Da Torino in linea Romana Villari

rvillari3.jpgdi Romana Villari

La rivista specializzata del settore “Retail&Food” riporta un interessante articolo sul megaporto che si vuole realizzare a Lipari:

“Lipari, battaglia sul maxi scalo: opportunità di sviluppo da una parte e scempio ambientale dall’altra, le due facce della stessa medaglia per il progetto del megaporto a Lipari. Nelle scorse settimane si è creato un vero e proprio scontro politico e culturale nell’isola patrimonio dell’Unesco. L’oggetto in questione è la realizzazione di opere per 130 milioni di euro (cifra da capogiro, ndr.) investiti da Lipari Porti, grazie ai quali si ricaverebbero ben 700 nuovi posti barca, l’attracco per navi da crociera (quando servirebbe maggiore attenzione a quelle del trasporto pubblico, ndr.) e box da destinare ai retailer di alta gamma. come ampiamente già riportato dalla stampa, nella parte di Sottomonastero verrebbe realizzata una stazione marittima con una struttura da vero e proprio shopping center, con negozi, bar e ristoranti. Tutto questo però porterebbe alla irrimediabile perdita dio 2 Km di costa, infatto tra Marina Corta, Sottomonastero e Marina Lunga dovranno essere installati bracci di cemento alti 4 metri per proteggere gli ormeggi, modificando irrimediabilmente il paesaggio naturale”.
Cos’ la notizia come viene riportata. Certo che è un’operazione davvero molto appetibile per i costruttori, gli speculatori, ed i retailer. Ma il turismo, anche d’elìte che viene alle Eolie, non viene per essere a Saint Tropez od a Porto Cervo, viene per poter godere della vista selvaggia che ancora presentano. Se invece di tutelare questo angolo di paradiso, in equilibrio precario, si lascia spazio alla cementificazione selvaggia, si otterrà a lungo termine ben poco guadagno, se non quello dei pochi che hanno le mani in pasta.
Da Torino in linea Romana Villariultima modifica: 2011-02-03T17:38:45+01:00da leonedilipari
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