Da Torino in linea Michele Sequenzia

michele sequenzia.jpgdi Michele Sequenzia

Caro Bartolino,

Nicolas Maduro, nuovo Presidente del Venezuela vive a Caracas,  nella “Casona”nello storico Barrio 23 de Enero, con quasi tutta la famiglia dell’ex presidente Ugo Chavez, suo predecessore e  idolo.

Maduro, leggo dal tuo Notiziario,  ha creato, per il bene dei venezuelani,  l’ organismo della”  Suprema Felicità Sociale” .

Maduro è un tipo che piace alle folle: è vigoroso, robusto, prestante, capelli nerissimi e baffi alla Stalin.

 Maduro ha un passato oscuro:  ex sindacalista,  maoista militante del partito filo- cinese, ex seguace del santone indiano Sai Baba, ex autista di autobus, deve la sua fortuna politica ai maneggi di  Cilla Flores, molto vicina a Ugo Chavez.

 Oggi  è fotografato con braccio destro teso e  pugno chiuso, accanto al suo programma di “Patria Socialista”:  Campeggia la scritta “La autocritica debe ser para revisar, pra rectificar y para reimpulsar siempre la revolucion por dentro de ella misma”.

 Il  Venezuela di Maduro  mi ricorda molto da vicino il programma dittatoriale di Benito Mussolini, quando gli Italiani erano costretti a votare per il solo Partito Nazionale Fascista, fondato a Roma l’8 novembre 1921. 

Maduro  è amico dei cinesi che lo finanziano e di Cuba. Molti lo accusano di essere “ un impostore” dato che è nato in Bolivia e non in Venezuela.

Tuttavia per questa “ Suprema Felicità Sociale” il Venezuela spende un miliardo di dollari ogni settimana, importa il 90 % di ogni bene di consumo, per far fronte ai bisogni di 30 milioni di abitanti.

I venezuelani, malgrado la ricchezza del bene-petrolio, soffrono  una gravissima penuria da carestia di prodotti di prima necessità.

Diamo un’occhiata a questi numeri: il Venezuela, alla fine del 2011, possedeva il 17.9% delle riserve di petrolio conosciute, paragonate al 16.1% dell’Arabia Saudita e all’11% del Canada. Al contrario, rappresentava solo il 3.2% della produzione rispetto al 13.2% dell’Arabia Saudita.mad2.jpg

 E’ esploso ovunque il mercato nero.

 Il Venezuela oggi, non produce quasi più nulla. Manca spesso anche la carta igienica. Ci sono lunghissime code nei pochi supermercati per i generi di prima necessità.   Spesso l’esercito deve intervenire per sedare le risse. Tutto costa sempre di più, tutto aumenta, l’inflazione è al 45,4 % ,  manca liquidità, c’è molta disoccupazione e malavita.

 Malgrado il petrolio, si soffre di continui  black out elettrici. Il sistema dei cambi penalizza l’iniziativa privata, strangola il commercio. Il doppio regime con il dollaro, sviluppa la corruzione che dilaga ovunque.  Per per volare via dal Venezuela è fiorito un mercato nero parallelo per acquistare i biglietti aerei, accaparrati illegalmente. Per trovare un posto occorre spesso dover aspettare mesi.

Ci ha provato Nelson Merentes, a mettere un minimo di  ordine nei conti in profondo rosso di Maduro,  ma poi ha prevalso Jorge Giordani, comunista ortodosso,di origini italiane, la cui filosofia politica è basata su certi  assurdi principi “ è nella penuria dei beni che la società trova l’essenza del socialismo”. 

( fonte:  Omero Ciai – Il venerdì di Repubblica n. 2013 – 25 ottobre 2013 – pag. 42) 

Da Torino in linea Michele Sequenziaultima modifica: 2013-10-27T16:40:00+01:00da leonedilipari
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