di Michele Sequenzia
Mi chiedevo, mentre ascoltavo i vari Tg e le tante sciocchezze alla Tv, se il governo Monti abbia, anche di sfuggita, solo per caso, tenuto conto nelle sue fredde “ manovre” di “ salva Italia”, di che cosa voglia dire avere a disposizione il Mare Mediterraneo. Possedere, gestire un immenso patrimonio marittimo, incuneato graziosamente nel nostro devastato territorio, piagato da mille mali, tra incuria e incapacità. Mediterraneo un bene “ unicum” , un gioiello di “ liquidità” vera, concreta, pronta cassa, che ammonta a miliardi di miliari di euro….
Una ricchezza stratosferica, incommensurabile…praticamente infinita, che non ha bisogno di nessuna “ tutela Europea”, di nessun intervento “ salvifico” da Bruxelles, di nessun Alto Commissario Europeo che ci offra compassionevoli euro a bassi tassi di interesse.
Mare che molti popoli ricchi ci invidiano. Un bene che molti governi hanno ignorato e che ancora beatamente ignorano?
Che inutile spreco, che peccato, professore Monti. Quanta ricchezza, che gettiamo via. Quanta nuova linfa e prosperità e futuro per tutti apporterebbero la gestione, lo sviluppo, le tecnologie, i commerci, le scoperte, le flotte, la marineria, l’umanità, le immense capacità degli uomini, la storia delle sue generose genti, gli scienziati e poeti, gli scrittori e semplici antichi pescatori, che vivono da secoli lungo le coste, innamorati avvinghiati alle loro isole, oggi sferzate da questo Mare Nostrum
Noi siamo fatti di questo mare, e da questo mare traiamo le nostre forze.
Il Mediterraneo ci ha generati, amiamo e temiamo la sua immensa forza, i suoi venti le sue bufere. Viviamo da nord sud, grazie al mare, siamo figli di molte, tante generazioni di popoli che lo hanno attraversato, conosciuto e amato prima di noi. Siamo noi ed il nostro mare, un patrimonio che è lì da secoli, non si è mai spostato: e li sta. Siamo tutti figli di questo mare meraviglioso, unico, ricco, benefico, importante, immenso ponte tra sterminate terre, tra infiniti orizzonti, bagna terre assai lontane , profumate e ricche di ogni ben di Dio.
Mi chiedevo se distrattamente e pur anche tra i suoi Ministri di elevata cultura tecnica , se ne parli solo per il tempo delle meritate vacanze, da bollino-rosso, tra le sudate masse di automobilisti e turisti che invadono, violando la natura, deturpando aria e acque, creando tante spese e nuovi debiti per le stressate amministrazioni. Pure litorali e limpide spiagge sono aggredite da un gretto mercato immobiliare, calamità che devasta antiche, sacre uniche testimonianze delle nostre industriose genti, dei loro gloriosi templi, dei rari, unici monumenti di immensa poesia, mentre si trafuga, assieme alle sue ricchezze marine, il futuro delle nuove generazioni.
Senza creare, sviluppare, far crescere, far sperare…di buono e di bello… proprio un bel nulla.