Eolie e scogli a pelo d’acqua

mmiuccio.JPGdi Marco Miuccio

Dopo aver seguito i fatti di “cronaca marittima” occorsi in questi giorni, a carattere esclusivamente privato, un piccolo ausilio per integrare la conoscenza tecnica in materia di segnalamenti marittimi a chi non ha studiato per ottenere il rilascio di una patente nautica, garanzia di “conoscenza” delle procedure da seguire in mare dove, come gli anziani navigatori continuano a ripetere, “non ci sono taverne!”. Nello specifico, in merito ai fatti occorsi nei giorni scorsi nelle acque dell’Isola di Filicudi, pur non conoscendo la dinamica dei fatti, ricordando i tre scampati naufragi dello scorso anno presso la “quota zero” a trenta metri dalla costa antistante la pietra del Bagno dell’isola di Lipari, g li utenti della navigazione da Diporto, quella effettuata per diletto e senza scopo di lucro, se solo seguissero le direttive impartite dall’Autorità Marittima tramite Ordinanza ( nello specifico la 21/2007 – “Ordinanza Balneare per il Circondario di Lipari – Isole Eolie” ) con la regola BASE della distanza dalle coste a picco sul mare di minimo 100 mt., unitamente a tutte le altre prescrizioni, eviterebbero di avere sorprese nelle pericolose acque delle Eolie. I binari sommersi a Nord di C°Rosso (l’ennesimo vecchio pontile sommerso) a quota 1 mt. dalla superficie, la piattaforma “quota zero” a 30 mt. dalla costa frontalmente alla pietra del bagno a Lipari, i dintorni dello scoglio del Faraglione a Pollara – Isola di Salina, La “quota zero” di Punta Labronzo a 50 mt. dalla costa dell’isola di Stromboli visibile solo con mare formato, le “formiche” dei faraglioni di Lipari e quelle più famose di Panarea (perfettamente segnalate dal settore rosso indicante pericolo del faro dell’Isola), unitamente ai cento e più scogli affioranti delle Eolie. Il rispetto delle prescrizioni imposte dalle norme in materia di navigazione da diporto, che vengono viste per la maggior parte dei casi come il divieto di raggiungere “quella” splendida caletta, eviterebbe il susseguirsi di quei piccoli e grandi incidenti che, fino adesso, si son risolti quasi sempre con riparazioni di scafi presso i cantieri eoliani. Questa volta qualcuno si è fatto male seriamente! E la prossima volta? La giusta distanza dalla costa GARANTISCE l’incolumità di chiunque navighi nelle acque delle Eolie, unitamente al rispetto delle velocità, delle regole degli abbordi in mare, ecc. Resta il fatto che in giro per il mondo ( ed anche in Italia) potreste imbattervi in “strani” oggetti in mezzo al mare.

Eolie e scogli a pelo d’acquaultima modifica: 2009-07-18T13:22:37+02:00da leonedilipari
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