Lunedi’ 22 aprile ore 17 : Giorgio Napolitiano -a camere riunite- davanti al Presidente della Camera, e al Presidente del Senato si rivolge e parla alla nazione tutta.
Per Re Giorgio …Guardie d’Onore e bandiere tricolori ovunque ..tappeti rossi… …Lancieri…Corazzieri, Carabinieri tutti colorati in grande Uniforme…un battaglione di Alti Ufficiali , un codazzo di Forze Armate …indrappeggiate, tra i massimi rappresentanti delle Istituzioni … con tanto di Inni di Mameli della Banda del Quirinale.
Ecco il Sindaco di Roma che omaggia Giorgio Napolitano, mentre sul cielo dell’Altare della Patria sfreccia la nostra pattuglia acrobatica.
E’ il giorno solenne della sua seconda investitura. Il suo un discorso rimarrà nella storia. Dopo i recenti giorni disperati, dopo la paralisi costituzionale, le orrende pugnalate, i veleni sparsi delle settimane scorse, oggi è festa.
Si celebrano i natali di Re Giorgio. Nasce la Repubblica Presidenziale. La Repubblica Democratica fondata sul lavoro, quella nata dalla seconda guerra mondiale del gennaio 1946 è morta..E’ ufficiale.
Il discorso di Giorgio Napolitano è solenne. Ricorda molto la rabbia, la determinazione ed il coraggio di Sir Winston Churchill, davanti agli incendi nel 1944 …con i tedeschi e le spaventose V2 che cadono su Londra.
Giorgio Napolitano non fa sconti a nessuno. Perchè non avete fatto nulla? Avete solo fatto prevalere le vostre inutili contrapposizioni,lentezzze, esitazioni, mentre il Paese andava subito riammodernato, rinnovato. Sono cresciute insoddisfazioni, proteste che minano la vita democratica. E’aumentato il senso distruttivo del mondo della politica, oggi ai livelli piu bassi. Le accuse sono come macigni che cadono sulle teste dei politici. Mai visto roba simile: Re Giorgio non si ferma nella sua requisitoria…i Grandi Elettori.. non sanno che fare sotto la gragnuola di colpi…di insulti, di rimproveri, di accuse….come tante sberle in piena faccia..loro fanno finta di niente…fingono di voler ridere, ammiccano tra di loro… appaudono, battono le mani sperando di riparasi..ma la sassaiola continua.
Dalle elezioni del nuovo Parlamento, ad oggi , non è successo nulla. Se ci sono state delle tenui speranze di rinnovamento, sono state immediatamente bloccate.
In Italia i partiti si sono logorati nel fare nulla. Sono nate malgrado tutto, nuove formazioni politiche, ma molti hanno storto il muso. Piacerà o meno, ma il nuovo si fa largo, e la vita in democrazia ha bisogno del nuovo.
Senza il nuovo, non si va da nessuna parte. La verità è che il nuovo da fastidio ai partiti “ storici”. Ma senza rinnovamento, la democrazia muore. La situazione è tragica: non si vuole progredire, mentre i bisogni sono immensi..
Giorgio Napolitano aveva deciso di stare fuori.. Il momento che tutti stiamo vivendo è particolarmente difficile. La sua rielezione sta salvando la Repubblica. Giorgio Napolitano sta dimostrando una eccezionale forza morale. Giorgio Napolitano è un combattente, un eroe.
L’Italia di oggi diventato un Paese assai difficile, anche per viverci. Non c’è futuro. La gente voleva un nuovo governo, pulito, efficiente, moderno, attivo..che funzionasse per il bene di tutti.
No.. signori. La casta, delle potenti lobbies, ha bloccato il rinnovamento. Il partito democratico ha spento ogni nostra speranza. I giovani hanno diritto a vivere. Per loro, per ora, c’è solo la fuga, verso l’estero.
Da febbraio scorso, tutto è fermo, paralizzato. Come se il cuore si fosse fermato. Il cuore di tutti gli Italiani è fermo.
Anche il cuore del Presidente della Repubblica è dolorosamente stanco….si sente la sua sofferenza , le lacrime che affiorano mentre parla.. ci fanno molto male….
Sarebbero costoro i nostri Rappresentanti? Tutti da mandare a casa. Guardateli bene in faccia: non dobbiamo dimenticarli.
Sono gli stessi che ieri hanno minato la vita della Repubblica, avvelenato il Parlamento, calpestati i nostri diritti di cittadini, involgarito con la corruzione il sano rapporto democratico. Costoro non meritano alcuna fiducia. Sono loro i nostri pweggiori nemici, non la Germania o l’Euro.
Oggi esultano e si esaltano mentre Giorgio Napolitano li incenerisce davanti alle telecamere.
Il discorso di Giorgio Napolitano è serio.” Attenzione il vostro applauso..non induca ad alcuna autoindulgenza” .
Occorre piu coscienza civile, piu democrazia, per diventare un popolo unito. Questa coscienza da noi manca. In Svizzera, nella Confederazione Elvetica, pur con tutte le enormi differenze tra i vari Cantoni, si parlano 4 lingue ufficiali… è il popolo che è sovrano. Il suo potere determina la legge.
Se voglio diventare cittadino svizzero, è il “ Gemeinde”.. il suo popolo …dove abito che decide il primo passo, che esprime democraticamente la sua volontà dopo avermi conosciuto. Saro un buon cittadino, onesto e leale? Poi sarà il Cantone è dire la sua. In ultimo – dopo accurate indagini- sarà il governo centrale a Berna a scrivere la sentenza definitiva.
Ecco come funziona la democrazia. Da noi invece comandano le varie camarille partitiche che si sposano con gli interessi delle lobbies bancarie e finanziarie. Il popolo non conta nulla, mentre la Costituzione lo rende sovrano.
In Italia, oggi, i giovani non hanno piu’ speranze. Oggi , stando cosi le cose, non si risolve nulla. Anzi con il suo discorso, Giorgio Napolitano, segna l’ultima tappa del destino finale dell’intera classe politica italiana.
La Repubblica è oggi ingovernabile, l’intero sistema dei partiti è collassato, i suoi dirigenti si sono ampiamente dimostrati incapaci…sono scoppiati……il sistema non gira…non funziona.
Siamo finiti in un pantano da cui non si esce.
Re Giorgio, impera su tutto e su tutti, non ha nulla da perdere… questa volta parla chiaro: o fate funzionare il Paese e… presto, senza indugio… o vi mando tutti a casa.
Benedette parole liberatorie…te ne siamo immensamente riconoscenti.
Grazie Re Giorgio Napolitano, grazie! Ma non aspettare oltre….prendi in mano questo Paese, fallo risplendere come merita.
Non c’è bisogno di governi tecnici e nemmeno di saggi. Il popolo ha votato i suoi rappresentanti . Sono loro che adesso debbono lavorare sodo, senza soste, insieme e presto.
Ma prima ancora, occore ripulire il Parlamento e le Amministrazioni pubbliche da certa marmaglia corrotta e farli poi crescere e sviluppare con giusto rigore, senza far sconti a nessuno.