Alicudi – Nonostante le “stangate” che arrivano dal tribunale di Lipari (anche due anni di reclusione e 20 mila euro di multa per una casa costruita “fuorilegge”), non si arresta il fenomeno degli illeciti edilizi nelle isole Eolie. Dal Comune di Lipari, dopo gli accertamenti, fioccano le ordinanze di acquisizione, di smonto e di ripristino dello stato dei luoghi per le opere abusive. Il dirigente Biagio De Vita, il responsabile dell’Ufficio Illeciti Claudio Beninati e il funzionario Angela Orto hanno inviato una ordinanza di acquisizione della costruzione abusiva a T.A., B.B., B.M., B.A.R. e B.I., di Alicudi. Riguarda un fabbricato costituito da due camere, una cucina ed un  W.C. e un corridoio, di circa 75 metri quadri. Saranno inoltre acquisite, la viabilita di accesso pedonale e il terreno circostante che rimane gravato delle servitu’ di veduta. L’immobile era stata realizzato in un’area di interesse naturalistico e paesaggistico. La polizia municipale aveva accertato che non si era provveduto alla demolizione con rimessa in pristino dei luoghi entro il termine previsto per legge. E’ stato disposto l’invio del provvedimento alla procura della Repubblica di Barcellona P.G. e agli assessorati regionali del territorio ed ambiente e degli enti locali e alla Conservatoria dei Registri lmmobiliari di Messina. Un’altra ordinanza è stata inviata a S. A., nativa di Ceppaloni (BN) e residente a Stromboli. Aveva realizzato una tettoia costituita da travi in legno e cannucciato, con collocazione di rete in plastica ricoperta da materiale verosimilmente cementizio, in assenza di parere della Soprintendenza di Messina, in area sottoposta a vincolo paesaggistico. La baracca è utilizzata per la collocazione di arredi per la spiaggia. Terza ordinanza per  M.S., nativo di Cassino, residente a Cervaro (Fr) che a Vulcano aveva ottenuto l’ autorizzazione edilizia dalla Soprintendenza per la realizzazione di una ombraia sostenuta da sei pulera, ma realizzava opere in difformita’ tra le quali i sei pulera di sezione quadrata anziche circolare. Avverso i provvedimento è esperibile ricorso al tribunale amministrativo regionale entro sessanta giorni o ricorso straordinario al presidente della Regione Siciliana entro 120 giorni.