di Romana Villari*

E’ morto il grande Sellerio. Oggi tutti i quotidiani riportano la notizia. Il mio vuole essere un piccolo omaggio ad un grande uomo. Per me ha sempre rappresentato la mia parte di sicilianità, quella che mi porto dentro, nel sangue. Attraverso la sua casa editrice ho scoperto sfaccettature di quell’animo triste e caldo, forte e sensibile che contraddistingue i siciliani. Da Sciascia a Camilleri. Non conoscevo la sua fama di fotografo, altra mia passione, quella della fotografia, che mi fa provare più forte il senso della perdita. Perdita di una cultura “altra”, quasi di un passato che piano piano va scomparendo con i grandi uomini che hanno fatto il ‘900 e hanno dato il marchio alla Sicilia del cambiamento. Riporto dall’articolo in suo ricordo: “E’ il collegamento tra la percezione e la memoria, quello che fa la differenza fra l’essere e il non essere “. (la Stampa).
Questo era Sellerio.

*Architetto