto altro che gonfiare la spesa pubblica, mentre migliaia di italiani tiravano la cinghia. Una folle spesa  per i politici, fuori da ogni realtà, sta dissanguando  il Paese. Tutto deve apparire “ bello”, “ giovane”, “ moderno”. Gli italiani hanno un grande pregio: sanno di essere vanitosi e lo fanno sul serio. “Non vogliamo vedere gente vecchia e ammalata!” .  “Guai ad apparire con i capelli bianchi, non sei “ in”, vattene!”  Anno dopo anno, siamo  andati indietro, sempre più  a rotoloni…

Oggi  la macchina produttiva è ferma, il motore è andato. Risultato:  tutto aumenta: l’elettricità, la benzina, il gas, il diesel, la scuola, l’assicurazione, la sanità, il treno e l’aereo, il traghetto , l’hotel, ma nulla ferma milioni di italiani dal sudato week end al mare ed ai monti. I nostri Bond sono come carta straccia, nessuno li vuole. Siamo in estate: si svuotano le grandi città nella calura africana. Restiamo solo noi poveri vecchi con le nostre badanti. Ci sediamo verso sera, qua e là,  sulle panchine  dei giardini pubblici, sembriamo tanti Umberto D.  Le nostre badanti sono donne volonterose, spesso assai povere,  che hanno a loro volta famiglia a carico. Abitano in paesi lontani. Hanno coraggio. Guai se non ci fossero le nostre badanti. Ma avremo ancora la badante?

Ecco infatti che la “ Manovra” di Tremonti,  ministro dell’Economia,  si accanisce sui più deboli. Tremonti vuole toglierci le badanti perché costano troppo. Togliere una badante a noi è come toglierci la vita. Tremonti fa sul serio, vuole salvarci dai “ debiti”, e per farlo ci toglie la badante. Come  togliere ossigeno a chi sta male. Poveri noi se Bersani da il via libera. Ma Tremonti sa che cosa vuol dire essere vecchio ed infermo? Avere bisogno del pane e dell’acqua almeno una volta al giorno,  essere pulito, lavato e nutrito regolarmente? E chi ci aiuta durante la notte? Conosce le necessità dei bisogni giornalieri che gravano come macigni sui nostri corpi infermi, logorati dalla vecchiaia ? Conosce l’esatto numero di noi, vecchi, ammalati cronici, spesso soli abbandonati, che hanno  bisogno della badante. Sono 2.451.000 le famiglie italiane che hanno bisogno di una badante, il loro numero aumenta ogni anno.

Il futuro è nero per chi è oggi  vecchio e ammalato. E domani? Gli italiani con più’ di 65 anni sono sempre più in aumento , nel 2000  eravamo  il 15 % della popolazione,nel 2010  siamo aumentati fino al 20 %, …. e nel 2025 saremo il 25 %.! Un italiano su quattro, una marea di vecchi! E chi va a lavorare? Il ritmo d’invecchiamento della popolazione è ben conosciuto ma il governo non vede e non sente. La vecchiaia, caro Tremonti, è già una malattia. E’ triste vedere quanti sono gli anziani in ospedale. Si tratta di persone affette da multipatologie, alcune gravissime. Persone  che soffrono, hanno bisogno del ricovero in ospedale, perché a casa non possono sopravvivere da sole, e non sanno dove andare.

Sempre di più mancano strutture adatte  sul territorio, oppure le liste di attesa per un posto  sono lunghissime. Così le famiglie si arrangiano come possono, come sempre è stato.  Rischiamo a breve,  di ritrovarci nudi e crudi , sempre più poveri, come dopo la legge Basaglia del 13 maggio 1978 ,   con la chiusura dei manicomi, quando  migliaia di malati psichiatrici, indigenti e senza famiglia,  hanno dovuto lasciare gli Ospedali dove erano ricoverati e  si sono ritrovati all’improvviso  senza strutture di riferimento, senza un posto in cui andare, abbandonati da tutti.

Da Torino in linea Michele Sequenziaultima modifica: 2011-07-16T09:18:00+02:00da leonedilipari
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