Eolie&Controcorrente

rcordapiccola.jpgCarissimo Direttore,
leggo sempre, e spesso con un sorrisino ironico, le opinioni espresse in Controcorrente e non ti nascondo che non sono poche le volte in cui le trovo molto più interessanti di tante notizie che sanno di niente o di poco, quando non sembrano fantagiornalismo, con l’impressione che servano più a riempire spazi che ad assolvere il diritto all’informazione. Ma so perfettamente che è il vostro lavoro…
In una di queste Opinioni pubblicate oggi, domenica 17 gennaio, poni una domanda alquanto intrigante che penso meriti di raccogliere anche più di una risposta. Cerco di sintetizzarti a tal proposito il mio umile e personale pensiero.
Tutti sanno che spesso l’età anagrafica non sempre è sinonimo di profondità, esperienza e volontà. Credo di non sbagliarmi dicendo che tutti conosciamo “vecchi” che pensano, agiscono e si mettono sempre in discussione, e “giovani” che si lasciano semplicemente condurre sulla strada di una vita indifferente, apatica e senza stimoli.
Senza fermarmi ad approfondire le ragioni che spesso conducono i secondi ad accettare una vita vissuta nell’oblio e nella solitudine, nella comodità di pretendere tutto con il minimo sforzo, di averlo solo a titolo individuale, scientemente dimenticando l’impegno sociale e politico, considerandolo “altro” rispetto al soddisfacimento di bisogni e desideri propri. Gli stessi usano spesso e volentieri il metodo della “delega”, salvo poi, quando ci si deve assoggettare anche al più piccolo sacrificio in vista di un beneficio futuro (tale considero uno dei valori più alti dell’impegno sociale e politico), salire in cattedra e pontificare su quello che “gli altri, i vecchi” decidono per la collettività. Se ne potrebbe parlare e confrontarsi per giorni e magari qualcuno cogliesse questa provocazione!
Al contrario ci sono tutti quei “vecchi” che si sforzano ogni giorno, magari sbagliando, spesso isolati, in umiltà e nell’ombra, di costruire ancora, di lasciare un ricordo, fosse la pietra di una strada o la nave perfetta. Forse solo per rispondere anche al bisogno, del tutto umano, di rinviare il più possibile l’immancabile appuntamento con la signora nera.
Lo stesso vale per quei pochi “giovani” anagrafici che: “chissà per quale motivo, quali interessi devono tutelare”, decidono di accettare comunque la sfida di amministrare il nostro non facile paese.
Personalmente penso che il governo della res publica non debba seguire le semplicistiche leggi della biologia. Penso che lo spazio del sociale e della politica vada occupato da chi, giovane o vecchio, dimostri realmente di avere volontà e operatività, voglia di imparare e insegnare, da tutti e a tutti indistintamente. Personalmente ritengo che la politica “giovane” debba guardare esclusivamente alle idee progettuali, alla capacità di metterle in atto, senza considerare i numeri e le sempre mutevoli  alleanze che considero i “giochi” del vecchio modo (sterile e riduttivo) di concepire la gestione del potere.
Ecco perchè senza alcuna remore, senza voglia di essere ipocrita o diplomatica, dovrò tentare di assorbire il fallimento (di tutti indistintamente), che si registrerà a breve, quando, aihmè, un valido amministratore del nostro comune, ne giovane ne vecchio, ma che ha avuto il solo torto politico di aver dimostrato, in pochissimo tempo, di volere e saper fare, sarà invitato a presentare le proprie dimissioni dal mandato amministrativo, perchè rischia di “crescere” troppo, perchè si rifiuta di sottostare a quelle regole del “vecchio gioco” che “vecchi e giovani” rappresentanti di partito ancora sponsorizzano, perchè, anche se talora con linguaggio schietto e colorito, non lesina di esprimere il proprio reale e sincero pensiero e non considera più di tanto le scale gerarchiche, quelle si anacronistiche e “vecchie”.
Mi auguro allora che qualcuno ci ripensi, magari in extremis, e invece di lottare contro chi dovrebbe essere plaudito e sostenuto, pensi a sfruttare l’occasione per crescere e far crescere una intera comunità.
Ringraziandoti sempre per la tua cortese e immancabile ospitalità, auguro ai tanti “giovani” vecchi e ai tanti “vecchi” giovani, che hanno ancora coraggio e volontà, di non mollare.
 

Rosaria Corda

Eolie&Controcorrenteultima modifica: 2010-01-17T21:03:42+01:00da leonedilipari
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